[È nata] Giulia di Uffa
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Re: [È nata] Giulia di Uffa
Tantissime congratulazioni anche qui!!!!
Evviva latav..caverna !!
Evviva la
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Auguri!!!
June- Numero di messaggi : 1982
Età : 45
Data d'iscrizione : 02.08.08
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Congratulazioni, Uffa! Aspetto con ansia il racconto!
fiordiloto- Numero di messaggi : 1662
Età : 45
Località : Genova
Data d'iscrizione : 19.08.11
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Auguri!!!!!!!!!!!!!
sarynah- Numero di messaggi : 254
Età : 42
Data d'iscrizione : 24.04.14
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Ciao ragazze il mio parto è in fase di scrittura...sono arrivata a metà poi Giulia da ieri non dorme bene e non sono ancora riuscita a finire. Vi dico però che è stato molto difficile lasciar andare l'emozione enorme del parto...ero preparata a dire "mai più" ma tutto è stato così bello che mi ha spiazzato e nonostante la gioia immensa di Giulia ho dovuto anche elaborare un pò il lutto della fine della gravidanza. Poi partorendo a casa ti restano intorno mille ricordi e avere accanto in un modo così intimo il mio compagno ci ha molto molto uniti e abbiamo riparlato spesso di quel giorno. Non ho ancora avuto il coraggio di scendere nella taverna dove ho partorito perché so che mi commuoverò tantissimo...
uffa- Numero di messaggi : 197
Età : 43
Data d'iscrizione : 27.08.14
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Ciao ragazze eccomi a provare a raccontarvi il mio parto, perchè non vedo l'ora di condividere con voi questa meraigliosa esperienza, ma anche come terapia, perché è stato così bello che è un po' difficile lasciarlo andare e se ci penso ancora a distanza di una settimana gli occhi mi si riempiono di lacrime e il cuore di emozione.
Come sapete, era qualche settimana che non vedevo l'ora arrivasse il momento del parto e che le prime avvisaglie cominciavano a farsi sentire. Eppure se a giugno le altre mamme del mio corso preparto tendevano ad anticipare, a luglio tutte sembravano andare oltre il termine e io cominciava ad avere qualche pensiero. Con il mio compagno continuavamo a ripeterci che Giulia sarebbe nata esattamente a termine, ovvero il 20 luglio, giorno di luna piena, a esattamente 10 lune dalla mia ovulazione, ma io avevo detto a Giulia che dalla 38esima settimana poteva nascere quando voleva. Se fosse nata prima invece mi avrebbero fatto andare in ospedale, perché i protocolli delle ostetriche prevedono il parto in casa solo dalla 38esima settimana.
Sabato notte, anche per sfuggire al caldo, ho dormito nella taverna che abbiamo sistemato proprio in vista della nascita di Giulia, per liberare la seconda camera di casa, dove c'era il mio ufficio e farla diventare la cameretta di Giulia. Domenica mattina sono andata a comprare i reggiseni da allattamento perché ogni reggiseno che avevo mi infastidiva e al centro commerciale ho avuta una contrazione accompagnata da un dolore tipo mestruale che è durato una ventina di minuti. Ho mandato un messaggio alle mie ostetriche, che mi hanno risposto che si trattava di Giulia che si stava preparando, così come i doloretti dei giorni precedenti. Poi sono andata a casa dei genitori del mio compagno per pranzo. Al ritorno non sono nemmeno salita in casa e mi sono fermata in taverna per un sonnellino. Era un giorno molto afoso e nel pomeriggio per sfuggire al caldo e rimediare ai miei piedi gonfi siamo andati in campagna a mettere i piedi a mollo nel canale di irrigazione dei campi. Questo anche perchè pensavo di stare troppo a letto e mi ero ripromessa di ricominciare a camminare, sempre per paura di andare oltre il termine. Così anche la sera dopo cena ho fatto una lunga passeggiata col mio compagno. Al momento di andare a dormire, nonostante il dispiacere di non dormire con lui, sono di nuovo scesa a dormire in taverna...e lì è cominciata l'avventura.
