[E' nato] Lorenzo di Acquarietta
+28
Eowyn
Stelladelmattino
LucyintheSky
fiordiloto
Licine
Dulcinea Del Toboso
sarynah
Zara
cinciarello
JuliaK
dipkick
acquarietta
AbbyOtto
Hythien
Jessica
luisav
Jillian
Silvia Mimosa
manu
Parsley
mulan
chiaretta
Sharon
MissPat
Luthien
Julmax
fatina
Artemide
32 partecipanti
Pagina 4 di 4
Pagina 4 di 4 • 1, 2, 3, 4
Re: [E' nato] Lorenzo di Acquarietta
Congratulazioni neo-mamma e benvenuto Lorenzo!!
Che bello che sia andato tutto come volevate!
Che bello che sia andato tutto come volevate!
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Il mio parto...
A quasi una settimana di distanza dal parto, con i ricordi ancora vivi e le emozioni intense, vi racconto come è andato il mio parto.
Le mie aspettative sul parto erano quelle di evitare l’epidurale, non fare il cesareo e poter partorire possibilmente in acqua. Volevo evitare uso di ventosa o altri ausili per l’espulsione del bimbo e speravo che le spinte fossero sufficienti per farlo venire alla luce.
Mi ero immaginata il taglio del cordone ombelicale da parte del marito e il contatto skin to skin in sala parto appena dopo la nascita.
In realtà il tutto è andato diversamente…
La notte del 4 Maggio cominciano le contrazioni e dopo qualche ora sveglio il marito e ci rechiamo in pronto soccorso.
Monitoraggio e visita ci confermano che le contrazioni sono ancora irregolari (sono i prodromi) così ci suggeriscono di tornare a casa dicendoci che il travaglio potrebbe partire entro il giorno dopo come fermarsi del tutto. Un po’ delusa e dispiaciuta torno a casa e penso che sia la cosa migliore. I dolori continuano ma mi ripeto che non sono ancora quelli “giusti” e mi dispiace perché pensavo che ormai fosse giunto il momento.
Così la giornata del 5 Maggio la passo a casa con i dolori che pian piano si intensificano sempre più. Sono molto serena, ad ogni contrazione respiro profondamente e nel mio cuore mi auguro che da lì a poco parta poi il tutto. Dalle 20,00 le contrazioni si fanno più ravvicinate e verso le 0.00 dico al marito che è tempo di andare in ospedale. E’ la mattina del 6 Maggio.
Monitoraggio evidenzia le contrazioni intense ma ancora un pochino irregolari e la visita ginecologica evidenzia dilatazione del collo dell’utero di 2-3 cm.
“Ottimo” penso io “ormai ci siamo”.
Mi trattengono e mi danno la stanzetta per mio conto. Sia la ginecologa di turno che l’ostetrica mi dicono che ho ancora una bellissima faccia e che il vero travaglio vero deve ancora partire.
Rimango così in stanza con il marito, che nel frattempo è andato a prendere valigia e borsa, e tra una contrazione e l’altra sistemo tutte le mie cose e mi organizzo la stanza come se fosse una cameretta d’albergo.
Le contrazioni si fanno sempre più intense e io sono in cameretta con il marito che mi assiste durante i dolori, mi rassicura, mi conforta e mi sta vicino. L’ostetrica ogni tanto viene a controllarmi per verificare come sta procedendo. I dolori si fanno sempre più forti e danno sempre meno tregua. Provo diverse posizioni finchè capisco che affronto bene il dolore stando in piedi inspirando e flettendo le ginocchia espirando. Mi viene in mente tutto quello che ho letto nel libro “Venire al mondo e dare alla luce” e quanto sia importante assecondare il corpo, far uscire le emozioni e lasciar fare tutto alla natura.
Ad ogni contrazione penso che è una in meno da affrontare e che significa che si avvicina il momento in cui vedrò finalmente, dopo 9 mesi, il mio cucciolo.
Tutto il travaglio lo faccio praticamente in piedi…verso le 4,30 l’ostetrica mi vede con la “faccia da travaglio” sconvolta e mi suggerisce di stare 30’ sotto la doccia calda per rilassarmi un attimo. La doccia calda, da una parte mi attenua i dolori ma, mi fa precipitare la pressione tantè che dopo 20 minuti esco, e con l’aiuto del marito, mi rimetto nella mia posizione. Nella mia mente penso che il mio sognato “parto in acqua” non fa per me e che mi indebolisce troppo.
