Solitudine

Io mi sento sola.
Lo sono dall'infanzia.
Sono figlia unica.
Non mi hanno incoraggiata a fare l'asilo,hanno assecondato i miei pianti pensando di farmi un piacere isolandomi dal mondo e rimanendo a fare compagnia ad una madre sola e depressa.
Alle elementari non andavo mai da nessun amichetto o se ci sono andata, si conta sulle dita.
Alle medie vedevo extra scuola i miei compagni per le feste di compleanno qualche volta e qualche volta nei pomeriggi..in ogni caso sempre sulle dita si può contare.
Non potevo andare in bicicletta da sola..ho iniziato alle superiori..in quinta.
Alle superiori avevo serie difficoltà di inserimento. Non uscivo mai tranne poche volte e mi sentivo in colpa.
All'università ho legato con quattro persone: il mio ragazzo (pura fortuna e sua intraprendenza), una ragazza della mia età e due più grandi..però con nessuna ho un rapporto "appagante".
Mi confido poco e ho paura dell'abbandono,perciò investo poche energie nel rapporto e tendo ad autoisolarmi.
Questo è un pezzetto di me, della mia storia.
Ora mi chiedo come sia la magia di saper trovare persone che non siano il proprio partner con cui instaurare rapporti umani duraturi..qual'è l'alchimia dell'amicizia?Le sue regole,i suoi segreti?Cosa si fa quando si sta con un amico?Quanto si dice e cosa?
Patetica vero?
Lo so. Eppure è così..mi trovo a fantasticare di avere qualche amicizia seria, di quelle per le quali moriresti anche,di quelle per le quali si può lottare,ma non riesco a fare nulla. Sono intrappolata nella mia inettitudine e non ne vengo fuori..e così,amata solitudine sei tu la mia vera amica di sempre.
C'è il topic sull'amicizia, ma io ho ben poco da dire su di essa.
Questo è il topic della solitudine, un topic per condividere momenti bui passati da soli a piangere in un angolo e sognare qualcuno che ti abbracci e ti dica cose da film, probabilmente, come "ci sono io e ci sarò sempre, non ti preoccupare, tu mi piaci così come sei,vieni con me!".
Momenti di disperazione passati a spararsi la musica nelle orecchie per non sentire, non rendersi conto che in quella stanza c'era un corpo solo.
Io sono stanca della solitudine..me ne sto rendendo conto e mi faccio pietà da sola ormai.
Sto provando a combatterla e mi sembra di lottare contro un titano.
Chiunque voglia raccontare la propria esperienza di vita sarò ben contenta di leggere e possibilmente spalleggiarci a vicenda per uscirne.
Grazie della vostra attenzione.
Perse..Phon

Io da sempre mi son sentita da sola e mai completamente realizzata in un rapporto di amicizia, anelavo talmente tanto l'aver qualcuno con cui condividere segreti e intimità quasi fraterna (dato che con mia sorella il rapporto non è idilliaco) che pur di non star da sola,mi ritrovavo a fare il cagnolino! Probabilmente per la morte prematura di mia madre, son maturata in modo diverso rispetto ai miei coetanei fino ad aver bisogno di un'amicizia che uno della mia stessa età non poteva o magari non voleva dare.
La mia fortuna è stato il mio star bene con me stessa, sebbene patissi il senso di vuoto e mancanza, sopperivo il tutto con me stessa e con il mio più grande interesse: la letteratura fantasy.
Gli anni son passati, le mie esperienze le ho fatte (tante brutte, molte belle) arrivando a capire che il trovare la persona giusta non è COSI' facile. Il mio consiglio? Abbi più amore per te stessa.. e poi coraggio nell'affrontare il brutto ma soprattutto il bello della convivialità!

