Disciplina dolce
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Re: Disciplina dolce
Eowyn, cara, non per niente si dice continuamente che fare il genitore sia il "mestiere" più difficile al mondo! Ti abbraccio!
Le tue riflessioni sull'argomento sono già tanto, ti porteranno a sempre maggior consapevolezza del tuo potenziale come genitore, e dei tuoi limiti in quanto essere umano (quale sei, grazie al cielo ).
Le tue riflessioni sull'argomento sono già tanto, ti porteranno a sempre maggior consapevolezza del tuo potenziale come genitore, e dei tuoi limiti in quanto essere umano (quale sei, grazie al cielo ).
mimi- Numero di messaggi : 2657
Età : 35
Data d'iscrizione : 14.06.13
Re: Disciplina dolce
Jessica, sul discorso punizioni/conseguenze sono pienamente d'accordo con te, e ne ho discusso giusto oggi con mio marito! Lui ha detto (dopo varie volte che aveva detto a nostra figlia di prepararsi per dormire) "Se non mi ascolti quando ti dico di prepararti niente festa di compleanno domenica!". Ecco secondo me non ha senso! A parte che figuriamoci se davvero non le facciamo la festa... avrebbe senso dire "Se continui a girare scalza potresti ammalarti e non poter fare la festa". Ma come l'ha detta lui non ha senso!
Sulle regole... mi faresti degli esempi? Di cosa fare se i bambini non le rispettano? Perché da noi ad esempio c'è la regola che si mangia insieme a tavola e senza tv... ma in occasioni particolari li lascio mangiare sul tavolino guardando un film... oppure c'è la regola di riordinare i giochi...ma se vedo che sono molto stanchi lo faccio io...senza arrabbiarmi tanto, faccio magari notare che lo sto facendo...
In generale pensandoci bene sono abbastanza brava dai... anche se penso a tutte le volte che sono riuscita a stare tranquilla e a rassicurare mia figlia con le sue crisi per i vestiti... sono solo gli scatti che ho quando il mio livello di stress è elevato...che mi fanno partire quegli automatismi!
Secondo te Jessica hanno senso le cose che ho scritto sul perché penso di avere questi modi di fare?
Giuly grazie, hai ragione che è il mestiere più difficile del mondo!
Sulle regole... mi faresti degli esempi? Di cosa fare se i bambini non le rispettano? Perché da noi ad esempio c'è la regola che si mangia insieme a tavola e senza tv... ma in occasioni particolari li lascio mangiare sul tavolino guardando un film... oppure c'è la regola di riordinare i giochi...ma se vedo che sono molto stanchi lo faccio io...senza arrabbiarmi tanto, faccio magari notare che lo sto facendo...
In generale pensandoci bene sono abbastanza brava dai... anche se penso a tutte le volte che sono riuscita a stare tranquilla e a rassicurare mia figlia con le sue crisi per i vestiti... sono solo gli scatti che ho quando il mio livello di stress è elevato...che mi fanno partire quegli automatismi!
Secondo te Jessica hanno senso le cose che ho scritto sul perché penso di avere questi modi di fare?
Giuly grazie, hai ragione che è il mestiere più difficile del mondo!
Eowyn- Numero di messaggi : 3448
Età : 36
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Disciplina dolce
Ecco volevo aggiungere un'altra cosa...
Ho capito pian piano che se io mi concentro troppo per "far rispettare le regole" poi per come sono perfezionista e maniaca del controllo, perdo la connessione, mi "dimentico" che la prima cosa che una mamma deve fare è semplicemente amare.
Quindi ho deciso di darci meno peso, alle regole. Cerco di farle rispettare, ma se non ci riesco amen e magari cerco di far capire che è un'eccezione.
Non so se faccio bene, ma ho capito che PER ME in questo momento è l'unico modo.
Ho capito pian piano che se io mi concentro troppo per "far rispettare le regole" poi per come sono perfezionista e maniaca del controllo, perdo la connessione, mi "dimentico" che la prima cosa che una mamma deve fare è semplicemente amare.
Quindi ho deciso di darci meno peso, alle regole. Cerco di farle rispettare, ma se non ci riesco amen e magari cerco di far capire che è un'eccezione.