Alle 6,00 mi controlla l’ostetrica e sono dilatata di 7 cm. Mi conferma di evitare l’epidurale e mi suggerisce di proseguire così perché mi sono gestita molto bene. E’ un’ostetrica giovane, mi da molta fiducia, mi infonde tranquillità e dolcezza.
Andiamo tutti e tre in sala parto e proseguiamo ancora per una mezz’oretta con le contrazioni a mille.
Nel frattempo giungono le 7.00 di mattina è c’è ilo cambio di turno delle ostetriche. F. mi saluta e mi dice che mi lascia in ottime mani. Ne arriva un’altra: con più esperienza (mi diranno poi tutti dopo che è la migliore dell’ospedale), molto pratica e molto energica.
Mi dice che ormai sono dilatata di 10 cm e di cominciare le spinte. Non c’è nemmeno bisogno che me lo dica che l’organismo da solo mi segnala che è giunto il momento di far nascere il cucciolo. Spingo interrottamente per quasi due ore in piedi, seduta sullo sgabello, sul lettino…
Niente da fare. Le acque le perdo dopo circa un’ora di spinte e non capisco nemmeno se si siano rotte da sole e se è stata l’ostetrica. Mi lascio guidare dal mio corpo.
L’ostetrica e il marito vedono ormai la testa del piccolo e il ciuffo di capelli ma, nonostante i miei sforzi, il piccolo non esce.
L’ostetrica continua a ripetermi che sono bravissima, che ho una forza da leone e che manca poco. Mi infonde forza e coraggio. Il marito mi tiene la mano, mi rassicura e mi dice di spingere…
Alla fine esausta, ma sempre con la mia lucidità, e senza aver versato una lacrima, dico all’ostetrica che non ce la faccio più e di farmi uscire il bambino. Le mi capisce, mi asseconda e in pochi minuti ho in torno a me 7 persone (ostetriche, ginecologo, infermiera, infermiera nido). Capisco che ormai ci siamo e che da li a poco vedrò il mio bimbo.
Provano prima con la manovra di Kristeller e tutti capiscono che c’è qualcosa che impedisce al bimbo di uscire e tutto rimane fermo.
Il ginecologo dice che secondo lui il bimbo è incastrato con il cordone. Mi dice che useranno il Kiwi (ventosa) per tirare fuori il piccolo.
Io assecondo la scelta, in cinque minuti preparano tutto. Il mio cuore batte all’impazzata: ormai è questione di minuti.
Pochi attimi e due ostetriche dall’alto mi praticano la manovra di kristeller, il ginecologo tira la ventosa, io spingo: sento la pancia svuotarsi di colpo, una sensazione di scivolamento che mi ricorderò per tutta la vita.
Una liberazione fisica e psicologica...
Sono le 8.49 nasce Lorenzo. Gli viene tagliato il cordone (non dal marito che è in lacrime per la commozione) e me lo mettono, ancora sporco, sul petto. L’emozione che provo è meravigliosa. In un attimo il cucciolo alza lo sguardo e cerca i miei occhi, io cerco i suoi. Basta un istante per innamorarmi a vista di lui. Me lo lasciano sul petto per poco e poi, insieme al marito, vanno a sistemarlo.
Io ho subito importanti lacerazione di secondo grado. Non mi hanno fatto l’ episiotomia.
Il ginecologo mi cuce per 45 minuti. Mi rassicura e mi dice che tutto tornerà come prima.
Io sono talmente felice di aver donato una vita che per me tutto il resto non conta.
Alle 10,00 tornano marito e cucciolo e me lo mettono sul seno. Pochi attimi e comincia a ciucciare.
Ora inizia la nuova vita a tre…
Facendo un bilancio non è andato proprio come mi aspettavo ma ero anche pronta che ogni parto è a sé e che bisogna essere pronti a tutto. Non mi pento di niente e non ho nessun rammarico. Tutto è comunque andato bene. Il piccolo non ha patito, è bianco e rosa e ha degli indici di APGAR ottimi. Quindi, nel complesso, posso dire che sia stato un bel parto…
Le mie aspettative sul parto erano quelle di evitare l’epidurale, non fare il cesareo e poter partorire possibilmente in acqua. Volevo evitare uso di ventosa o altri ausili per l’espulsione del bimbo e speravo che le spinte fossero sufficienti per farlo venire alla luce.
Mi ero immaginata il taglio del cordone ombelicale da parte del marito e il contatto skin to skin in sala parto appena dopo la nascita.
