Il Club delle LadyPancine

pandina, posso ufficialmente farti le congratulazioni allora!!!!  

Ardath, immagino la fifa degli ultimi giorni, sale l'adrenalina anche a me al solo pensarci...fai bene a distrarti, ammazza il tempo, che quando meno te lo aspetti Leonardo arriverà ad unirsi a voi!  

Ardath, respira, non ti fissare su niente. Butta fuori le tue paure, parlane con l'ostetrica, il tuo compagno, scrivetele su un quaderno, non ignorarle, perchè altrimenti credo che rimangano lì latenti e sia peggio. E poi pensa che il tuo bambino sa cosa fare, è competente, non sei sola, il vostro è un lavoro di squadra. Io sono fissata con le posizioni, ma finchè è cefalico non temere.
Cosa ti frena, cosa ti blocca? E' il dolore che ti preoccupa? L'incontro? Il futuro? Il passaggio? Non mi devi rispondere, ma magari può essere d'aiuto per focalizzare cosa c'è che non ti fa star tranquilla, così poi potrai lasciarlo andare.   

Pandina, un benvenuto speciale per te   Come procede il tuo percorso iniziato così a sorpresa? Ora che hai preso questa decisione come ti senti?  

Grazie Kikka per avermi pensato e grazie a Mulan per le congratulazioni.
Cara Zara grazie anche a te per il benvenuto.
Proprio per il fatto che il mio percoso è iniziato in modo inaspettato ho preferito aspettare per scrivere qui, dovevo fare prima i "conti con me stessa" e con il panico che aveva decisamente preso il sopravvento su tutto, anche sulla mia razionalità.
Ho dovuto affrontare molte paure e non sono ancora riuscita a superarle tutte (ma credo sia normale), ora però mi sento decisamente meglio, anche se a volte un po' confusa e scombussolata   

Ero confusa e scombussolata anche io, che pure questo bambino l'avevamo cercato, quindi credo che sia tutto normale, e poi, gli ormoni "malefici" (come li chiamavo io) dei primi mesi sono tremendi, ma vedrai che piano piano andrà sempre meglio  

Pandina anche io ti ho pensata tanto e sono davvero contenta di trovarti in questo topic molto più serena rispetto a prima. Buon percorso di gravidanza :) un abbraccio e facci sapere come va!

Ardath sai che stiamo tutte aspettando con te e Lucy

Congratulazioni, pandina.. E benvenuta   

Pandina avevo letto la tua storia ed è bello vederti qui e sentire che stai piano piano combattendo contro le tue paure. Penso che diventare mamma sia l'avventura più bella, la paura credo sia un sentimento comune anche alle donne che una gravidanza la cercano, perchè comunque il corpo cambia, la vita cambia, tutto cambia e il cambiamento fa paura. Ma vedrai che in questi mesi imparerai ad assecondarlo un pezzo alla volta, a fare posto alla nuova vita che arriva sia dentro che fuori, in casa, nella coppia e quando arriverà ti chiederai com'era la tua vita prima che tutto questo succedesse. Per me è stato così.

Zara ha scritto:Cosa ti frena, cosa ti blocca? E' il dolore che ti preoccupa? L'incontro? Il futuro? Il passaggio? Non mi devi rispondere, ma magari può essere d'aiuto per focalizzare cosa c'è che non ti fa star tranquilla, così poi potrai lasciarlo andare.   

Beh, se non ti dispiace... ne approfitto! Magari condividere anche con voi mi fa bene...
Ho paura di non riuscire a partorire, di non avere la forza di reggere un travaglio lungo. Ho paura che il travaglio sia lungo o perché sono "sfortunata" o perché sbaglio qualcosa. E ho paura di fare male al bambino, o che tutto si concluda con un cesareo (anche se la mia paura più grande è... che rimanga "incastrato" in mezzo   )
Ho seguito il corso pre-parto presso un'ottima struttura dal 5^ mese, l'ostetrica mi ha spiegato tutto, solo che i "cambi di stato" - com'è ovviamente quello che si sta avvicinando, mi spaventano sempre molto. Dover essere pronta a qualsiasi cosa e non avere la benché minima idea di quello che succederà.
Insomma. Tuttavia mi continuo a ripetere che se c'è una cosa che ho imparato tanto in questi mesi è non far prevalere la paura su tutto, che ci sono un'infinità di altre emozioni da provare e che non voglio precludermele solo perché sono/sarò spaventata.
Al dopo "non ci penso", nel senso che paradossalmente non sarà "un momento", "un giorno" (come quello del parto), ma sarà un processo, e lì vado meglio.
Per dire, io sono una che non si è mai sposata (e se lo farò, non sarà con una cerimonia) perché mi spaventa l'idea di avere UN giorno in cui deve andare tutto bene, in cui tutto dev'essere perfetto e io devo essere felice (odio le cerimonie e "i grandi eventi").
Se riesco a vedere il giorno che sta arrivando più come un momento naturale che come un grande evento, allora mi tranquillizzo. Ma visto che tutti sono in fibrillazione, purtroppo lo percepisco come un grande evento... e quindi vai di paure!
Ho anche voglia di conoscerlo, questo bambino... Insomma... Sono proprio a fine corsa   