Non so se faccio bene, ma ho capito che PER ME in questo momento è l'unico modo.
Eowyn- Numero di messaggi : 3448
Età : 36
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Disciplina dolce
La chiave delle regole è che devono essere pensate dal genitore in modo da essere:Eowyn ha scritto:mi faresti degli esempi? Di cosa fare se i bambini non le rispettano?
a) rispettabili, per il bambino nella pratica (il bambino deve essere in grado di soddisfare la regola, l'attività deve essere commisurata alle sue capacità)
b) consistenti, nell'applicazione e nelle conseguenze (sempre ripetuta negli stessi termini, tempi, modi e risultati)
c) funzionali, ad uno scopo (la regola serve a qualcosa, a imparare qualcosa, a ottimizzare un processo, non può essere fine a se stessa - però c'è molta flessibilità perché dipendono strettamente dalla gestione familiare, dall'organizzazione del tempo in casa o fuori, ecc.)
Se la regola non viene applicata in maniera consistente nel tempo, viene ignorata (e fino a 8-10 anni circa il bambino non apprezza come l'adulto il concetto di "eccezione") e l'adulto perde credibilità. Stanno costruendo il concetto di regole fino a quell'età e contraddirla con i fatti è spesso controproducente. L'eccezione tipicamente confonde perché interferisce con la costruzione della regola, che prima di tutto è stabilità e ripetizione degli eventi allo stesso modo nel tempo. Crea il senso della routine.
Il bambino però deve essere messo nella condizione di rispettare la regola. Ovvero, se per esempio la regola è che si riordina dopo aver giocato, ma ti accorgi che i bambini spesso arrivano stanchi per farlo, si può intervenire prima della fine dei giochi per ricordare ai bambini che c'è anche da riordinare, e fa parte dell'attività del gioco. A seconda dell'età può avere senso dare preavvisi rispetto al termine dell'attività (più che altro con bambini più grandi). Ma rimettere a posto tu al posto loro significa che la prossima volta la regola non avrà lo stesso peso per loro e via via sempre meno (non ti ignoreranno intenzionalmente, ma semplicemente non avranno potuto stabilire un'associazione tra parole e fatti). E' importante che loro continuino a essere nella condizione di rispettare la regola e l'adulto ha la funzione di aiutare a fare proprio questo, ad esempio gestendo gli aspetti di cui il bambino non è ancora in controllo, come la percezione del tempo.
Un'altra opzione, se è confacente al vostro equilibrio, può essere quella di lasciare che i bambini si stanchino nel gioco e la regola sia che si mette a posto per esempio il giorno dopo. Prima di tutto devono essere i genitori a capire cosa è funzionale e quindi quale regola è più efficace per la propria famiglia Questo per fare un esempio di come avere regole non significa affatto una rinuncia alla flessibilità, ma un richiamo alla consistenza.
E' una possibilità! Ma è verosimile che si tratti di un insieme di fattori e qui abbiamo poche informazioni. Può essere qualcosa da approfondire, se è importante per te capire l'origine del comportamentoEowyn ha scritto:Secondo te Jessica hanno senso le cose che ho scritto sul perché penso di avere questi modi di fare?
P.s. Amare include dare regole ricorda che le regole esistono per il LORO benessere prima di tutto. Se senti che il perfezionismo ti ostacola, lavorerei su questo! ma generare "buone" regole aiuta anche te! Se la regola è difficile da rispettare, probabilmente può essere progettata meglio, ossia più in linea con gli effettivi bisogni/risorse. Se chiedo ad un bambino di fare qualcosa che oggettivamente in quel momento non può fare, è venuta meno la fattibilità della regola e dopo diventa un braccio di forza con te stessa se farla o non farla rispettare, quando è la fase della progettazione che va rivista, non l'implementazione
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Disciplina dolce
Aggiungo che l'esempio della tv a cena è utile per evidenziare la differenza qualitativa tra quelle che chiamiamo complessivamente "regole": di base dove si cena e se con la tv spenta o accesa non è qualcosa che controlla il bambino, ovvero decide il genitore dove si mangia e come quel giorno (es. se una sera si cena al ristorante non rovina la routine!). Qui l'eccezione non ha particolari costi perché l'applicazione della regola non richiede uno sforzo attivo da parte del bambino.
