[E' nata] Anna Chiara di Julie
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Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
benvenuta Anna Chiara e congratulazioni a mamma e papa'
angelmoon- Numero di messaggi : 948
Età : 49
Data d'iscrizione : 04.04.09
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Ops... me l' ero persa!!! ho visto le foto... che meraviglia della natura!! Sono proprio felice per voi e non vedo l' ora di leggere il racconto! Congrqtulazioni!!!
donnasummer- Numero di messaggi : 1015
Età : 38
Località : Bologna
Data d'iscrizione : 05.07.12
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Era da qualche giorno come vi avevo detto nel club delle Ladypancine che avevo dei dolorini tipo mestruali e alla visita del 7 gennaio con l’ostetrica risultavo con il collo svasato e i tessuti molto morbidi. Nella notte fra il 7 e l’8 mi trovo in uno stato di dormiveglia molto particolare in cui mi sento trasportata fra sonno e veglia da onde di dolore. Verso la mattina Lele ci raggiunge nel lettone ed erano già da qualche giorno che lo faceva, come se sentisse un cambiamento nell’aria. Lo guardo e lo accarezzo mentre cerca di addormentarsi e lui mi accarezza i capelli e coccola la pancia . Sono preoccupata del fatto che devo accompagnare Lele a scuola e mi sento molto stanca perché ho riposato pochissimo nelle notti precedenti.
Quando Lele si sveglia è una lotta fare tutto e ci troviamo al limite del tempo utile per uscire. Siamo in strada e non mi ascolta, tanto che si inciampa e cade per cui ci ritroviamo tutti e due in lacrime lui per il male e io per la frustrazione e la stanchezza. Torniamo a casa e N mi viene in soccorso tornando a casa dal lavoro e portandolo a scuola anche se in ritardo.
Cerco di riposare, ma non riesco, ci sono delle cose che attirano la mia attenzione in particolare quello che devo fare prima che nasca la mia piccola e non dormo. Voglio spegnere il mio cervello e non ci riesco, poi metto su una playlist con le musiche di Einaudi e tutto scivola via. Passo la mattina sdraiata sul divano con la musica che mi fa da colonna sonora. Nel frattempo messaggio con Laura, la mia amica ostetrica, raccontandole come mi sento e lei mi rassicura confermando la necessità di pensare meno e di riposarmi. Nel pomeriggio vado a prendere Lele a scuola e torniamo a casa molto lentamente, mi sento appesantita e stanca. In molti mi fermano per chiedermi quanto manca e io temporeggio parlando di qualche settimana, ma dentro di me sento che manca poco, molto poco.
Lele mi chiede quando arriva la sorellina perché è tanto tempo che sta nella pancia e lui la vuole vedere, mi commuovo e ci coccoliamo. Dopo cena quando lo metto a letto gli dico “Ci vediamo domani mattina” e una voce dentro di me dice “Forse no!”.
Sul divano ad un certo punto ho la sensazione di perdere pipì. Quando vado in bagno trovo molto muco liquido e ne perdo talmente tanto da dover ricorrere a degli assorbenti. Temo di aver rotto il sacco senza essermene resa conto per cui alle 23:30 circa chiamo Laura, la mia amica ostetrica, che mi rassicura sul fatto che difficilmente posso aver rotto il sacco inconsapevolmente e che, vista la scarsa quantità che ne sto perdendo, al massimo è rotto in alto per cui il rischio di infezioni è basso. Sono un po’ agitata e quasi eccitata ed è una sensazione strana, come se il mio corpo fosse in fibrillazione e pieno di un’energia non mia, appena mi metto giù a letto iniziano le contrazioni. Sto a letto una decina di minuti e poi decido di andarmi a fare la doccia per rilassarmi. Sul water le contrazioni si fanno più intense e dico ad Anna Chiara che se vuole danzare io sono pronta. È mezzanotte e 10. In doccia mi trovo a cantare ad ogni contrazione e riesco ad accompagnarle. Uscita dalla doccia, è già l’1 e un quarto, inizio a controllare la frequenza e vedo che sono ogni 4 o 5 minuti e a volte una ne salto. Pensando che non siano regolari continuo a travagliare in salotto, ma la mente lavora molto di più, il dolore aumenta e inizio ad andare un po’ nel panico. Alle 2 meno 10 sveglio N e decidiamo di chiamare la Laura. Lei sta un po’ a telefono con me poi si fa passare N e decidono che dobbiamo partire.
Non siamo pronti: non abbiamo la macchina con noi, ma il camioncino aziendale, per cui N deve andare a recuperarlo e dobbiamo preparare un cambio per Lele da lasciare ai nonni. Il tutto ci fa partire alle 2:25 e l’ospedale dista una cinquantina di minuti da casa nostra.