All'1.35 una contrazione mi ha svegliato. A attirare la mia attenzione è stato il fatto che a differenza di tutte le altre volte contrazioni e dolori non sembravano scollegati, con le contrazioni che finivano anche se il dolore restava e viceversa. il dolore arrivava con la contrazione e mi prendeva i reni, anche se era ancora leggerissimo. Il tutto si è ripetuto dopo 20 minuti e così ho deciso di provare a usare un'app per monitorarle. Ho accesso il telefono e nel gruppo whatsapp del corso preparto ho trovato il messaggio di una mamma che aveva appena partorito, con un parto bellissimo. L'ho trovato di buon auspicio e ho cominciato a pensare che forse era venuto il mio momento...così ho continuato a monitorare per un'oretta le contrazioni, stando in varie posizioni per vedere se passavano. Dopo un'oretta ho svegliato il mio compagno, che però mi diceva di aspettare e vedere prima di allarmarmi. Io non ero per nulla allarmata ;) ma farglielo capire alle 4.30 era complicato. Così dopo un tentativo in cui è venuto a "dormire" con me in taverna, in cui lui dormiva e io monitoravo le contrazioni, sono riuscita a rimandarlo a letto e ho chiamato l'ostetrica, che mi ha detto di fare un bagno caldo di 20 minuti, vedere come si evolveva la situazione e richiamarla dopo un'ora. Al bagno caldo ci avevo pensato anche io, ma non avevo avuto il coraggio data l'afa di quella notte. Sentirmelo dire dall'otetrica mi ha motivato e così mi sono fatta un bagno bollente, mettendo il timer di 20 minuti...e ho visto che le contrazioni continuavano sia durante che dopo il bagno. Prima di richiamare l'ostetrica alle 5.30 sono andata in bagno a fare pipì ed ecco le tracce di muco striato di sangue che tanto avevo sperato di vedere nei giorni precedenti. Ho capito che c'eravamo, ho richiamato l'ostetrica, che nel frattempo aveva avvisato la sua collega e sono partite per raggiungermi. Nel frattempo hosvegliato il mio compagno e ho fatto colazione con the e quei biscotti di cui tanto avevo avuto voglia negli ultimi giorni di gravidanza ma che non mi ero concessa.
Quando il mio compagno si è alzato e mi ha trovato a fare le respirazioni imparate al corso preparto, perché nel frattempo le contrazioni si erano intensificate, ha realizzato anche lui che stava per diventare padre e che Giulia lo aveva fregato sui tempi, senza lasciargli il tempo di costruire le giostrine montessoriane come avrebbe voluto. E' subito entrato nella parte e quando è arrivata la prima ostetrica si sono messi a contare l'intervallo tra le contrazioni, mentre ancora si chiaccherava relativamente tranquillamente. Quando è arrivata l'ostetrica avevo i prodromi ogni 3 minuti, già solo il suo arrivo (nonostante una persona amica che conoscevo) li ha rallentati a una ogni cinque minuti...l'ostetrica ce l'ha fatto notare dicendo che ogni interferenza anche minima ha il potere di rallentare/bloccare il travaglio.
Alle 7.30 l'ostetrica mi ha proposto di visitarmi e io ho chiesto di scendere in taverna...penso che in quel momento sapessi già che avrei partorito lì. L'ostetrica mi ha preso battito, pressione, saturazione etc, ma non mi ha fatto la visita interna, per cui in quel momento non sapevo se e di quanto ero dilatata e se ormai avevo capito che mi stavo preparando al parto, non immaginavo certo che avrei partorito di lì a qualche ora. Infatti quando è arrivata anche la seconda ostetrica ho chiaccherato con lei delle altre ragazze del corso preparto, anche se pian piano faticavo sempre più a stare concetrata sulla conversazione e avevo bisogno di alzarmi ad ogni prodromo. In questa fase le respirazioni del corso preparto funzionavano alla grande, anche se il dolore diventava sempre più intenso e io avevo bisogno di riposarmi tra una contrazione e l'altra. Il mio compagno ha iniziato a accompagnarmi nei respiri e sorreggermi durante le contrazioni, massaggiandomi la schiena mentre io camminavo e respiravo.