Diverso sarebbe se ci fosse un problema per cui quando si annuncia che è il momento di mettersi a tavola, il bambino si rifiuta o mette in atto comportamenti oppositivi. Allora in quel caso sarebbe invece importantissima la regolarità del mettersi a tavola senza tv, senza eccezioni, perché permettere il contrario significherebbe rimangiarsi la richiesta fatta, creando imprevedibilità ed inaffidabilità da parte del genitore (poi andrebbe capita in quel caso qual è l'effettiva difficoltà del bambino davanti a tale circostanza, in questo esempio).
Diverso sarebbe se ci fosse un problema per cui quando si annuncia che è il momento di mettersi a tavola, il bambino si rifiuta o mette in atto comportamenti oppositivi. Allora in quel caso sarebbe invece importantissima la regolarità del mettersi a tavola senza tv, senza eccezioni, perché permettere il contrario significherebbe rimangiarsi la richiesta fatta, creando imprevedibilità ed inaffidabilità da parte del genitore (poi andrebbe capita in quel caso qual è l'effettiva difficoltà del bambino davanti a tale circostanza, in questo esempio).
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Dott.ssa Jessica Borgogni
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Re: Disciplina dolce
Eowyn
Io un po' come te, provo a mettere in pratica quella che oggi chiamano educazione responsabile, rispettosa, disciplina dolce, positiva (tanti nomi per lo stesso concetto) perché penso che la cosa più importante in assoluto sia la relazione.
Però. Ci vuole tanto impegno, tanta dedizione, tanta fatica. Perché educare non significa che A+A=B e quindi non è che se io dico xxy allora mio figlio farà xxy. Sarebbe taaaaanto bello fosse così facile. E invece non è facile per niente. Un po' per l'imprinting che abbiamo ricevuto da piccoli, un po' perché il contesto della società ci rema contro.
Pur essendo profondamente convinta che questa sia la strada giusta, mi sono ritrovata a stringere un braccio più forte del necessario, a dare una sberla, a minacciare conseguenze di vario tipo (se non fai così... Allora...). Quando ero solo mamma di Dante ero molto più paziente, alzavo la voce più di rado e per certi versi ero una mamma "migliore". Con due bambini è diventato più difficile incastrare i bisogni di tutti e ci sono periodi in cui mi capita spesso di alzare la voce principalmente perché sono *stanca*. Almeno ho imparato a gridare come mi sento io, anziché qualcosa su di loro. Quindi dico: "Adesso sono veramente arrabbiata!!! Quando vedo che ... (Es: prendi i giochi di tuo fratello senza chiedergli il permesso) penso che sia un'ingiustizia!!!" Poi lo so che sarebbe meglio non urlare e non arrabbiarsi, ma al quinto dispetto della giornata la pazienza si è volatilizzata
Poi ovviamente si menano di santa ragione
Comunque io credo che già spiegare che abbiamo sbagliato ad agire in un certo modo e chiedere scusa sia molto importante, anche se ovviamente sarebbe meglio non sbagliare. Ad esempio, io non ricordo mai una volta che mia mamma mi abbia chiesto scusa
E sono arrivata a fare pace con il fatto che sarò sempre una mamma imperfetta e che mi sentirò sempre un po'inadeguata per qualcosa. Pace.
Io un po' come te, provo a mettere in pratica quella che oggi chiamano educazione responsabile, rispettosa, disciplina dolce, positiva (tanti nomi per lo stesso concetto) perché penso che la cosa più importante in assoluto sia la relazione.
Però. Ci vuole tanto impegno, tanta dedizione, tanta fatica. Perché educare non significa che A+A=B e quindi non è che se io dico xxy allora mio figlio farà xxy. Sarebbe taaaaanto bello fosse così facile. E invece non è facile per niente. Un po' per l'imprinting che abbiamo ricevuto da piccoli, un po' perché il contesto della società ci rema contro.