In auto il travaglio diventa molto difficile per me perché mi trovo in una posizione poco confortevole, ma poi riesco a tirarmi su ad ogni contrazione aggrappandomi alla maniglia sopra il finetrino. Le endorfine sono altissime tanto che tra una doglia ed un’altra vado in uno stato di pace assoluta. Durante le contrazioni, invece sono agitata perché sento di star trattenendo e non di assecondarle. N mi tranquillizza e così anche la Laura che ogni 10 minuti ci chiama. Arrivati a pochi chilometri dall’ospedale sento che non ce la facciamo ad arrivarci e dico ad N di fermarci, Laura chiede se sono ancora vestita e rassicurata da questo, gli dice di spingere sull’acceleratore. Dopo qualche minuto con una forza che mi fa urlare moltissimo, il sacco si rompe e il desiderio di spingere diventa impellente. Laura mi chiede di non spingere ma di buttare fuori l’aria il più possibile e così faccio e sento che la pressione diminuisce.
Arriviamo all’ospedale alle 3:10 (sperando che non ci abbia preso nessun velox ) Laura è nell’atrio che mi aspetta con una barella. Mi sdraio e vengo portata nella stanza Viola, che stranamente è la stessa che abbiamo visitato una decina di giorni prima. Lì c’è l’ostetrica di turno che mi toglie i pantaloni e mi controlla il battito della bimba che è forte e chiaro. Mi continua a tenere il tracciato addosso e chiedo a Laura di farla smettere. Le contrazioni successive le faccio su un fianco aggrappata al collo di N. Laura mi dice di soffiare ma se non ce la faccio posso spingere perché la testa della bimba è libera. Continuo a dirle come un mantra che non voglio lacerarmi, lei mi rassicura che mi aiuterà. Sento la testa della bimba che preme e N soffia con me e mi dice che sono bravissima. Mentre soffio Laura mi tiene sollevata una gamba e sento la testa che preme forte e sento bruciare per un attimo e poi la testa è fuori. Laura mi dice che se voglio posso toccare la mia bambina e lo faccio. È quasi di gomma e non vedo l’ora di prenderla sul mio seno. Attendo la contrazione successiva anche se vorrei spingere e basta per poterla abbracciare. Arriva e in un attimo sento sgusciare fuori il suo corpo e la sua voce acuta e decisa riempie la stanza. Sono le 3:17.
Me la mettono subito addosso e la sua pelle, il suo odore e la sua delicatezza mi inebriano. Non riesce ad aprire gli occhietti ed è molto infastidita dalla luce, anche se è molto bassa. Intanto mi fa la pipì addosso e io ed N ridiamo e piangiamo contemporaneamente. Lei continua a piangere e lo fa per un bel po’ prima di tranquillizzarsi. Quando il cordone smette di battere N lo taglia, dopo una decina di minuti sento il bisogno di spingere di nuovo ed esce anche la placenta che mi fanno guardare. È molto più piccola rispetto a quella di Lele ma è perfetta.
Mi mettono un paio di punti interni e mi lavano, mi mettono un paio di mutande. Ho perso la cognizione del tempo, non so più che ore siano perché ora è lei a darci il tempo. Ad un certo punto si attacca e ciuccia vigorosamente, Laura controlla l’attacco e poi ci lascia da soli. Anna Chiara ha ciucciato per 40 minuti buoni ed è stato meraviglioso. Le contrazioni all’utero erano molto dolorose e non me l’aspettavo, anche se avevo letto che con i figli successivi il dolore aumenta. Chiamiamo Laura dopo un’oretta e mentre lei mi aiuta a lavarmi nuovamente e a mettermi un pigiama, N e l’ostetrica pesano la bimba e, visto che aveva fatto anche la cacca, le tolgono sommariamente il grosso e iniziano a preparare l’acqua per il bagnetto.
Poi quando arrivo io iniziamo a farle il bagnetto, N la sorregge mentre Laura la lava. Ho pianto per tutto il tempo perché vedere mio marito e la mia più cara amica coccolare la mia bimba mi ha proprio fatto sciogliere . Una volta vestita la bimba e salutato la Laura, siamo rimasti nella stanza fino alle 7 a dormire insieme.
Noi siamo veramente innamorati di lei e la vita a 4 per ora è deliziosa!
Quando Lele si sveglia è una lotta fare tutto e ci troviamo al limite del tempo utile per uscire. Siamo in strada e non mi ascolta, tanto che si inciampa e cade per cui ci ritroviamo tutti e due in lacrime lui per il male e io per la frustrazione e la stanchezza. Torniamo a casa e N mi viene in soccorso tornando a casa dal lavoro e portandolo a scuola anche se in ritardo.
