Scuole steineriane e scuole Montessori

E'da qualche mese che mi sto informando su questi diversi tipi di scuole che a differenza di quelle tradizionali hanno un approccio più olistico e danno più spazio alle attività creative.
Mi sembrano molto interessanti, le uniche difficoltà mi sembra di capire che siano che sono poche e quindi accessibili quasi soltanto nelle grandi città, che la maggior parte delle volte sono private (anche se ho letto che è possibile per un gruppo di genitori chiedere l'apertura di una sezione montessori anche nella scuola pubblica, questo però in teoria, perchè coi tagli che ci sono adesso dubito che si potrebbe mai giungere ad un approvazione), che influenzano anche la vita a casa. Su questo ultimo punto mi piacerebbe avere le testimonianze di chi ha dei bambini che le frequentano ( una persona a casa ad esempio Nike )...
Vorrei capire: ci sono comportamenti che anche a casa dovete seguire/evitare per seguire la filosofia della scuola?
Poi un altro dubbio che mi pongo è: ma i bambini che frequentano queste scuole in generale da che tipo di famiglie vengono? Perchè quello che un po'mi spaventa è che si formi una nicchia molto staccata dal di fuori.. voglio dire, questi bambini inseriti in mezzo a bambini che hanno esperienze di scuole pubbliche potrebbero avere delle difficoltà? Forse sono domande assurde ma non conosco nessuno che frequenta queste scuole e da quello che leggo non riesco molto a comprenderne la dimensione...

Lo sapevo che dovevo aprire questo topic!!!
Dunque, per me la scelta della Steineriana è nata dal fatto che mi sento molto più integrata lì che in un altro tipo di scuola, dove Samuel ha fatto asilo e prima elementare. Qui si guarda l'essere umano dal punto di vista anche del suo sviluppo animico, con grande spazio alla parte artistica: disegnano, dipingono, suonano più strumenti, lavorano a maglia, ricamano, recitano.... Devo dire che i miei bambini giocano con ogni bambino che incontrano al parco, non è che si chiedono da che scuola vengono! anche se questa è una paura di molti. Su ciò che si fa a casa ti posso dire che dietro alla scuola c'è un'idea pedagogica, un progetto educativo, quindi generalmente cerchi di seguire delle linee guida, tipo che non guardano la tv, si scelgono libri con poche o nessuna illustrazione, nei primi anni si leggono molte fiabe, si seguono alcuni principi riguardo all'alimentazione, ma non vederla come una setta, parlando di cibo, per esempio, io mangerei così comunque: poca carne soprattutto per i piccolissimi, cereali in chicchi, pochi zuccheri raffinati, tutto il più possibile biologico o biodinamico. Diciamo che la famiglia tipo è una famiglia che trovi tranquillamente anche nelle scuole statali, ma che per qualche motivo aveva bisogno di un posto dove sentirsi più allineata, e dove sente maggiormente rispettato lo sviluppo del bambino. Generalmente dal punto di vita di ciò che imparano tutto è molto più lento, in prima elementare lavorano soltanto sulle lettere, inziano a scrivere in seconda, ma negli anni arrivano allo stesso livello delle altre scuole, soltanto avendo fatto un percorso diverso. Comunque è un discorso davvero molto ampio, quindi chiedi, e ti rispondo volentieri!

Sì è vero è molto ampio infatti anch'io non sapevo bene da dove partire..
Ma ad esempio per quanto riguarda la tv: io penso che non sia giusto parcheggiarci tutto il pomeriggio i bambini davanti ma una mezz'oretta al giorno o in occasioni particolari mi sembra fattibile..eliminarla del tutto non è un po'alienante? Non so non è che poi sono gli unici a non sapere cos sono i gormiti? Non che sia una grossa perdita, per carità, ma mi viene il dubbio che risulti difficile da gestire..
Sulla maggior parte degli altri punti tipo l'alimentazione, le materie artistiche, l'attenzione per la "naturalità" ecc invece sono d'accordo che sono linee generali che generalmente la famiglia ha già adottato prima di scegliere questo tipo di scuola..
Purtroppo nella mia provincia non ce n'è neanche una, tutte ad almeno un'ora di macchina...

La tv pare sempre un problema spinosissimo, ma ti dico qual è il mio ragionamento (e sono 11 anni che cerco di ragionarci ): se anche mezz'ora al giorno non fosse un danno ti giro la domanda: qual è il valore aggiunto? Cosa do ai miei figli in più facendogli vedere la tv? Non è un'età in cui serve per farsi una cultura, e se non sanno chi sono i gormiti, onestamente ti dico conosco gente che non ha mai visto Lost, o che non conosce i Placebo, e campano tutti ugualmente, perchè per i bambini dovrebbe essere diverso? E comunque la tv per i ragazzi oggi ha delle immagini super veloci, poco contenuto, le donne sono sempre iper sexy, e non sono questi i valori che mi interessa trasmettere ai miei bambini. E riguardo al tempo ti assicuro che sanno gestirselo benissimo anche senza tv!
Sono fuori dal mondo perchè per più tempo continuano a credere nei folletti, e le bambole di stoffa le fa Babbo Natale, e quando disegnano nessuno chiede loro di rispettare i contorni, ma di esprimersi come vogliono. Io non lo trovo un danno, restano solo bambini per qualche anno in più, e poi diventano adolescenti ed adulti normalissimi.

nike ha scritto:... o che non conosce i Placebo, e campano tutti ugualmente...

a parte dissentire categoricamente su questa parte (la mia vita sarebbe tanto peggiore senza i Placebo!!!!! )
concordo su tutto Nike... non sai quanto mi sarebbe piaciuto avera la possibilità di contemplare la scelta.. non se se poi sarebbe stata quella giusta per me e mio figlio, però qui non c'è neanche la possibilità, dato che non ci sono scuole..
Conosco i programmi della scuola Steineriana, il pensiero pedagogico che c'è alla base; su alcune cose mi trovo discorde (es sull'allattamento...) ma sulla maggior parte sono d'accordo. E soprattutto mi piace l'approccio rispettoso dei tempi di crescita, della valorizzazione del tempo d'infanzia, che altrove sembra ormai persa.

