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Resurrezione e Pasqua Cristiana

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Messaggio Da Jessica Sab Apr 08, 2023 4:31 pm

La Pasqua è una delle ricorrenze cristiane più importanti, in cui si onora la Resurrezione di Cristo.
Nel terzo giorno dopo la sua crocefissione, la sua tomba è ora vuota e sono tre donne a fare la scoperta, tra cui sua madre Maria.

La trasformazione del suo corpo defunto attraverso la potenza dello Spirito è uno dei capisaldi della dottrina cristiana e simbolo della infinita potenza della forza vitale di Dio.

E' il motivo per cui molti Cristiani concordano che il simbolo di Cristo sia la croce rigorosamente vuota, non l'uomo crocefisso, a testimonia del passaggio finale del ritorno alla vita eterna e del suo potere spirituale contro la morte terrena.

A mio parere la simbologia del Cristo è l'espressione più potente della vita sul pianeta e del suo significato per gli esseri umani.
Quando Cristo dice "nessuno arriva al Padre, se non attraverso di me" (Giovanni 14:6), proprio nel suo sacrificio e nella sua resurrezione è possibile comprendere e vivere direttamente l'esperienza della forza vitale di Dio.

Il nostro Salvatore muore, sapendo bene che non è la fine.
Perché la Resurrezione è il suo potere. E' venuto per scelta, per dimostrare esattamente questo.
Il suo progetto sulla Terra culmina con questo suo messaggio per noi, per tutta l'umanità.

Non c'è male abbastanza grande che la scelta di salire volontariamente sulla Croce non possa superare.

Credere in Cristo significa questo. Significa che il nemico può minacciare morte, distruzione, dolore. E lo farà.
Può seminare smarrimento e frustrazione e i suoi figli sono la rabbia, l'angoscia, la resa davanti alla sofferenza.

Ma in Cristo c'è un tipo diverso di resa: c'è la consapevolezza di rimettere tutto nelle mani di Dio, del Creatore, della forza vitale, perché Lui è la saggezza che saprà cosa farne. Ha sempre un progetto per noi, che noi non vediamo, perché non vediamo neanche domani, quindi come potremmo mai vedere oltre?

Ma sappiamo quali piani il Signore ha per noi:

Jeremiah 29:11-14 "For I know the plans I have for you,' declares the Lord, 'plans to prosper you and not to harm you, plans to give you a hope and a future"
Geremia 29:11-14 "Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l'Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza."

Cristo riscatta la sofferenza di tutti sulla Croce. Se lui può salire sulla Croce e risorgere nel regno dei cieli, di quali limiti ci preoccupiamo noi?
E' la speranza più alta, è la gioia assoluta, è la fiducia nel fatto che qualsiasi prova terrena, in Cristo, conoscerà la libertà.
La Bibbia ci esorta ad essere come Cristo. Perché è Lui la strada per conoscere il Padre, la fonte di vita sul nostro pianeta:

John 14:6 "Jesus answered, “I am the way and the truth and the life. No one comes to the Father except through me."
Giovanni 14:6 "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me."

E non si può veramente conoscere la Vita, la Creazione, l'energia che muove il mondo, se non considerando attentamente la battaglia che tutti i giorni lottiamo contro il tempo, contro la disperazione, contro la sconfitta; senza considerare il nemico che si approfitta di questa nostra debolezza (il nostro peccato).

La nostra salvezza? E' sulla croce.

Buona Resurrezione a tutti, in Gesù Cristo!

Come vivete questo momento come donne Cristiane ? Resurrezione e Pasqua Cristiana 412261

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Messaggio Da Eowyn Dom Apr 09, 2023 7:56 pm

Io domenica scorsa sono tornata a messa dopo diversi anni (in tempo di covid non mi fidavo). Vabbè, un piccolo appunto su quanto sia poco fruibile la messa con bambini piccoli (molto lunga e difficile per loro, e con gente che si lamentava se andavano in giro o non stavano buoni)...e infatti oggi non siamo riusciti ad andare, troppa gente e troppo lunga...
Comunque... mi sono "beccata" tutta la lettura della passione di Cristo... che sentita da adulta è molto diversa... Però mi sono resa conto (cercando di rispondere alle domande di mia figlia, mi rendo conto spesso di quanto ho capito bene qualcosa nel momento in cui cerco di spiegarlo a lei) che non ho mai capito bene, concretamente, perché Cristo è morto in croce per salvarci... cioè, come ci ha salvati morendo? Sono domande stupide, semplici di bambina a cui non sono riuscita a dare una risposta soddisfacente...