Visto che il dolore diventava più intenso e al corso preparto avevano sottolieneato come fosse bello travagliare in acqua, ho chiesto di fare un bagno caldo. Erano circa le 9. Il dolore è non si è affatto attenuato e lì ho cominciato a vocalizzare insieme al mio compagno e a sentire le prime spinte. Però davvero non mi rendevo conto che le cose procedevano veloci e quindi non pensavo di "poterlo" già fare. Quando le ostetriche mi hanno chiesto come andasse ho detto che sentivo spingere e loro mi hanno risposto che potevo assecondare questa sensazione. Così l'ho fatto, reggendomi ai lati della vasca e sollevandomi dal fondo.
Quando siamo usciti dalla vasca, il difficile è stato riuscire a scendere di nuovo in taverna...ho dovuto aspettare che la nuova contrazione arrivasse e passasse per poter affrontare le scale. Una volta giù, ho voluto provare lo sgabello olandese che il mio compagno aveva preparato apposta per il parto. Mi sono ricordata che qualche giorno prima mia madre provandolo aveva detto che lì potevo spingere senza far pressione sul retto e visto che per tutto il travaglio le contrazioni hanno continuato a prendermi proprio il lato b ho deciso di provare. Tra una contrazione e l'altra andavo dallo sgabello al letto, cercando un po' di riposo, ma rialzarmi era sempre più difficile Avevamo messo anche un futon a terra e lì mi hanno visitato per la seconda volta, questa volta internamente. Ne ho un ricordo dolorosissimo perché ho dovuto affrontare una contrazione durante la visita, senza potermi muovere, ed è stato davvero devastante. Ho il vago ricordo delle ostetriche che parlavano tra loro e mi dicevo che ero dilatata di 8 centimetri, ma ancora non realizzavo davvero...perché sapevo che ci poteva volere ancora molto per dilatarmi completamente.
Alle 9.50 ho avuto la rottura alta del sacco con perdite limpide, ma essendo rosate io credevo di perdere sangue per via del travaglio. Mi sono accorta di aver rotto il sacco solo quando si è rotto completamente e sono comiciate le vere spinte. In quel momento sentivo solo il dolore delle contrazioni, la respirazione era andata a farsi benedire e riuscivo a controllarla solo durante alcune contrazioni, durante altre credo di aver respirato esattamente al contrario di come avrei dovuto, col mio compagno che mi diceva "Respira, respira" e "Lascia andare", che è il moto dell'ostetrica del corso preparto. Io pensavo che volevo lasciare andare, ma mi sembrava mi si sventrasse il retto ad ogni contrazione.
Così alle 10.45 le ostetriche mi hanno mandato a fare il terzo bagno caldo. Io conosco gli orari solo perché le ostetriche hanno tenuto un diario clinico dettagliato, ma in quel momento non avevo il senso del tempo, mi sembrava passato pochissimo, se mi avessero chiesto di dire l'ora avrei detto le 9 credo. Come la volta precedente la vasca non ha per nulla calmato le contrazioni e come ho scoperto poi non era quello il fine delle ostetriche. Si erano accorte che l'acqua calda aveva su di me un effetto accelerante e visto che la fase latente si allungava mi avevano mandato in vasca per sbloccare la situazione.
Al mio ritorno in taverna mi sono sdraita a terra sul futon e ho affrontato così alcune contrazioni, consapevole che era la posizione peggiore, ma cercando un po' di riposo. Le contrazioni ormai erano diventate spinte e io li sentivo parlare tra loro e dire che era quasi ora di pranzo, che per le 12 saremmo andati a mangiare. Io sempre senza senso del tempo non capivo che quello voleva dire che c'ero quasi. Alle 11.20 si è rotto completamente il sacco e lì ho capito.