Perseolina...ieri non ero colegata, se no col cavolo che lasciavo vuoto questo topic!
Sai...io sono fortunata sotto questo aspetto, non mi sono mai sentita sola, forse solo per un annetto, quando a causa di un triste epidosio ero stata isolata da tutto e tutti e lì, come per Nimue, era stata la lettura l'arma di distrazione e appagamento.
L'incentivo alla solitudine da parte dei genitori è una cosa davvero dannosa... però, piccola, prova un attimo a fermarti a pensare a cosa ti blocca nel fare amicizie.
Sai, proprio prima, leggendo La ragazza con l'orecchino di perla, mi è balzata agli occhi una frase che con poche parole ha spiegato il mio non sentirmi una persona portata a desiderare amicie. Odio le conversazioni banali, quelle che si fanno all'inizio di ogni nuovo rapporto.
Non dico che anche pet te debba essere questo, ma sicuramente se anche ora che stai uscendo dal tuo guscio non ti senti stimolata verso gli altri, c'è sicuramente qualche motivo, più o meno psicologico. Potresti avere un gran desiderio di parlare con qualcuno e non riuscirci o semplicemente non essere invogliata a farlo e questo sarebbe da tenere in considerazione, da qualsiasi causa nasca.
Tu cosa senti? Disagio ma desiderio nell'affrontare i rapporti? Mancanza di verve nel fare amicizia? Cosa, Perseolina?
Per quanto riguarda l'alchimia dell'amicizia...che belle parole...nascondono un gran mistero! Io non saprei davvero cosa risponderti, io e la mia migliore amica non abbiamo assolutamente nulla in comune, per esempio. Per quello credo che le cose possano venire solo da sè, un feeling misto al momento giusto nel posto giusto, ma soprattutto nello stato d'animo giusto . Credo che in questo senso Nimue abbia centrato in pieno il punto: quando tu sarai a posto, forte, determinata e soprattutto amata da testa (e già stai facendo un gran lavoro!) credo che anche gli altri sentiranno questo cambiamento.

Ho sofferto molto la solitudine in passato. Ricordo pomeriggi estivi infiniti, con la frustrazione di non poter far niente perché ero da sola...
Dagli anni universitari la situazione è migliorata, di persone ne ho conosciute tante ma alla fine di amiche ne ho solo una e la ritengo preziosissima, perché le vacanze, le uscite serali... sono cose che da sola non avrei fatto.
Ma è anche vero che della solitudine non posso fare a meno, e nelle situazioni sociali dopo un po' mi emargino. In pausa pranzo per esempio preferisco stare da sola piuttosto che andare con i colleghi. Lo shopping sempre da sola. Ho visitato diverse città da sola, mi piace andare al ristorante da sola, sabato sera capita che stia a casa da sola per mia volontà. Con il tempo ho fatto mia la solitudine, ha formato il mio carattere, forse un po' in eccesso.
Però penso che la solitudine non sia una condanna eterna, ci sono più persone sole di quanto non sembri e potrebbe bastare una parola per iniziare un'amicizia

Derfelina ha scritto: Odio le conversazioni banali, quelle che si fanno all'inizio di ogni nuovo rapporto.

Questo di me è assolutamente vero, però non mi definisco una snob.cerco di dare la possibilità agli altri di farmi vedere se c'è di più.
Desidero delle amicizie profonde e durature, forse le mie paranoie di "essere sbagliata, antipatica,stupida, poco brillante o intelligente e bla bla" mi portano a chiedermi: "ma davvero qualcuno può volere un'amicizia con me?" ha ha
Temo di essere solo tanto imbranata..troppo preoccupata che negli altri non ci sia un posticino anche per me.
Sto cercando di migliorare..io non desidero una montagna di amicizie...sono per i pochi, ma buoni.
Per quanto riguarda la lettura come buona compagnia...ehm..io dissento perchè leggo dall'età di quattro anni e fidatevi..leggo tanto..veramente tanto e non mi ha mai colmata. altrimenti penso sempre io , perchè avere un compagno di vita...si può colmare con i libri anche questo..anche l'affetto dei genitori..invece non è così..almeno per me.
Sono tra i primi a idolatrare i libri e a incentivare alla lettura, ma una biblioteca intera non vale un accorata richiesta di affetto da parte di un amico. La lettura inoltre,(sempre a mio parere vero?) se non porta a qualcosa di concreto nel nostro modo di interagire con gli altri è semplicemente sterile. Quanti professori che leggono mucchi di libri non sanno stare in mezzo alla gente, eppure parlano di opere dove si promuove l'amicizia e altro?
Mi rendo conto che il mio punto di vista sia viziato da una mia forte convinzione: tutto quello che si fa (in questo caso leggere) è maggiormente prezioso e meraviglioso se fa bene a se stessi e a qualcun altro.
Ecco perchè desidero aprirmi di più al mondo e fare amicizia per donare, donare, donare quell miseria che ho da dare.
Ci tengo a precisare una cosa per me fondamentale: io rispetto il pensiero delle altre persone, ciò che ho appena scritto è frutto delle mie riflessioni e delle mie inclinazioni caratteriali.
Spero vivamente di non avere ferito nessuno perchè è solo la mia opinione e non mi sognerei mai di volerla propinare come grande verità universale.
Davvero...io ci credo: io credo di avere bisogno di aprirmi al mondo per dare quello che so, quello che i libri mi hanno insegnato e per godere appieno della vita.
Questa è la mia necessità..per questo ho aperto il topic...per confrontarmi e sapere cosa si pensa della solitudine, come la si vive, come se ne esce se si sente il bisogno di uscirne.
Grazie per l'attenzione, questo forum è già un banco di prova per me, un luogo virtuale dove posso iniziare a far uscire le mie idee senza temere nè censurarmi, senza mortificare il mio modo di essere.

