Interruzione terapeutica di gravidanza (ITG)

non so se questa discussione già esista ho cercato ma non l'ho trovata. questa domanda mi è venuta in mente recentemente dopo una discussione avuta con una mia amica che stava attendendo il risultato del bitest.
E' una discussione parecchio delicata e volevo sapere voi come reagireste a dun risultato "negativo" nel senso che il bambino presenta delle malformazioni più o meno gravi?
Procedereste comunque con la gravidanza oppure essendo ancora in tempo per l'aborto preferireste interromperla? :roll:

Io ho sempre detto che interromperei la gravidanza. Soprattutto se lo sapessi prima. Non potrei mai dare al mio bambino simili sofferenze o farlo sentire un peso (perchè sarebbe inevitabilmente un peso per la scocietà e non lo dico in modo brutto, ci mancherebbe, ma solo pratico) facendolo nascere. Purtroppo avrebbe bisogno di cure costanti. E io molte volte penso, finchè i genitori sono in vita che si occupano di questi bambini, poi adulti, ok, ma se succede qualcosa e i genitori vengono a mancare? Chi si occupa di loro, che vita fanno poi? No, meglio evitarlo.
Devo anche dire però che parlo così perchè non mi sono mai trovata davanti a una situazione simile. E in certe situazioni bisogna proprio trovarcisi. E' inutile rispondere alla domanda "cosa faresti" perchè non posso proprio sapere quello che farei in quel momento. So solo ora cosa vorrei fare se mi capitasse, ed è molto diverso.

Gipsy hai espresso esattamente quello che penso io..
Non so se da mamma di altri figli forse potrei pensarla diversamente..per il momento posso solo esprimere quello che credo farei di fronte ad una situazione del genere. Inoltre il mio compagno la pensa esattamente allo stesso modo, quindi sono certa che avrei un supporto non da poco. Certo resta sempre una "tragica" situazione, che forse finchè non si vive non si può esattamente sapere come ci si comporterebbe. Forse, chi lo sa, in alcuni momenti scopriamo di avere una forza tale da sentirci pronte ad affrontare ogni situazione...però come di ci anche tu Gipsy, è un qualcosa da valutare "a lungo termine", perchè oltre ad essere un "problema" (passatemi il termine) nel momento in cui nasce, con tutte le sue complicazioni pratiche, emotive ecc..è comunque una vita con un suo futuro, che dovrà affrontare presumibilmente senza l'appoggio di nessuno.

Io, per quello che penso ORA, non me la sentirei di mettere al mondo una creatura destinata comunque a soffrire e, inutile nasconderlo, a far soffrire anche chi gli sta intorno (genitori, famiglia)...ma ammiro profondamente chi ha la forza di farlo!

Io sinceramente non lo so. Sono certa che il mio istinto mi direbbe di tenerlo, perchè è il mio bambino, perchè penso che ogni vita valga la pena di essere vissuta e perchè non mi sentirei di potermi arrogare il diritto di togliere la vita a un bambino solo perchè non corrisponde al mio concetto di normalità. Poi molto dipende da che tipo di malformazione si tratta. Ce ne sono alcune in cui i neonati non sopravvivono al primo mese di vita o vanno incontro ad aborto spontaneo al 5 mese..be'in un caso del genere forse non mi sentirei di portare avanti una gravidanza così straziante. I bambini down invece ad esempio al giorno d'oggi se seguiti in modo appropriato fanno passi da gigante, arrivano ad essere discretamente autonomi e lavorare, comunicano, amano, hanno amici..spesso sono bambini dolcissimi..e felici di essere al mondo..in questo caso non mi sentirei davvero di potergli togliere a priori la possibilità di venire al mondo.
Ci sono mille altri casi nel mezzo che sono difficili da valutare "a priori". In generale io credo che pensando al mio bambino lo amerei lo stesso e percepirei come una crudeltà scegliere di non dargli la sua possibilità, i miei dubbi però sarebbero principalmente due: caricare per sempre di un grosso peso sia il mio matrimonio sia gli eventuali fratelli e sorelle.
Dico questo perchè se è vero che ho visto molti bambini felici nonostante le più disparate malformazioni ho anche visto molto spesso mamme sole accompagnarli in ospedale perchè la coppia non ha "retto" a un peso così grande e costante come un bambino con handicap, credo che sia una grossa responsabilità che bisognerebbe essere pronti ad affrontare in due..e credo che sia molto difficile equilibrare le cose.. Idem per i fratelli, spesso questi bambini soffrono molto della "anomala" situazione familiare e spesso si sentono un po'messi da parte perchè "tanto loro stanno bene", o vengono inevitabilmente limitati a causa di questo fratello/sorella e vengono caricati di un grosso peso già da piccoli..