Pur essendo profondamente convinta che questa sia la strada giusta, mi sono ritrovata a stringere un braccio più forte del necessario, a dare una sberla, a minacciare conseguenze di vario tipo (se non fai così... Allora...). Quando ero solo mamma di Dante ero molto più paziente, alzavo la voce più di rado e per certi versi ero una mamma "migliore". Con due bambini è diventato più difficile incastrare i bisogni di tutti e ci sono periodi in cui mi capita spesso di alzare la voce principalmente perché sono *stanca*. Almeno ho imparato a gridare come mi sento io, anziché qualcosa su di loro. Quindi dico: "Adesso sono veramente arrabbiata!!! Quando vedo che ... (Es: prendi i giochi di tuo fratello senza chiedergli il permesso) penso che sia un'ingiustizia!!!" Poi lo so che sarebbe meglio non urlare e non arrabbiarsi, ma al quinto dispetto della giornata la pazienza si è volatilizzata
Poi ovviamente si menano di santa ragione
Comunque io credo che già spiegare che abbiamo sbagliato ad agire in un certo modo e chiedere scusa sia molto importante, anche se ovviamente sarebbe meglio non sbagliare. Ad esempio, io non ricordo mai una volta che mia mamma mi abbia chiesto scusa
E sono arrivata a fare pace con il fatto che sarò sempre una mamma imperfetta e che mi sentirò sempre un po'inadeguata per qualcosa. Pace.
Zara- Numero di messaggi : 3785
Età : 37
Data d'iscrizione : 19.08.12
Re: Disciplina dolce
Non credo “perfetta” sia lo standard
La formula magica perché tutto funzioni sempre non esiste, sempre perché siamo umani e nulla funziona perfettamente sempre, nonostante i nostri migliori sforzi Avere questa aspettativa paradossalmente può portarci a smettere di cercare quello che può funzionare la maggior parte delle volte.
Jill Churchill, autrice sulla maternità, scriveva "Non c'è un modo di essere una madre perfetta, ma ci sono mille modi di essere una brava madre". E' una questione di approccio, piuttosto che di singoli comportamenti.
Penso che sia facile cadere nella distinzione del”questo non si fa” e “questo si dovrebbe fare” per partito preso e all’interiorizzazione di sensi di colpa, inefficacia, frustrazione, ma a mio avviso è più utile chiedersi “questo che effetto fa?” “Da dove viene il mio comportamento e che risultati (a tutto tondo, desiderati e indesiderati) produce?” Sulle emozioni del bambino e nostre, sul suo comportamento, sulla nostra relazione. Questo ci farà capire cosa funziona e cosa no.
Mi sembra molto bello Zara il tuo focus sulle conseguenze emotive dei comportamenti evidenziare gli effetti è più importante che ripetere una regola all’infinito, per esempio.
Penso anche che un aspetto sottovalutato dell’educare i figli sia la relazione con l’altro genitore. È naturale focalizzare su cosa facciamo noi, ma anche ciò che fa il partner li influenza e indirettamente ritorna anche nella nostra relazione con loro.
In questo conta moltissimo anche come i partner si trattano a vicenda. Il rispetto del genitore si impara anche osservando come i partner si rispettano tra loro.
La formula magica perché tutto funzioni sempre non esiste, sempre perché siamo umani e nulla funziona perfettamente sempre, nonostante i nostri migliori sforzi Avere questa aspettativa paradossalmente può portarci a smettere di cercare quello che può funzionare la maggior parte delle volte.
Jill Churchill, autrice sulla maternità, scriveva "Non c'è un modo di essere una madre perfetta, ma ci sono mille modi di essere una brava madre". E' una questione di approccio, piuttosto che di singoli comportamenti.
Penso che sia facile cadere nella distinzione del”questo non si fa” e “questo si dovrebbe fare” per partito preso e all’interiorizzazione di sensi di colpa, inefficacia, frustrazione, ma a mio avviso è più utile chiedersi “questo che effetto fa?” “Da dove viene il mio comportamento e che risultati (a tutto tondo, desiderati e indesiderati) produce?” Sulle emozioni del bambino e nostre, sul suo comportamento, sulla nostra relazione. Questo ci farà capire cosa funziona e cosa no.