ps:l'alieno c'entra sempre, soprattutto per tagliare l'aria..

*che idiota...grazie per le risposte...alla fata madrina...e a Derfelin!

Minerva ha scritto:Ma è anche vero che della solitudine non posso fare a meno, e nelle situazioni sociali dopo un po' mi emargino. In pausa pranzo per esempio preferisco stare da sola piuttosto che andare con i colleghi. Lo shopping sempre da sola. Ho visitato diverse città da sola, mi piace andare al ristorante da sola, sabato sera capita che stia a casa da sola per mia volontà. Con il tempo ho fatto mia la solitudine, ha formato il mio carattere, forse un po' in eccesso.
Però penso che la solitudine non sia una condanna eterna, ci sono più persone sole di quanto non sembri e potrebbe bastare una parola per iniziare un'amicizia

Ormai mi sento un orsetto polare per natura, anche io sono avvezza alla solitudine, ma ormai un po' mi pesa.
Desidero un'amicizia profonda. O due...
Tre candidate vicino a me ci sono (una un po' mno giachè ahime è a Mantova, ma insomma) però...mi nego per paura (che stupida oca..).
Devo approfondire con loro..provare, buttarmi.
Mi rivedo molto nella tua esperienza Minerva...anche io mi trovo male in certe situazioni sociali...non hai idea quanto...a volte andrei in giro con una mannaia volentieri. Faccio un sacco di cose da sola..
Continuerò ad avere bisogno della mia privacy, di miei spazi perchè tenderò sempre ad avere un bisogno di restare sola per un po', tuttavia... vorrei alternare...vorrei alternare a momenti di sacrosanta solitudine a momenti di sacrosanta comunione con altri.
C'è posto per molte cose in me...come dice il mio amatissimo Angelo Branduardi nella canzone "Piccola canzone dei contrari":
C'e`un posto bianco e un posto nero chissà dov'è
per ogni volo di pensiero dentro di te
c'è un posto alto e un posto basso chissà dov'è
per un violino e un contrabbasso dentro di te
e un posto dove ci son io
C'è un posto uovo e uno gallina chissà dov'è
se non sai chi sia nato prima dentro di te
c'è un posto in pace e un posto in guerra chissà dov'è
in piedi o tutti giù per terra dentro di te
e un posto dove ci son io
che cerco un posto tutto mio lì di fianco a te.
C'è un posto vino e un posto pane chissà dov'è
per quando hai sete oppure hai fame dentro di te
c'è un posto verde e un posto rosso chissà dov'è
per quel che resta o quel che passa dentro di te
c'è un posto vero e uno bugiardo chissà dov'è
per quando va la gatta al lardo dentro di te
e un posto dove ci son io.
C'è un posto tutto e un posto nulla chissà dov'è
per una donna e una fanciulla dentro di te
c'è un posto bello e un posto brutto chissà dov'è
non sempre si può avere tutto dentro di te
c'è un posto fermo e uno animato chissà dov'è
per come il mondo è disegnato dentro di te
e un posto dove ci son io
che cerco un posto tutto mio lì di fianco a te.
Grazie Minerva, sono contenta che anche tu mi abbia risposto.

*chiedo scusa all'admin Pq per aver postato di fila due messaggi, ma quando Minerva ha risposto io stavo giusto inviando il primo...quindi erano contemporanei..mi spiace.

Pers, una cosa mi colpisce di te, sembri avere poca stima di te stessa al punto di non avere diritto a rapporti umani veri, concreti e profondi.
Cosa ti ha portato qui? Parli della solitudine come della tua compagna di vita ma quale è causa e quale conseguenza?