In realtà il tutto è andato diversamente…
La notte del 4 Maggio cominciano le contrazioni e dopo qualche ora sveglio il marito e ci rechiamo in pronto soccorso.
Monitoraggio e visita ci confermano che le contrazioni sono ancora irregolari (sono i prodromi) così ci suggeriscono di tornare a casa dicendoci che il travaglio potrebbe partire entro il giorno dopo come fermarsi del tutto. Un po’ delusa e dispiaciuta torno a casa e penso che sia la cosa migliore. I dolori continuano ma mi ripeto che non sono ancora quelli “giusti” e mi dispiace perché pensavo che ormai fosse giunto il momento.
Così la giornata del 5 Maggio la passo a casa con i dolori che pian piano si intensificano sempre più. Sono molto serena, ad ogni contrazione respiro profondamente e nel mio cuore mi auguro che da lì a poco parta poi il tutto. Dalle 20,00 le contrazioni si fanno più ravvicinate e verso le 0.00 dico al marito che è tempo di andare in ospedale. E’ la mattina del 6 Maggio.
Monitoraggio evidenzia le contrazioni intense ma ancora un pochino irregolari e la visita ginecologica evidenzia dilatazione del collo dell’utero di 2-3 cm.
“Ottimo” penso io “ormai ci siamo”.
Mi trattengono e mi danno la stanzetta per mio conto. Sia la ginecologa di turno che l’ostetrica mi dicono che ho ancora una bellissima faccia e che il vero travaglio vero deve ancora partire.
Rimango così in stanza con il marito, che nel frattempo è andato a prendere valigia e borsa, e tra una contrazione e l’altra sistemo tutte le mie cose e mi organizzo la stanza come se fosse una cameretta d’albergo.
Le contrazioni si fanno sempre più intense e io sono in cameretta con il marito che mi assiste durante i dolori, mi rassicura, mi conforta e mi sta vicino. L’ostetrica ogni tanto viene a controllarmi per verificare come sta procedendo. I dolori si fanno sempre più forti e danno sempre meno tregua. Provo diverse posizioni finchè capisco che affronto bene il dolore stando in piedi inspirando e flettendo le ginocchia espirando. Mi viene in mente tutto quello che ho letto nel libro “Venire al mondo e dare alla luce” e quanto sia importante assecondare il corpo, far uscire le emozioni e lasciar fare tutto alla natura.
Ad ogni contrazione penso che è una in meno da affrontare e che significa che si avvicina il momento in cui vedrò finalmente, dopo 9 mesi, il mio cucciolo.
Tutto il travaglio lo faccio praticamente in piedi…verso le 4,30 l’ostetrica mi vede con la “faccia da travaglio” sconvolta e mi suggerisce di stare 30’ sotto la doccia calda per rilassarmi un attimo. La doccia calda, da una parte mi attenua i dolori ma, mi fa precipitare la pressione tantè che dopo 20 minuti esco, e con l’aiuto del marito, mi rimetto nella mia posizione. Nella mia mente penso che il mio sognato “parto in acqua” non fa per me e che mi indebolisce troppo.
Alle 6,00 mi controlla l’ostetrica e sono dilatata di 7 cm. Mi conferma di evitare l’epidurale e mi suggerisce di proseguire così perché mi sono gestita molto bene. E’ un’ostetrica giovane, mi da molta fiducia, mi infonde tranquillità e dolcezza.
Andiamo tutti e tre in sala parto e proseguiamo ancora per una mezz’oretta con le contrazioni a mille.
Nel frattempo giungono le 7.00 di mattina è c’è ilo cambio di turno delle ostetriche. F. mi saluta e mi dice che mi lascia in ottime mani. Ne arriva un’altra: con più esperienza (mi diranno poi tutti dopo che è la migliore dell’ospedale), molto pratica e molto energica.
Mi dice che ormai sono dilatata di 10 cm e di cominciare le spinte. Non c’è nemmeno bisogno che me lo dica che l’organismo da solo mi segnala che è giunto il momento di far nascere il cucciolo. Spingo interrottamente per quasi due ore in piedi, seduta sullo sgabello, sul lettino…
Niente da fare. Le acque le perdo dopo circa un’ora di spinte e non capisco nemmeno se si siano rotte da sole e se è stata l’ostetrica. Mi lascio guidare dal mio corpo.
L’ostetrica e il marito vedono ormai la testa del piccolo e il ciuffo di capelli ma, nonostante i miei sforzi, il piccolo non esce.