Mi sembra molto bello Zara il tuo focus sulle conseguenze emotive dei comportamenti evidenziare gli effetti è più importante che ripetere una regola all’infinito, per esempio.
Penso anche che un aspetto sottovalutato dell’educare i figli sia la relazione con l’altro genitore. È naturale focalizzare su cosa facciamo noi, ma anche ciò che fa il partner li influenza e indirettamente ritorna anche nella nostra relazione con loro.
In questo conta moltissimo anche come i partner si trattano a vicenda. Il rispetto del genitore si impara anche osservando come i partner si rispettano tra loro.
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Dott.ssa Jessica Borgogni
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Educatrice del Metodo Ladyfertility
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Re: Disciplina dolce
Grazie Zara per quello che hai scritto! Sapere che anche a te sono scappate urla e sberle mi fa sentire meglio, perchè per me tu sul forum sei sempre stata l'esempio di mamma ideale!
Sai che rispetto a quanto racconti io ho avuto una sensazione opposta tra primo e secondo figlio? Penso di essere una mamma migliore per Simone di quanto sono stata con Viola alla sua età, lei è stata suo malgrado un "banco di prova", la prima, e non sai fare NULLA, non sai come reagire a NULLA, intorno hai persone (leggasi parenti) che ti dicono cose tutte opposte, che guardavano la bambina sempre come per dire "che problema ha?), e quindi è stato difficile. Con Simone so già tante cose... che i periodi passano... che i bambini crescono... che regrediscono e poi fanno un salto all'improvviso...
Certo con due urlo molto di più Perchè litigano, si picchiano, si mordono, si rincorrono per casa (la regola è che in casa non si corre, lo so che è un po' rigida ma simone si è già rotto un dente sul pavimento e mi è bastato!), non so quante volte al giorno dico "pianoooo"
Ma i comportamenti disfunzionali sono molti meno, nel senso che sì mi parte un urlo ma lo indirizzo verso il comportamento di quel momento, spiego tanto, non mi viene quasi mai da dire frasi come le dicevano i miei genitori... cerco di puntare non alle punizioni ma alle conseguenze (cosa che mio marito però non fa... gli viene sempre da dare punizioni... ma ci stiamo lavorando). Vorrei solo poter recuperare gli anni persi con la mia cucciola grande...
Riguardo alle regole... Jessica, in realtà spesso sono confusa perchè nei vari gruppi fb di disciplina dolce dicono che si può contrattare, scendere a compromessi... insomma sono mooolto elastici sulle regole. Zara, tu che fai? quali sono le regole che non lasci mai trasgredire? scendi a compromessi? (tipo "daaaaai l'ultimissimissimo cartoneeee"). C'è poi una teoria sull'"abbondanza" nel libro di Roberta Cavallo (Smettila di fare i capricci) che devo rileggermi perchè non mi ricordo più...
In generale le uniche regole che mi interessano davvero sono su:
- tempo passato davanti agli schermi
- NO videogiochi (a parte nelle serate da soli con papà in cui giocano insieme a qualche roba dei pokemon, ma mi sono assicurata con mio marito che giochi lui e loro guardino e che siano passaggi non violenti, tipo dove vanno in giro a cercare cose ma non combattono)
- a cena si mangia insieme a tavola (a parte feste ed eccezioni in cui facciamo il "tavolo bimbi")
- non ci si picchia (ovvio)
- da ottobre ad aprile o anche in estate se c'è vento si mette la sciarpa/copricollo. Non ci sono santi. Ho due bambini con tonsilliti ricorrenti quindi non ho scelta.
- ovvie cose di salute tipo che si lavano i denti ecc ecc.
Per il resto non mi viene in mente altro... le altre cose sono cose che penso di dover "insegnare" pian piano per ora, ma non ritengo debbano essere regole adesso.
Cosa ne pensate?
Infone, grazie Jessica per aver evidenziato la questione di come si trattano tra loro i genitori. Devo starci attenta. A volte siamo un po' sbrigativi e stressati e non ci chiediamo le cose con gentilezza...