Alle 11.45 sono cominciate le vere e proprie spinte...ne ho fatte alcune sullo sgabello ma scivolavo troppo e soprattutto non riuscivo a capire come spingere. Allora mi sono messa a carponi col busto appoggiato sul letto e lì, grazie alle indicazioni delle ostetriche, ho capito meglio come fare. La parte delle spinte è quella che ricordo meglio ed è stata meno faticosa della fase latente. E' una sensazione difficile da descrivere...era come aprirsi, in due tempi, e solo dopo questa doppia apertura riuscivo a spingere. Mi sono sentita in armonia con il mio corpo e ho canalizzato meglio le mie energie. In questo caso il difficile è stato NON spingere quando le ostetriche mi dicevano di non farlo, per evitare le lacerazioni. La cosa commuovente è stato che abbiamo tutti cominciato ad incitare Giulia, perché anche lei stava facendo la sua parte e ho saputo subito che ci sentiva. Quando è uscita la testa, prima facendo avanti e indietro, poi restando fuori del tutto e poi è uscito tutto il corpo...è un'emozione indescrivibile, l'ho sentita sgusciare fuori di me e arrivare nel mondo.
Data la posizione a carponi, appena nata non ho potuto muovermi, ma solo girarmi per guardarla e mi è sembrata bellissima. Era ricoperta di vernice bianca con il nasone e mi è sembrata uno di quei guerrieri indio, la mia guerriera. Sia io che il papà l'abbiamo chiamata e gli abbiamo parlato e lei non è nata piangendo, ma sorridendo. Poi sdrairarmi con Giulia attaccata al cordone non è stato semplice, perché non ho espulso subito la placenta e anche una volta sdraita sul futon ero scomodissima, mi faceva male la schiena a livello dei reni, per via della posizione a carponi. Lei poi non si attaccava al seno, anche perché da sdraita i seni mi si aprono un po' e non arrivava al capezzolo. E' stata una fase un po' scomubussolata, ma avevo Giulia tra le mie braccia e contava solo quello. Il papà è andato a chiamare i parenti (avevo spento il telefono e nessuno sapeva cosa stava succedendo), le ostretriche mi hanno fatto alzare dopo aver tagliato il cordone che ormai, dopo 50 minuti aveva smesso di pulsare, e finalmente grazie alla gravità ho espulso la placenta...questa è stata la parte più brutta e dopo aver lasciato andare la placenta, mi sono sentita liberata di un peso.
A quel punto le ostetriche mi hanno messa sul letto e hanno lasciato a me, Giulia e il suo papà un momento tutto per noi. Prima mi avevano spiegato che avendo solo una piccola lacerazione, preferivano non mettermi i punti, ma che avrei dovuto stare un po' a riposo per permettere al perineo di cicatrizzarsi da solo, e mi avevano lavato. Stare con Giulia e il papà è stato dolcissimo...non ho molti ricordi, solo sensazioni.
Alle 15.30 mi hanno fatto salire in casa...ho provato a fare pipì altrimenti mi avrebbero fatto il catetere e io e Giulia siamo andate nel lettone. Mi hanno detto che avevo perso 500 cc di sangue, limite massimo oltre il quale avrei dovuto andare in ospedale, e che per questo avrei dovuto mangiare molte cose col ferro per recuperare, sempre se non volevo l'integratore. Quando le ostetriche sono andate via siamo rimasti noi 3 nel lettone e mentre Giulia si attaccava al seno io e il suo papà abbiamo rivissuto tutte le emozioni fortissime del parto, quasi increduli che tutto fosse andato così bene e così velocemente, che la nostra piccola ci avesse fatto una sorpresa nascendo con più di una settimana di anticipo.
Alle 18.30 sono tornate le ostetriche con la pediatra e abbiamo saputo che Giulia pesava 3 kg e 320 grammi e che stava bene...e da lì è iniziata la nostra avventura. Come vi avevo anticipato, sono rimasta un po' (tanto) emotiva nei giorni successivi...in casa si era creata una bolla legata al parto e ne sono uscita piano piano. Ero pronta a vivere un'esperienza traumatica, in realtà è stata un'esperienza bellissima, sicuramente la più bella della vita, che è stata resa ancora più forte dall'avere accanto il mio compagno.