Io e mio marito abbiamo fatto la scelta di non fare il bi-test. Abbiamo preso questa decisione proprio perchè anche se il bi-test avesse dato un risultato infelice, non avremmo fatto altri accertamenti. Sicuramente è una scelta molto personale, ma credo che non si possa scegliere a "priori" prima di sapere cosa si prova ad avere una creatura nel proprio grembo. Io ho amato profondamente questo bambino fin da prima di vedere il test di gravidanza positivo, non ho mai pensato " adesso è una cellula, adesso è un embrione...ecc ecc" , l'ho sempre visto come il mio bambino e non riesco prorpio a concepire l'idea di separarmi da lui volontariamente. Io ho appena fatto la morfologica, ero profondamente in ansia, speravo andasse tutto bene, ma anche se avessi avuto delle spiacevoli sorprese non avrei mai e poi mai fatto l'aborto terapeutico. Io non so se il mio bambino ha delle anomalie cromosomiche, ma io mi sento di amarlo profondamente, mi sento troppo legata a lui e la mia scelta d'amore è quella di tenerlo in ogni caso.
Poi questa è la mia scelta, è il mio modo di vivere la gravidanza. Una nostra amica, ad esempio, ci ha confidato che lei fino all'amniocentesi ha fatto in modo di non coinvolgersi più di tanto, perchè nel caso si era già preparata ad abortire. Ognuno ha il proprio modo personalissimo di vivere i mesi dell'attesa, e non credo ce ne sia uno giusto e uno sbagliato. Però penso davvero che prima di rimanere incinta certe convinzioni rimangano solo parole...

Infatti Sea, finchè non ci si trova davanti ad una situazione così, credo che si possa solo ipotizzare quello che si farebbe.
Io, prima di restare incinta, dicevo sempre che avrei fatto di sicuro l'amniocentesi. Invece, dopo il miracolo di essere rimasta incinta, dopo aver fatto la translucenza nucale, mi sono fatta bastare il buon risultato di questa. Mi faceva paura quell'1% di rischio d'aborto dell'amnio.
Ma, ammetto, me ne sono pentita, non ho problemi a dirlo. Ho vissuto con molta ansia gli ultimi mesi, nonostante un a morfologica fatta con ecografista e macchina di terzo livello (esclusi anche tutti i soft markers delle malattie cromosomiche).
Io, da mamma, adesso dico che se avrò la gioia di un'altra gravidanza farò direttamente la villocentesi, prendendomi il rischio. Non penso mi sentirei di portare avanti comunque la gravidanza.
Anch'io come Rana sono sempre stata a contatto coi bambini disabili, e pur vedendo in loro una luce, pur circondati da amore, mi straziavo per le loro madri, spesso sole, spesso distrutte, e anche per gli altri figli, che spesso subivano la situazione, che ne soffrivano molto.
E' una questione così delicata, e così personale, che non solo credo che non esista giusto o sbagliato, penso proprio che padre e madre debbano prenderla insieme, senza sentire altri pareri, ma parlandone molto, e facendo brainstorming anche delle ipotesi peggiori. Perchè affidarsi alla sorte spesso riserva brutte sorprese, e la famiglia non regge l'urto.

Io,quando ho scoperto di essere incinta,ho discusso con mio marito dell'eventualita' di una qualche malformazione,ed eravamo entrambi in accordo col fatto che in caso di malformazione avremmo interrotto sicuramente la gravidanza.

Elisina ha scritto:Perchè affidarsi alla sorte spesso riserva brutte sorprese, e la famiglia non regge l'urto.

Però tante volte la coppia non regge neanche al dolore di un aborto, io infatti non credo che reggerei...me lo porterei dietro per tutta la vita! Insomma, secondo me nessuna soluzione ti "protegge" e protegge la famiglia da scombussolamenti emotivi pesanti...è doloroso e difficile in ogni caso.

Certo, hai ragione Sea. Io intendevo dire che l'argomento va affrontato come coppia (non tutti lo fanno, molti si affidano al destino in modo acritico!), e prendere la decisione insieme, in modo unanime.

Stavo riflettendo sulle esperienze di alcune di voi (descritte in diversi topic) riguardo ad esami che avete fatto durante la gravidanza, a "probabili prognosi infauste" che, fortunatamente, non si sono rivelate tali. Immagino quante preoccupazioni e quanta ansia abbiate vissuto. Leggerezza o incompetenza del personale medico? Errore umano?
In ogni caso, se restassi incinta ora, non so se sarei disposta a patire tutto ciò. Già diffido molto di certi approcci della medicina, mi inquieterebbe mettere nelle sue mani una "cosa" così delicata come una nuova vita... Non so, sono perplessa.