Jessica ha scritto:Credere in Cristo significa questo. Significa che il nemico può minacciare morte, distruzione, dolore. E lo farà.
Può seminare smarrimento e frustrazione e i suoi figli sono la rabbia, l'angoscia, la resa davanti alla sofferenza.
Ma in Cristo c'è un tipo diverso di resa: c'è la consapevolezza di rimettere tutto nelle mani di Dio, del Creatore, della forza vitale, perché Lui è la saggezza che saprà cosa farne. Ha sempre un progetto per noi, che noi non vediamo, perché non vediamo neanche domani, quindi come potremmo mai vedere oltre?
Queste parole sono molto belle, ma le devo segnare, anche perché al momento (negli ultimi anni direi, da quando sono diventata davvero adulta) c'è molta rabbia in me.
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Messaggio Da Jessica Lun Apr 10, 2023 4:52 pm

Eowyn ha scritto:Però mi sono resa conto (cercando di rispondere alle domande di mia figlia, mi rendo conto spesso di quanto ho capito bene qualcosa nel momento in cui cerco di spiegarlo a lei) che non ho mai capito bene, concretamente, perché Cristo è morto in croce per salvarci... cioè, come ci ha salvati morendo? Sono domande stupide, semplici di bambina a cui non sono riuscita a dare una risposta soddisfacente...

Così Resurrezione e Pasqua Cristiana 412261
Non c'è male abbastanza grande che la scelta di salire volontariamente sulla Croce non possa superare.

La domanda è super importante e va dritta al punto come solo i bambini sanno fare! E' una domanda cruciale, perché tocca il centro del messaggio del Cristo? Perché è venuto sulla Terra? A che è servito tutto? Cosa significa allora rispetto a tutto il resto della relazione tra uomo e Dio, dall'Antico Testamento ad oggi?

Senza avvitare questo perno, la Cristianità non può avere senso, perché per definizione ruota attorno alla figura del Cristo e del suo scopo sulla Terra.

Ora, su questo punto, così importante, avrete sentito e sentirete diverse frasi venire da preti, pastori, fedeli stessi, e così via- frase simili, ma non identiche, frasi che avrete faticato a capire. Cosa vuol dire che "è sceso per i nostri peccati"? (plurale?) Cosa vuol dire che "lui ha pagato il nostro debito?" Cosa vuol dire che "Dio ha mandato il suo unico figlio per morire al posto nostro?"

Se siete come me, che sono peggio di San Tommaso (lui non crede, se non vede - io non credo, se non capisco!), finché queste frasi non hanno avuto senso compiuto, sarete rimasti lontani dal Cristo.

E a seconda della dottrina a cui prestate orecchio, saranno arrivati messaggi più o meno incomprensibili. Per me, per esempio, non ha mai avuto remotamente senso il fatto che Dio arbitrariamente scegliesse di prendere un suo figlio, metterlo sulla croce e voilà, così ritenersi soddisfatto che tutti i peccati dell'uomo siano un conto chiuso. Neanche la mafia si accontenta di una cosa del genere... ma che vor dì?? Vari spin-off di questo messaggio includono "quel peccato che hai commesso? Tutto regolare, ha pagato Cristo per te, tutto cancellato". Chiaramente su questo i detrattori hanno sempre fatto leva, sostenendo (anche correttamente da un punto di vista logico), che "allora posso commettere qualsiasi peccato, tanto è già cancellato da Cristo".

Eh.

Addirittura in un sermone di un pastore calvinista ho sentito di un dettaglio, mai sentito citare da altri prima o dopo, secondo cui Cristo sarebbe salito in croce con un foglietto stretto in mano con una lista dei nostri peccati.

Pagati con il sangue, perché truculento piace... fa scena, fa sempre colpo, no?

Io ho avuto l'immensa benedizione di arrivare a Cristo per conto mio... rompendomi un dente, alla fine di un lungo calvario. Senza alcuna concezione o dottrina nella mia testa che guidasse il mio pensiero ed il mio cuore. Solo dopo ho potuto ricomporre i pezzi e capire cosa frasi del genere significavano. E capire che in quella certa chiave, sono prodotti specifici della dottrina cattolica.