Ora il pacchetto parto in casa è finito, finite le visite delle ostetriche, quasi finite le medicazioni al perineo...ora c'è Giulia che riempie le mie giornate e io sono fiera di me, per la gravidanza e per il parto, e di noi, come coppia e come nuova famiglia...
Come sapete, era qualche settimana che non vedevo l'ora arrivasse il momento del parto e che le prime avvisaglie cominciavano a farsi sentire. Eppure se a giugno le altre mamme del mio corso preparto tendevano ad anticipare, a luglio tutte sembravano andare oltre il termine e io cominciava ad avere qualche pensiero. Con il mio compagno continuavamo a ripeterci che Giulia sarebbe nata esattamente a termine, ovvero il 20 luglio, giorno di luna piena, a esattamente 10 lune dalla mia ovulazione, ma io avevo detto a Giulia che dalla 38esima settimana poteva nascere quando voleva. Se fosse nata prima invece mi avrebbero fatto andare in ospedale, perché i protocolli delle ostetriche prevedono il parto in casa solo dalla 38esima settimana.
Sabato notte, anche per sfuggire al caldo, ho dormito nella taverna che abbiamo sistemato proprio in vista della nascita di Giulia, per liberare la seconda camera di casa, dove c'era il mio ufficio e farla diventare la cameretta di Giulia. Domenica mattina sono andata a comprare i reggiseni da allattamento perché ogni reggiseno che avevo mi infastidiva e al centro commerciale ho avuta una contrazione accompagnata da un dolore tipo mestruale che è durato una ventina di minuti. Ho mandato un messaggio alle mie ostetriche, che mi hanno risposto che si trattava di Giulia che si stava preparando, così come i doloretti dei giorni precedenti. Poi sono andata a casa dei genitori del mio compagno per pranzo. Al ritorno non sono nemmeno salita in casa e mi sono fermata in taverna per un sonnellino. Era un giorno molto afoso e nel pomeriggio per sfuggire al caldo e rimediare ai miei piedi gonfi siamo andati in campagna a mettere i piedi a mollo nel canale di irrigazione dei campi. Questo anche perchè pensavo di stare troppo a letto e mi ero ripromessa di ricominciare a camminare, sempre per paura di andare oltre il termine. Così anche la sera dopo cena ho fatto una lunga passeggiata col mio compagno. Al momento di andare a dormire, nonostante il dispiacere di non dormire con lui, sono di nuovo scesa a dormire in taverna...e lì è cominciata l'avventura.
All'1.35 una contrazione mi ha svegliato. A attirare la mia attenzione è stato il fatto che a differenza di tutte le altre volte contrazioni e dolori non sembravano scollegati, con le contrazioni che finivano anche se il dolore restava e viceversa. il dolore arrivava con la contrazione e mi prendeva i reni, anche se era ancora leggerissimo. Il tutto si è ripetuto dopo 20 minuti e così ho deciso di provare a usare un'app per monitorarle. Ho accesso il telefono e nel gruppo whatsapp del corso preparto ho trovato il messaggio di una mamma che aveva appena partorito, con un parto bellissimo. L'ho trovato di buon auspicio e ho cominciato a pensare che forse era venuto il mio momento...così ho continuato a monitorare per un'oretta le contrazioni, stando in varie posizioni per vedere se passavano. Dopo un'oretta ho svegliato il mio compagno, che però mi diceva di aspettare e vedere prima di allarmarmi. Io non ero per nulla allarmata ;) ma farglielo capire alle 4.30 era complicato. Così dopo un tentativo in cui è venuto a "dormire" con me in taverna, in cui lui dormiva e io monitoravo le contrazioni, sono riuscita a rimandarlo a letto e ho chiamato l'ostetrica, che mi ha detto di fare un bagno caldo di 20 minuti, vedere come si evolveva la situazione e richiamarla dopo un'ora. Al bagno caldo ci avevo pensato anche io, ma non avevo avuto il coraggio data l'afa di quella notte. Sentirmelo dire dall'otetrica mi ha motivato e così mi sono fatta un bagno bollente, mettendo il timer di 20 minuti...e ho visto che le contrazioni continuavano sia durante che dopo il bagno. Prima di richiamare l'ostetrica alle 5.30 sono andata in bagno a fare pipì ed ecco le tracce di muco striato di sangue che tanto avevo sperato di vedere nei giorni precedenti. Ho capito che c'eravamo, ho richiamato l'ostetrica, che nel frattempo aveva avvisato la sua collega e sono partite per raggiungermi. Nel frattempo hosvegliato il mio compagno e ho fatto colazione con the e quei biscotti di cui tanto avevo avuto voglia negli ultimi giorni di gravidanza ma che non mi ero concessa.