Cerco di riposare, ma non riesco, ci sono delle cose che attirano la mia attenzione in particolare quello che devo fare prima che nasca la mia piccola e non dormo. Voglio spegnere il mio cervello e non ci riesco, poi metto su una playlist con le musiche di Einaudi e tutto scivola via. Passo la mattina sdraiata sul divano con la musica che mi fa da colonna sonora. Nel frattempo messaggio con Laura, la mia amica ostetrica, raccontandole come mi sento e lei mi rassicura confermando la necessità di pensare meno e di riposarmi. Nel pomeriggio vado a prendere Lele a scuola e torniamo a casa molto lentamente, mi sento appesantita e stanca. In molti mi fermano per chiedermi quanto manca e io temporeggio parlando di qualche settimana, ma dentro di me sento che manca poco, molto poco.
Lele mi chiede quando arriva la sorellina perché è tanto tempo che sta nella pancia e lui la vuole vedere, mi commuovo e ci coccoliamo. Dopo cena quando lo metto a letto gli dico “Ci vediamo domani mattina” e una voce dentro di me dice “Forse no!”.
Sul divano ad un certo punto ho la sensazione di perdere pipì. Quando vado in bagno trovo molto muco liquido e ne perdo talmente tanto da dover ricorrere a degli assorbenti. Temo di aver rotto il sacco senza essermene resa conto per cui alle 23:30 circa chiamo Laura, la mia amica ostetrica, che mi rassicura sul fatto che difficilmente posso aver rotto il sacco inconsapevolmente e che, vista la scarsa quantità che ne sto perdendo, al massimo è rotto in alto per cui il rischio di infezioni è basso. Sono un po’ agitata e quasi eccitata ed è una sensazione strana, come se il mio corpo fosse in fibrillazione e pieno di un’energia non mia, appena mi metto giù a letto iniziano le contrazioni. Sto a letto una decina di minuti e poi decido di andarmi a fare la doccia per rilassarmi. Sul water le contrazioni si fanno più intense e dico ad Anna Chiara che se vuole danzare io sono pronta. È mezzanotte e 10. In doccia mi trovo a cantare ad ogni contrazione e riesco ad accompagnarle. Uscita dalla doccia, è già l’1 e un quarto, inizio a controllare la frequenza e vedo che sono ogni 4 o 5 minuti e a volte una ne salto. Pensando che non siano regolari continuo a travagliare in salotto, ma la mente lavora molto di più, il dolore aumenta e inizio ad andare un po’ nel panico. Alle 2 meno 10 sveglio N e decidiamo di chiamare la Laura. Lei sta un po’ a telefono con me poi si fa passare N e decidono che dobbiamo partire.
Non siamo pronti: non abbiamo la macchina con noi, ma il camioncino aziendale, per cui N deve andare a recuperarlo e dobbiamo preparare un cambio per Lele da lasciare ai nonni. Il tutto ci fa partire alle 2:25 e l’ospedale dista una cinquantina di minuti da casa nostra.
In auto il travaglio diventa molto difficile per me perché mi trovo in una posizione poco confortevole, ma poi riesco a tirarmi su ad ogni contrazione aggrappandomi alla maniglia sopra il finetrino. Le endorfine sono altissime tanto che tra una doglia ed un’altra vado in uno stato di pace assoluta. Durante le contrazioni, invece sono agitata perché sento di star trattenendo e non di assecondarle. N mi tranquillizza e così anche la Laura che ogni 10 minuti ci chiama. Arrivati a pochi chilometri dall’ospedale sento che non ce la facciamo ad arrivarci e dico ad N di fermarci, Laura chiede se sono ancora vestita e rassicurata da questo, gli dice di spingere sull’acceleratore. Dopo qualche minuto con una forza che mi fa urlare moltissimo, il sacco si rompe e il desiderio di spingere diventa impellente. Laura mi chiede di non spingere ma di buttare fuori l’aria il più possibile e così faccio e sento che la pressione diminuisce.