Il messaggio biblico è simile, ma diverso! Per cominciare, una sintesi della missione di Cristo si trova in:
Mark 10:45 "The Son of Man did not come to be served, but to serve, and to give his life as a ransom for many"
Marco 10:45 "il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come riscatto per molti"

Dal greco originale, "lytron", tributo per riscattare, reclamare qualcuno dalla schiavitù o da una condanna.

Riscatto! Non "prezzo". Non ha "pagato", ha "riscattato". Ha dato qualcosa -la sua vita umana- al posto di qualcos'altro: la nostra salvezza. Cioè?
Perché siamo salvi quando Gesù muore? Ci sono due strati della vicenda: uno più umano e terreno, l'altro spirituale, del regno dei Cieli.

Dal lato umano, perché lui ci mostra letteralmente la via. Gesù scende sulla Terra volontariamente, il piano è già deciso. In forma di uomo non è chiaro quando apprenda della sua natura divina, si immagina gradualmente, poiché è sempre in contatto con Dio che lo guida in ogni mossa, con tempismi perfetti.
E' volontario il gesto di salire in croce e morire nel modo in cui è morto. Terribile, pubblico. Per uno scopo ben preciso! (che ci insegna anche la differenza tra il male caotico, che viene a danneggiare per il puro gusto di farlo, dal male necessario, dal dolore utile, dalla sofferenza che genera riscatto - una differenza, appunto, cruciale!)

In questo vince il male sulla Terra (il nemico, onnipresente, poiché la Terra è il suo dominio). Affronta il male peggiore, porge l'altra guancia in modo decisivo e finale. Perché c'è un motivo! Mostrare all'uomo che questa è l'ultima, incisiva vittoria sul male. Che male mi può fare alcuno, se sono pronto ad accettarlo e superarlo? Davvero pronto. E dove la prendo la forza? Dal suo esempio. Se l'ha fatto lui, lo posso fare io. Mi ha mostrato come un uomo, in carne ed ossa, può farlo. Mai senza la relazione con Dio, per cominciare. Con la forza vitale, con il valore della vita stessa.

In questo il suo messaggio è estremamente importante, ancora di più perché dimostra che affinché ci fosse bisogno di questo, allora il male da combattere c'è. E questo è un messaggio che in tante dottrine viene convenientemente glissato. Ma questo conviene solo al male! Che può così continuare ad operare in sordina come gli pare e piace, tanto noi manco ce ne accorgiamo!

Da tenere presente che l'esistenza del male sulla Terra è biblica:
1 Peter 5:8 "Be alert and of sober mind. Your enemy the devil prowls around like a roaring lion looking for someone to devour."
1 Pietro 5:8 "Siate vigili e lucidi. Il vostro nemico, il diavolo, si aggira in agguato come un leone ruggente, cercando una preda da divorare"

Questo approccio alla comprensione del Cristo richiede anche una definizione più accurata di "peccato". Tornerò volentieri su questo punto, ma in sintesi, è la dottrina cattolica medievale che riprendendo la visione ebraica (superata dall'arrivo del Cristo!) ne ha fatto di nuovo questione di "peccati" (plurali) intesi come atti scorretti, sbagliati, criminosi. E se certamente atti di questo genere sono parte del peccato, ci fanno vedere le cose da una prospettiva di risultato e non di processo: sono infatti il "frutto" del peccato, sono conseguenze della nostra natura mortale di umani, inclini al fallimento, tendenti verso la morte (in quanto non immortali). Dalla nostra mortalità discende l'istinto di sopravvivenza. Dall'istinto di sopravvivenza discendono le lotte per il possesso, per la prevaricazione, per l'accumulo di beni, scaturisce la nostra sensibilità alle proposte del nemico, che ci suggerisce di salvarci la pellaccia, di accaparrare il più possibile, di distruggere il nostro prossimo, se serve. Da qui nasce l'egoismo, la bugia, l'aggressività, i "peccati" (plurali) cosidetti. Nasce il danno, che è prodotto del male. Questa distinzione non è vana perché anche nella preghiera del Padre Nostro che Gesù insegna ai discepoli si fa riferimento al male ed ai suoi effetti. Perché? Perché il male esiste. Ma i suoi effetti li produce solo quando scegliamo di seguirlo (o il nostro prossimo sceglie di seguirlo e noi paghiamo il prezzo del risultato. Vogliamo un riscatto? Si trova in Cristo).