ArdathLilith ha scritto:
Ho paura di non riuscire a partorire, di non avere la forza di reggere un travaglio lungo. Ho paura che il travaglio sia lungo o perché sono "sfortunata" o perché sbaglio qualcosa. E ho paura di fare male al bambino, o che tutto si concluda con un cesareo (anche se la mia paura più grande è... che rimanga "incastrato" in mezzo   )
Se riesco a vedere il giorno che sta arrivando più come un momento naturale che come un grande evento, allora mi tranquillizzo. Ma visto che tutti sono in fibrillazione, purtroppo lo percepisco come un grande evento... e quindi vai di paure!

Le tue paure sono più che leggitime, ognuna di noi ha le sue nei confronti del parto, e la cosa più micidiale è che sono in costante evoluzione.Purtoppo, o per fortuna (sto ancora cercando di interiorizzare a pieno questo concetto), ogni parto è un'esperienza imprevedibile. Bisogna lasciarsi andare, aprirsi, non pensare. Io ho finalmente capito che se facessi tutto secondo il mio istinto avrei molti meno timori.
Quando mi vengono timori tipo i tuoi cerco di ribaltarli. Mica è sempre facile, anzi, soprattutto se c' è qualcuno esterno che "li pompa" senza farlo apposta. Ad esempio, mi verrebbe da dirti che un travaglio lungo, anzichè essere qualcosa di negativo, potrebbe essere la tua via per conoscere questo bambino con calma, senza fretta, senza concentrare tutto in un evento, come temi, ma ti darebbe la possibilità di assecondare il tuo bisogno di nascita come continuum di ciò che è già in corso. Un lento divenire di ciò che era in ciò che sarà. E un travaglio lungo non significa affatto essere sfortunate (chi l'ha deciso che dev'essere una sfortuna? il sentire comune. Ma il sentire comune non deve mica per forza coincidere con il nostro, no?) e non significa nemmeno sbagliare qualcosa. E se invece fosse proprio il nostro bambino che decide di venire al mondo con calma, se fosse lui a venirci incontro piano piano, senza fretta, senza bisogno di accelerare i tempi? Chi decide che veloce è meglio di lento? L'importante è essere sicure delle scelte assistenziali e mi sembra che tu sia ben seguita in questo tuo percorso. Se il travaglio dovesse essere lungo basterà aspettare. E non farai del male al tuo bambino, l'hai creato, costruito, portato, nutrito, cullato, protetto e continuerai a farlo anche in travaglio. Non puoi fare del male al tuo bambino, se farai ciò che ti farà stare bene e seguirai l'istinto, non potrai che far star bene anche lui. Per la paura del cesareo, ci sto lavorando anch'io. L'unica cosa che mi fa stare un po' tranquilla è il pensiero che cercherò in tutti i modi di fare ciò che è meglio per noi, quindi evitarlo sto maledetto cesareo. Nel momento in cui si dovesse rendere necessario, sarà solo per un'emergenza e quindi saprò che, in ogni caso, è il meglio del peggio che sarebbe potuto capitarci e che, in questo caso, da maledetto diventerebbe benedetto. Sul fatto che rimanga "incastrato" invece mi viene da dire che sembrerebbe più una proiezione della tua paura di non riuscire a partorirlo (magari scrivo una marea di scemate   , abbiate pazienza, noto che serve molto anche a me per elaborare i miei timori, i miei blocchi). Ma perchè non dovresti riuscire a partorirlo? Quali motivi ci potrebbero essere per cui un bimbo concepito alla velocità della luce dovrebbe poi bloccarsi proprio sul più bello? Quando vediamo un mammifero partorire non ci facciamo tutti questi scrupoli, sappiamo che, a meno che ci siano delle cause fisiche gravi (che fanno sempre parte della sezione imprevisti da interiorizzare e sui quali non abbiamo il controllo), partorirà senza problemi, senza aiuti, saprà come fare. Anche noi sappiamo come fare, in realtà. Ora non ne siamo coscienti, è un sapere latente ma potente e pronto e venire a galla al momento giusto. Abbi fiducia nel tuo corpo, nel tuo bambino. Taglia fuori tutti questi altri (genitori, parenti, amici, conoscenti, gente che incontri per strada) che lo immaginano come un grande evento. Un po' come per le analisi in gravidanza, per le quali hai capito che il tuo sentire era diverso rispetto a quello che ti saresti aspettata. Hai trovato una strategia efficace e tutto è proseguito al meglio! Ora non è troppo diverso: cercate una strada e seguitela in tre.  

Ardath, sei una persona tanto intelligente, anticonformista, e persino ora sempre autoironica, ho adorato leggere le tue riflessioni e ti ringrazio per aver condiviso i tuoi pensieri con noi   
Pandina non sai quanto ti capisco! Ad ogni modo sei riuscita a prendere una decisione (cosa non facile!) e vedrai che tutto andrà per il meglio