Quando il mio compagno si è alzato e mi ha trovato a fare le respirazioni imparate al corso preparto, perché nel frattempo le contrazioni si erano intensificate, ha realizzato anche lui che stava per diventare padre e che Giulia lo aveva fregato sui tempi, senza lasciargli il tempo di costruire le giostrine montessoriane come avrebbe voluto. E' subito entrato nella parte e quando è arrivata la prima ostetrica si sono messi a contare l'intervallo tra le contrazioni, mentre ancora si chiaccherava relativamente tranquillamente. Quando è arrivata l'ostetrica avevo i prodromi ogni 3 minuti, già solo il suo arrivo (nonostante una persona amica che conoscevo) li ha rallentati a una ogni cinque minuti...l'ostetrica ce l'ha fatto notare dicendo che ogni interferenza anche minima ha il potere di rallentare/bloccare il travaglio.
Alle 7.30 l'ostetrica mi ha proposto di visitarmi e io ho chiesto di scendere in taverna...penso che in quel momento sapessi già che avrei partorito lì. L'ostetrica mi ha preso battito, pressione, saturazione etc, ma non mi ha fatto la visita interna, per cui in quel momento non sapevo se e di quanto ero dilatata e se ormai avevo capito che mi stavo preparando al parto, non immaginavo certo che avrei partorito di lì a qualche ora. Infatti quando è arrivata anche la seconda ostetrica ho chiaccherato con lei delle altre ragazze del corso preparto, anche se pian piano faticavo sempre più a stare concetrata sulla conversazione e avevo bisogno di alzarmi ad ogni prodromo. In questa fase le respirazioni del corso preparto funzionavano alla grande, anche se il dolore diventava sempre più intenso e io avevo bisogno di riposarmi tra una contrazione e l'altra. Il mio compagno ha iniziato a accompagnarmi nei respiri e sorreggermi durante le contrazioni, massaggiandomi la schiena mentre io camminavo e respiravo.
Visto che il dolore diventava più intenso e al corso preparto avevano sottolieneato come fosse bello travagliare in acqua, ho chiesto di fare un bagno caldo. Erano circa le 9. Il dolore è non si è affatto attenuato e lì ho cominciato a vocalizzare insieme al mio compagno e a sentire le prime spinte. Però davvero non mi rendevo conto che le cose procedevano veloci e quindi non pensavo di "poterlo" già fare. Quando le ostetriche mi hanno chiesto come andasse ho detto che sentivo spingere e loro mi hanno risposto che potevo assecondare questa sensazione. Così l'ho fatto, reggendomi ai lati della vasca e sollevandomi dal fondo.
Quando siamo usciti dalla vasca, il difficile è stato riuscire a scendere di nuovo in taverna...ho dovuto aspettare che la nuova contrazione arrivasse e passasse per poter affrontare le scale. Una volta giù, ho voluto provare lo sgabello olandese che il mio compagno aveva preparato apposta per il parto. Mi sono ricordata che qualche giorno prima mia madre provandolo aveva detto che lì potevo spingere senza far pressione sul retto e visto che per tutto il travaglio le contrazioni hanno continuato a prendermi proprio il lato b ho deciso di provare. Tra una contrazione e l'altra andavo dallo sgabello al letto, cercando un po' di riposo, ma rialzarmi era sempre più difficile Avevamo messo anche un futon a terra e lì mi hanno visitato per la seconda volta, questa volta internamente. Ne ho un ricordo dolorosissimo perché ho dovuto affrontare una contrazione durante la visita, senza potermi muovere, ed è stato davvero devastante. Ho il vago ricordo delle ostetriche che parlavano tra loro e mi dicevo che ero dilatata di 8 centimetri, ma ancora non realizzavo davvero...perché sapevo che ci poteva volere ancora molto per dilatarmi completamente.