E questo ci parla del piano terreno. E a me, da umana che cerca solo di sapere come vivere la vita che mi è stata data, bastava anche. Ma "il Re ha sempre una mossa in più" Resurrezione e Pasqua Cristiana 826922 Poteva essere abbastanza, Gesù tira uno schiaffo al nemico dicendo "Siamo più forti di te. Tolleriamo quello che tu, così vigliacco, non tollereresti mai. Chi può essere reso debole se ha la forza di esserlo?" Poteva finire così. E invece no, Gesù risorge Resurrezione e Pasqua Cristiana 412261 ci mostra, in modo unico nella storia che lo precede e che lo segue, che il figlio dell'Uomo ha Dio con sé, sempre. Se ricordiamo che Dio è la forza vitale, e che la sua relazione è speciale, tutto si spiega. Cristo promette che chi crede in lui (dal greco "pisteousin", che non significa solo credere che qualcosa sia vera, ma soprattutto credere nel senso di fare affidamento, appoggiarsi e trovare supporto in questa nozione che si reputa vera), non conoscerà la morte. Non conoscerà la fine. La sua vita proseguirà nei Cieli. Il seguito è illustrato in particolare in Rivelazioni, la sua comprensione dipende dalla nostra filosofia sulla questione Resurrezione e Pasqua Cristiana 412261

Una sottolineatura importante, pensando alla comprensione dei bambini, è che Gesù con questo NON insegna a farsi stare bene ogni cosa, salire sulla croce non vuol dire assolutamente soffrire per il gusto di soffrire o martorizzarsi per dimostrare la propria superiorità. Questi sono atteggiamenti passivi e di relazione con il male, più che con il bene. La rinascita dopo la morte è necessaria per testimoniare la sua alleanza con la vita! Per dare speranza quando la croce è troppo pesante.
Ci insegna ad avere fiducia nel piano di Dio, perché anche se non lo conosciamo, sappiamo che le prove a cui ci sottopone hanno senso. C'è sempre un riscatto dopo la sofferenza, se partecipiamo.

Questi sono concetti dimostrati anche dalle discipline psicologiche. C'è la crisi, la morte simbolica davanti al dolore che distrugge (che tanto spesso si avvicina in molti modi alla morte concreta), e c'è la crescita post-traumatica. Ma quest'ultima c'è solo se accettiamo la nostra croce, di portarla anche se pesa, di salirci sopra e completare la missione. Dandole significato. Senza significato, non c'è crescita post-traumatica, ha vinto il male quando soffriamo a vanvera. Quando nessuno ci dà una mano a riscattarci, quando sentiamo la forza della vita (Dio) lontana e non c'è nessuno a portarci il Cristo, a portarci un segnale di speranza e di incoraggiamento nella lotta che ci inghiottisce. Il messaggio di Cristo include il portare il suo messaggio agli altri, perché ognuno ha la sua croce e tutti possiamo aiutarci a vicenda a portarla.

Eowyn ha scritto:Queste parole sono molto belle, ma le devo segnare, anche perché al momento (negli ultimi anni direi, da quando sono diventata davvero adulta) c'è molta rabbia in me.

Ti ringrazio molto! Ed è estremamente positivo che tu l'abbia riconosciuta e identificata Resurrezione e Pasqua Cristiana 412261 non pensiamo che essere Cristiani sia essere pacifici agnellini pronti ad accettare la qualunque dagli altri. Al contrario. Gesù rovescia i tavoli nel tempio, avendo osservato condotte offensive. Gesù dice che è venuto come una spada a dividere le famiglie nel suo nome. Seguire Cristo vuol dire comprendere che siamo in un campo di battaglia e si può decidere di combattere nel suo nome, oppure no, ma l'alternativa è parteggiare per il nemico, perché come in tutte le battaglie la neutralità non esiste, favorisce solo il nemico.

Per cui, osserva la tua rabbia. E' tua alleata. E' la reazione a dei confini violati. Viene per difenderti contro degli attacchi, ti segnala che c'è un nemico Resurrezione e Pasqua Cristiana 412261 il passo successivo è discernimento: chi mi causa rabbia? cosa mi è stato fatto? con chi ce l'ho? E' un motivo giusto? O me la sto prendendo con chi non c'entra? La ricerca della verità ripaga sempre!

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