Sai che rispetto a quanto racconti io ho avuto una sensazione opposta tra primo e secondo figlio? Penso di essere una mamma migliore per Simone di quanto sono stata con Viola alla sua età, lei è stata suo malgrado un "banco di prova", la prima, e non sai fare NULLA, non sai come reagire a NULLA, intorno hai persone (leggasi parenti) che ti dicono cose tutte opposte, che guardavano la bambina sempre come per dire "che problema ha?), e quindi è stato difficile. Con Simone so già tante cose... che i periodi passano... che i bambini crescono... che regrediscono e poi fanno un salto all'improvviso...
Certo con due urlo molto di più Perchè litigano, si picchiano, si mordono, si rincorrono per casa (la regola è che in casa non si corre, lo so che è un po' rigida ma simone si è già rotto un dente sul pavimento e mi è bastato!), non so quante volte al giorno dico "pianoooo"
Ma i comportamenti disfunzionali sono molti meno, nel senso che sì mi parte un urlo ma lo indirizzo verso il comportamento di quel momento, spiego tanto, non mi viene quasi mai da dire frasi come le dicevano i miei genitori... cerco di puntare non alle punizioni ma alle conseguenze (cosa che mio marito però non fa... gli viene sempre da dare punizioni... ma ci stiamo lavorando). Vorrei solo poter recuperare gli anni persi con la mia cucciola grande...
Riguardo alle regole... Jessica, in realtà spesso sono confusa perchè nei vari gruppi fb di disciplina dolce dicono che si può contrattare, scendere a compromessi... insomma sono mooolto elastici sulle regole. Zara, tu che fai? quali sono le regole che non lasci mai trasgredire? scendi a compromessi? (tipo "daaaaai l'ultimissimissimo cartoneeee"). C'è poi una teoria sull'"abbondanza" nel libro di Roberta Cavallo (Smettila di fare i capricci) che devo rileggermi perchè non mi ricordo più...
In generale le uniche regole che mi interessano davvero sono su:
- tempo passato davanti agli schermi
- NO videogiochi (a parte nelle serate da soli con papà in cui giocano insieme a qualche roba dei pokemon, ma mi sono assicurata con mio marito che giochi lui e loro guardino e che siano passaggi non violenti, tipo dove vanno in giro a cercare cose ma non combattono)
- a cena si mangia insieme a tavola (a parte feste ed eccezioni in cui facciamo il "tavolo bimbi")
- non ci si picchia (ovvio)
- da ottobre ad aprile o anche in estate se c'è vento si mette la sciarpa/copricollo. Non ci sono santi. Ho due bambini con tonsilliti ricorrenti quindi non ho scelta.
- ovvie cose di salute tipo che si lavano i denti ecc ecc.
Per il resto non mi viene in mente altro... le altre cose sono cose che penso di dover "insegnare" pian piano per ora, ma non ritengo debbano essere regole adesso.
Cosa ne pensate?
Infone, grazie Jessica per aver evidenziato la questione di come si trattano tra loro i genitori. Devo starci attenta. A volte siamo un po' sbrigativi e stressati e non ci chiediamo le cose con gentilezza...
Eowyn- Numero di messaggi : 3448
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Re: Disciplina dolce
Premetto che non so cosa dicano i genitori in questi gruppi,bisognerebbe capire cosa si intende per regole vs compromessiEowyn ha scritto:nei vari gruppi fb di disciplina dolce dicono che si può contrattare, scendere a compromessi... insomma sono mooolto elastici sulle regole
Con gli esempi sopra cercavo proprio di illustrare come una regola può essere l'opposto di un'altra, a seconda della circostanza, ovvero che non esistono necessariamente regole a priori, ma che esiste la regola che il genitore sceglie, che sarà flessibile a seconda dell'età di sviluppo, che certamente sarà variabile nel tempo e in base alle circostanze: è il princìpio che viene trasmesso che conta.