L’ostetrica continua a ripetermi che sono bravissima, che ho una forza da leone e che manca poco. Mi infonde forza e coraggio. Il marito mi tiene la mano, mi rassicura e mi dice di spingere…
Alla fine esausta, ma sempre con la mia lucidità, e senza aver versato una lacrima, dico all’ostetrica che non ce la faccio più e di farmi uscire il bambino. Le mi capisce, mi asseconda e in pochi minuti ho in torno a me 7 persone (ostetriche, ginecologo, infermiera, infermiera nido). Capisco che ormai ci siamo e che da li a poco vedrò il mio bimbo.
Provano prima con la manovra di Kristeller e tutti capiscono che c’è qualcosa che impedisce al bimbo di uscire e tutto rimane fermo.
Il ginecologo dice che secondo lui il bimbo è incastrato con il cordone. Mi dice che useranno il Kiwi (ventosa) per tirare fuori il piccolo.
Io assecondo la scelta, in cinque minuti preparano tutto. Il mio cuore batte all’impazzata: ormai è questione di minuti.
Pochi attimi e due ostetriche dall’alto mi praticano la manovra di kristeller, il ginecologo tira la ventosa, io spingo: sento la pancia svuotarsi di colpo, una sensazione di scivolamento che mi ricorderò per tutta la vita.
Una liberazione fisica e psicologica...
Sono le 8.49 nasce Lorenzo. Gli viene tagliato il cordone (non dal marito che è in lacrime per la commozione) e me lo mettono, ancora sporco, sul petto. L’emozione che provo è meravigliosa. In un attimo il cucciolo alza lo sguardo e cerca i miei occhi, io cerco i suoi. Basta un istante per innamorarmi a vista di lui. Me lo lasciano sul petto per poco e poi, insieme al marito, vanno a sistemarlo.
Io ho subito importanti lacerazione di secondo grado. Non mi hanno fatto l’ episiotomia.
Il ginecologo mi cuce per 45 minuti. Mi rassicura e mi dice che tutto tornerà come prima.
Io sono talmente felice di aver donato una vita che per me tutto il resto non conta.
Alle 10,00 tornano marito e cucciolo e me lo mettono sul seno. Pochi attimi e comincia a ciucciare.
Ora inizia la nuova vita a tre…
Facendo un bilancio non è andato proprio come mi aspettavo ma ero anche pronta che ogni parto è a sé e che bisogna essere pronti a tutto. Non mi pento di niente e non ho nessun rammarico. Tutto è comunque andato bene. Il piccolo non ha patito, è bianco e rosa e ha degli indici di APGAR ottimi. Quindi, nel complesso, posso dire che sia stato un bel parto…
acquarietta- Numero di messaggi : 955
Età : 39
Data d'iscrizione : 30.12.13
Re: [E' nato] Lorenzo di Acquarietta
Stella mi sono emozionata un sacco a leggere il racconto Nonostante il finale un po' traumatico sei sempre così positiva! Trasmetti una serenità infinita. Un grande abbraccio a te e al piccolino E complimenti a F. che non ti ha lasciata sola un secondo, non è da tutti Vi auguro tanta felicità!
Artemide- Numero di messaggi : 2343
Età : 31
Data d'iscrizione : 22.12.13
Re: [E' nato] Lorenzo di Acquarietta
Auguriii e benvenuto al piccolo
Jessyca- Numero di messaggi : 499
Età : 32
Data d'iscrizione : 14.01.15
Re: [E' nato] Lorenzo di Acquarietta
Benvenuto al piccolo e congratulazioni Acquarietta! La tua esperienza conferma che quando c'è consapevolezza e rispetto il parto rimane un momento magico e fantastico della vita anche se le cose non vanno come speravamo. Sei stata bravissima e grazie per avercelo raccontato. Buona luna di latte
donnasummer- Numero di messaggi : 1015
Età : 38
Località : Bologna
Data d'iscrizione : 05.07.12
Re: [E' nato] Lorenzo di Acquarietta
Benvenuto Lorenzo!
martymcfly- Numero di messaggi : 555
Età : 40
Data d'iscrizione : 25.07.11
Pagina 4 di 4 • 1, 2, 3, 4
Argomenti simili
» I nostri racconti di parto
» [E' nato!] 20-05-09 E' nato Simone
» [E' nato!] è nato Angelo!
» [E' nato]
» [E' nato] Pietro di DK
» [E' nato!] 20-05-09 E' nato Simone
» [E' nato!] è nato Angelo!
» [E' nato]
» [E' nato] Pietro di DK
Pagina 4 di 4
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.