Arriviamo all’ospedale alle 3:10 (sperando che non ci abbia preso nessun velox ) Laura è nell’atrio che mi aspetta con una barella. Mi sdraio e vengo portata nella stanza Viola, che stranamente è la stessa che abbiamo visitato una decina di giorni prima. Lì c’è l’ostetrica di turno che mi toglie i pantaloni e mi controlla il battito della bimba che è forte e chiaro. Mi continua a tenere il tracciato addosso e chiedo a Laura di farla smettere. Le contrazioni successive le faccio su un fianco aggrappata al collo di N. Laura mi dice di soffiare ma se non ce la faccio posso spingere perché la testa della bimba è libera. Continuo a dirle come un mantra che non voglio lacerarmi, lei mi rassicura che mi aiuterà. Sento la testa della bimba che preme e N soffia con me e mi dice che sono bravissima. Mentre soffio Laura mi tiene sollevata una gamba e sento la testa che preme forte e sento bruciare per un attimo e poi la testa è fuori. Laura mi dice che se voglio posso toccare la mia bambina e lo faccio. È quasi di gomma e non vedo l’ora di prenderla sul mio seno. Attendo la contrazione successiva anche se vorrei spingere e basta per poterla abbracciare. Arriva e in un attimo sento sgusciare fuori il suo corpo e la sua voce acuta e decisa riempie la stanza. Sono le 3:17.
Me la mettono subito addosso e la sua pelle, il suo odore e la sua delicatezza mi inebriano. Non riesce ad aprire gli occhietti ed è molto infastidita dalla luce, anche se è molto bassa. Intanto mi fa la pipì addosso e io ed N ridiamo e piangiamo contemporaneamente. Lei continua a piangere e lo fa per un bel po’ prima di tranquillizzarsi. Quando il cordone smette di battere N lo taglia, dopo una decina di minuti sento il bisogno di spingere di nuovo ed esce anche la placenta che mi fanno guardare. È molto più piccola rispetto a quella di Lele ma è perfetta.
Mi mettono un paio di punti interni e mi lavano, mi mettono un paio di mutande. Ho perso la cognizione del tempo, non so più che ore siano perché ora è lei a darci il tempo. Ad un certo punto si attacca e ciuccia vigorosamente, Laura controlla l’attacco e poi ci lascia da soli. Anna Chiara ha ciucciato per 40 minuti buoni ed è stato meraviglioso. Le contrazioni all’utero erano molto dolorose e non me l’aspettavo, anche se avevo letto che con i figli successivi il dolore aumenta. Chiamiamo Laura dopo un’oretta e mentre lei mi aiuta a lavarmi nuovamente e a mettermi un pigiama, N e l’ostetrica pesano la bimba e, visto che aveva fatto anche la cacca, le tolgono sommariamente il grosso e iniziano a preparare l’acqua per il bagnetto.
Poi quando arrivo io iniziamo a farle il bagnetto, N la sorregge mentre Laura la lava. Ho pianto per tutto il tempo perché vedere mio marito e la mia più cara amica coccolare la mia bimba mi ha proprio fatto sciogliere . Una volta vestita la bimba e salutato la Laura, siamo rimasti nella stanza fino alle 7 a dormire insieme.
Noi siamo veramente innamorati di lei e la vita a 4 per ora è deliziosa!
Julie- Numero di messaggi : 1252
Età : 40
Data d'iscrizione : 14.11.11
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Julie, che parto travolgente! Grazie per questo racconto, così intenso e scritto così a caldo. E' bello leggere con quanta consapevolezza avete condotto questa nascita, questo sì che è empowerment della donna, sia della piccola che viene al mondo che della grande che da alla luce!
Buona luna di latte e coccole
Buona luna di latte e coccole
Zara- Numero di messaggi : 3785
Età : 38
Data d'iscrizione : 19.08.12
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Wow... 7 minuti in ospedale, più indisturbato di così! Anche se per quanto mi riguarda la corsa in macchina mi avrebbe fatto venire qualche capello bianco
Che brave tu e la tua scricciolina
Che brave tu e la tua scricciolina
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Oddio Julie, che emozioneeeeee, una corsa da adrenalina ...anche Chiara mi aveva fatto la pipì tra le gambe
Alla fine l'ospedale ti è servito semplicemente per spingerla fuori
Alla fine l'ospedale ti è servito semplicemente per spingerla fuori
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Che bello Julie!!!!! Veramente emozionante (si vede che ho partorito da poco!!!)
Buona dolce vita a 4!!!!
Buona dolce vita a 4!!!!
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Che bello Julie!mi sono commossa Sei stata bravissima!
Benvenuta Anna Chiara!!
Benvenuta Anna Chiara!!
martymcfly- Numero di messaggi : 555
Età : 40
Data d'iscrizione : 25.07.11
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Che bel racconto Julie, è andata proprio benissimo come desideravi, auguri a tutta la famiglia
linda- Numero di messaggi : 2595
Data d'iscrizione : 16.04.10
Re: [E' nata] Anna Chiara di Julie
Che racconto Julie, pieno d'emozioni!!...
Un abbraccio a tutta la famigliola..
Un abbraccio a tutta la famigliola..
Silvia Mimosa- Numero di messaggi : 1350
Età : 37
Data d'iscrizione : 04.06.13
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