La buona regola per me è elastica nella progettazione! La regola dà struttura, ma una struttura non è salda se è inflessibile, ma se è adattabile alla circostanza :torno ai criteri citati sopra, specialmente la fattibilità
Essere elastici con le regole, anziché creare regole elastiche può tradursi in eccedere nel permissivismo (così come all'altro estremo l'applicazione rigida di regole scadrebbe nell'autoritarismo). Non mi sento di valutare situazioni senza averne i dettagli, ma un'osservazione è che non è detto che il genitore che è molto elastico con le regole stia davvero praticando la "disciplina dolce": magari sta sostituendo regole che non funzionano (più) con regole più funzionali (capire che qualcosa non funziona e cambiarlo non è scendere a compromessi, è elasticità funzionale ), oppure magari sta flessibilizzando le regole a sua convenienza ! (un giorno è stanco e non gli va di insistere, e ci sta! Non siamo macchine ed è comunque il pattern di comportamento nel tempo che impalca la relazione con il bambino). A priori, senza esplorare la situazione, è difficile stabilirlo avresti qualche esempio?
Però vorrei notare che "guardare come fanno loro" può essere di aiuto...ma siamo sicuri che stiamo realmente condividendo i princìpi di base con le persone che stiamo osservando? Ovvero, si fa presto a dire "io seguo la disciplina dolce" e poi fare di testa propria. Per ciascuno potrebbe significare una cosa diversa, quindi non dare per scontato che stiate perseguendo gli stessi obiettivi necessariamente. Il confronto libero e non moderato ha sempre questi rischi, su qualsiasi tema. Possono emergere spunti interessanti, ma c'è anche il rischio di uscire con le idee più confuse di prima.
In generale "disciplina dolce" significa che si trasmette una struttura (regole, disciplina), ma in modo appunto flessibile, accogliente dei bisogni e delle realtà del bambino (dolce). Le distorsioni ci saranno sempre, ovvero ci saranno anche tendenze personali che il genitore deve affrontare , ci sarà chi tende più per sua personalità a enfatizzare la "disciplina" (autoritarietà) e chi eccederà in "dolcezza" (permissivismo). La disciplina dolce su questo asse corrisponde al profilo dell'assertività la capacità di far rispettare dei confini nel rispetto di quelli degli altri!
Allo stesso modo, dato che la disciplina dolce cosidetta non è un pacchetto a priori di qualcosa, ma è un approccio, un'intepretazione di un corpo di studi in psicologia, va poi da sé che ciascun autore che si occupa del tema potrà portare un punto di vista leggermente diverso dagli altri! Quindi se X dice che la disciplina dolce "è questa", significa sempre che "secondo X, la disciplina dolce è questa" (vale anche per me che scrivo, naturalmente). Per questo incoraggio ad avere una visione di "quello che serve fare", "quello che è giusto fare", piuttosto che "come si fanno le cose in Y metodo"(nell'assunto non verificato che se le faccio uguale agli altri, allora ho fatto bene).
Sul tema della "disciplina dolce", ho buona stima del materiale di Elena Cortinovis, pedagogista, per chi era interessata alle letture
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Dott.ssa Jessica Borgogni
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Re: Disciplina dolce
Zara ha scritto:Comunque io credo che già spiegare che abbiamo sbagliato ad agire in un certo modo e chiedere scusa sia molto importante, anche se ovviamente sarebbe meglio non sbagliare. Ad esempio, io non ricordo mai una volta che mia mamma mi abbia chiesto scusa
E sono arrivata a fare pace con il fatto che sarò sempre una mamma imperfetta e che mi sentirò sempre un po'inadeguata per qualcosa. Pace.
Mi ha colpita molto questo passaggio; sono convinta che mostrare ai bambini la fallibilità del genitore (dell'adulto in generale) possa essere di grande crescita per l'adulto che sarà domani! Mi rifaccio alla mia esperienza di figlia: ho sempre creduto che tutto ciò che dicevano/facevano i miei genitori fosse oro colato, perché loro non sbagliano mai. Crescendo ed accorgendomi che sono anche loro esseri umani e che probabilmente in alcune situazioni hanno sbagliato (per inesperienza o per mille mila altri motivi), mi ha portata ad una consapevolezza maggiore sul fatto che sbagliare è lecito e si può rimediare, si può chiedere scusa e non casca il mondo per un errore. Forse avrei voluto capirlo prima
Ecco, questo per dire che ritengo lo sbaglio e la conseguente presa di coscienza, una enorme crescita per entrambi, figli e genitori. Anche e soprattutto col senno di poi...
mimi- Numero di messaggi : 2657
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