Cosa sai dell'allattamento secondo "loro"? Perchè io sono arrivata un po' dopo quella fase, quindi non ho approfondito. So che per certe cose, soprattutto i più categorici sono un po' rigidi, per esempio parlando di massaggio infantile mi sono sentita rispondere che si ottengono gli stessi risultati con la fasciatura. E probabilmente è anche vero, ne ho parlato dopo con una psicologa dell'età dello sviluppo che mi confermava che non ci sono sostanziali differenze, però, insomma, come in tutto il dogma è sempre un eccesso, ma le idee alla base a me piacciono. Mi piace che ci sia un progetto e una idea dietro ad ogni cosa, compreso il libro di lettura o i colori che si usano per i grembiuli. Concordo sul fatto che sono troppo poche sul territorio, obbligando spesso a scelte logistiche complicate, se non impossibili!

Sull'allattamento so di per certo che sono contrari all'allattamento prolungato e a richiesta. Poppate a orari rigidi, e solo i primi 5 mesi. Per loro un bambino allattato ancora al seno dopo i 6-9 mesi è un bambino sottoposto a una pratica malsana che creerà in lui anche problemi di salute. Ovviamente tutto dipende dall'educatore /medico che si incontra, ma io sono stata a vari incontri, e quello che ho sentito è stato questo.. come sai io non sono assolutamente d'accordo.

Sono d'accordo con te. E so che parlano di allattamento ad orari, ma dopo le prime settimane, che invece considerano a richiesta all'inizio, e i 5 mesi invece mi sembrano strani, dei medici antroposofi che conosco nessuno lo ha proposto! Però, come in tutto, c'è la teoria, poi c'è chi la applica!

Interessantissimo topic!

Premetto che non conosco questa tipologia di scuole (a parte a grandi linee la Montessori, che in America è diffusa), l'idea di una scuola olistica mi affascina molto, però leggendo i dettagli riferiti da Nike e Elisina mi sorgono certe perplessità, in particolare l'aspetto di rallentamento del percorso educativo, delle restrizioni sulla televisione e sull'alimentazione (che però sono comuni a moltissime famiglie oggi), per non parlare delle regole sull'allattamento, che sono sorpassatissime e ormai provate dannose!

Personalmente, ho imparato a leggere dalla televisione a 4 anni e mio papà nello stesso periodo mi insegnava l'algebra, rendendomi "avvantaggiata" rispetto al resto dei miei coetanei a scuola. Sono elementi per cui mi sono sempre sentita valorizzata e mi crea perplessità sapere che per alcuni il percorso potrebbe essere "sovvertito", anche se chiaramente questo potrebbe essere estremamente funzionale per loro e portare anche a risultati migliori (non conosco studi su questi outcomes, ma se ci sono, mi piacerebbe consultarli). Capisco e approvo il concetto di non mettere pressioni allo sviluppo dei bambini, però penso anche (ed è il mio parere professionale, oltre che personale) che per alcuni in particolare possa rappresentare una stimolazione insufficiente, con le relative conseguenze per il bambino.

Il concetto olistico della scuola comunque mi ricorda quello che diceva Ellen Page (l'attrice di Juno) in un'intervista, parlava della scuola buddista che aveva frequentato in Canada e la descriveva appunto come un luogo che privilegiava la crescita integrale dell'individuo, con ampio spazio per coltivare le inclinazioni personali e la creatività, oltre che la socializzazione e gli apprendimenti concettuali, che sono gli obiettivi pedagogici della tipica scuola di oggi. Inoltre descriveva come particolarmente diverso il clima della scuola, molto meno rigido e più "familiare", con rapporti insegnante-bambino più elastici e personali, il che è sicuramente un aspetto molto positivo!

In una scuola steineriana si parte dal presupposto che, mentre l'algebra la puoi imparare anche a dodici anni senza che l'apprendimento ne venga sminuito, certi aspetti dell'infanzia, come la fantasia, i ritmi, la socializzazione, la relazione con l'autorità, l'autostima come valorizzazione dei propri talenti e non come omologazione alla maggioranza, sono molto più difficili da recuperare in seguito. E la stimolazione non è insufficiente perchè vengono stimolate molte altre cose. Pensa, PQ, che al saluto di fine anno della seconda classe i bambini hanno suonato il flauto pentatonico, il salterio e la cetra, e hanno cantato. Durante l'anno hanno usato l'acquarello, fatto disegno di forme (un tipo di disegno basato su linee rette e curve) e disegno libero, lavorato la cera costruendo animali, imparato a maglia il punto rovescio e a uncinetto il punto basso. Oltre ad aver imparato a scrivere e leggere, prime cose di aritmetica, e qualcos'altro che al momento mi sfugge. Questo per dire che tutto è in realtà molto ricco e stimolante, solo che lavora su ritmi e binari diversi, privilegiando aspetti magari meno convenzionali, ma più "pieni".