Per poterti aprire al mondo e donare devi forse trovare quelle chiavi di volta dentro di te che ti permettano di sciogliere i blocchi e i condizionamenti che in 20 anni di vita ti hanno convinto di non poter avere determinate cose, di non saperle ricercare, di non meritarle!

Per carità, ci sono persone (mi ci metto anche io dentro) che hanno più difficoltà nell'approcciare con il mondo esterno, persone più fragili o ferite che con gli altri vivono sempre il disagio di non sentirsi adeguate. Ci sono però anche nuovi mezzi di comunicazione che aiutano a ovviare almeno in parte questa problematica il tempo sufficiente per trovare le convinzioni e la forza dentro di noi, la convinzione che siamo una bella persona ai nostri occhi prima che a quelli di tutti gli altri.
... Internet ad esempio.

Immagino che questo forum stesso ti ha permesso di metterti in comunione con persone particolari, speciali eppur vere!
Il non riuscire a vivere da subito serenamente un rapporto vis a vis non ti rende anormale o incapace o inadeguata.. forse più semplicemente hai bisogno di trovare un metodo, il tuo metodo. Quel metodo che ti faccia sentire in mezzo a persone a te affini, quel metodo che ti permetta di essere te stessa e mostarti esattamente per quello che sei, con i tuoi pregi e i tuoi difetti ben sapendo di essere accettata esattamente così come sei! L'accettazione primaria però deve partire da te..

:roll:

Forse bisognerebbe che ti leggessi i post dove ho scritto sulla mia famiglia, rapporto con la madre, presunta depressione mia (alla fine non è depressione...è ben altro) etc..altrimenti rischi solo di dirmi cose che ahimè so già...
Mi sta seguendo uno psicolgo che proprio ieri mi ha detto chiaro e tondo che in casa subisco delle continue violenze psicologiche e vivo nella minaccia costante.
I miei genitori non mi accettano per quella che sono, quando provo ad essere me stessa mi schiachiano perchè dovrei essere come loro mi vogliono.
Io ho imparato da loro a sentirmi sbagliata, sono il loro fallimento. Ho un esempio in casa di una nonna esaurita e frustrata che sottomette e tratta mia mamma come se fosse una bambina e una madre che, parole dello psicologo con cui ha parlato, è una depressa e disadattata sociale.
Sto cercando di imparare a non colpevolizzarmi se ho idee diverse da quelle dei miei, se i miei non mi apprezano così come sono e un mucchio di altre cose..io vivo nel senso di colpa..come potrei considerarmi di più di come riesco ora?
Adesso sto cercando di prendere in pugno la faccenda, ma non è così semplice.
Anche perchè qui sul forum qualcosa della mia vita l'ho scritta, ma non tutto,quindi...so che è anche difficile aiutarmi.
Le chiavi di volta le sto cercando...vado dallo psicologo per questo.
Grazie per il tentativo comunque. Apprezzo sempre.

non parlo più quindi, in bocca al lupo

Perse, ti leggo spesso in silenzio, e non so mai che scriverti perché anche io in parte (anche se in misura minore) ho problemi e sofferenze simili alle tue. Li sto combattendo adesso, anche io grazie all'aiuto di una psicologa, ma affrontiamo un argomento alla volta e su tante cose ancora mi sento in alto mare, figuriamoci dare consigli a chi deve superare cose ancora più pesanti... Però ho scoperto che tutto quello che prima mi sembrava indelebile, legato a me per la vita, irrisolvibile... In realtà è tutto frutto o conseguenza del comportamento dei miei genitori. E soprattutto, posso lavorarci su e, poco per volta, capirlo, sondarlo, tamponarlo, e finalmente risolverlo un pezzettino alla volta. L'unica è che è un percorso lungo che richiede pazienza; ma dà sicuramente dei frutti. Anche per la solitudine... Ho il tuo stesso problema, forse un po' meno accentuato, i motivi sono un po' diversi, ma siamo lì. Sto iniziando adesso ad affrontare veramente questo aspetto del mio passato ed è dolorosissimo, e faticoso, ma ho già risolto altre paranoie durante questa terapia, e adesso non mi sembra più quell'ostacolo gigante... Mi sembra come una voce di un elenco, su cui presto tirerò una bella riga. Magari non prestissimo... Magari ci vorranno mesi, e piangerò ancora tanto, ma è tutto lì pronto per essere sconfitto. Sono convinta che ce la farai anche tu!