Alle 9.50 ho avuto la rottura alta del sacco con perdite limpide, ma essendo rosate io credevo di perdere sangue per via del travaglio. Mi sono accorta di aver rotto il sacco solo quando si è rotto completamente e sono comiciate le vere spinte. In quel momento sentivo solo il dolore delle contrazioni, la respirazione era andata a farsi benedire e riuscivo a controllarla solo durante alcune contrazioni, durante altre credo di aver respirato esattamente al contrario di come avrei dovuto, col mio compagno che mi diceva "Respira, respira" e "Lascia andare", che è il moto dell'ostetrica del corso preparto. Io pensavo che volevo lasciare andare, ma mi sembrava mi si sventrasse il retto ad ogni contrazione.
Così alle 10.45 le ostetriche mi hanno mandato a fare il terzo bagno caldo. Io conosco gli orari solo perché le ostetriche hanno tenuto un diario clinico dettagliato, ma in quel momento non avevo il senso del tempo, mi sembrava passato pochissimo, se mi avessero chiesto di dire l'ora avrei detto le 9 credo. Come la volta precedente la vasca non ha per nulla calmato le contrazioni e come ho scoperto poi non era quello il fine delle ostetriche. Si erano accorte che l'acqua calda aveva su di me un effetto accelerante e visto che la fase latente si allungava mi avevano mandato in vasca per sbloccare la situazione.
Al mio ritorno in taverna mi sono sdraita a terra sul futon e ho affrontato così alcune contrazioni, consapevole che era la posizione peggiore, ma cercando un po' di riposo. Le contrazioni ormai erano diventate spinte e io li sentivo parlare tra loro e dire che era quasi ora di pranzo, che per le 12 saremmo andati a mangiare. Io sempre senza senso del tempo non capivo che quello voleva dire che c'ero quasi. Alle 11.20 si è rotto completamente il sacco e lì ho capito.
Alle 11.45 sono cominciate le vere e proprie spinte...ne ho fatte alcune sullo sgabello ma scivolavo troppo e soprattutto non riuscivo a capire come spingere. Allora mi sono messa a carponi col busto appoggiato sul letto e lì, grazie alle indicazioni delle ostetriche, ho capito meglio come fare. La parte delle spinte è quella che ricordo meglio ed è stata meno faticosa della fase latente. E' una sensazione difficile da descrivere...era come aprirsi, in due tempi, e solo dopo questa doppia apertura riuscivo a spingere. Mi sono sentita in armonia con il mio corpo e ho canalizzato meglio le mie energie. In questo caso il difficile è stato NON spingere quando le ostetriche mi dicevano di non farlo, per evitare le lacerazioni. La cosa commuovente è stato che abbiamo tutti cominciato ad incitare Giulia, perché anche lei stava facendo la sua parte e ho saputo subito che ci sentiva. Quando è uscita la testa, prima facendo avanti e indietro, poi restando fuori del tutto e poi è uscito tutto il corpo...è un'emozione indescrivibile, l'ho sentita sgusciare fuori di me e arrivare nel mondo.
Data la posizione a carponi, appena nata non ho potuto muovermi, ma solo girarmi per guardarla e mi è sembrata bellissima. Era ricoperta di vernice bianca con il nasone e mi è sembrata uno di quei guerrieri indio, la mia guerriera. Sia io che il papà l'abbiamo chiamata e gli abbiamo parlato e lei non è nata piangendo, ma sorridendo. Poi sdrairarmi con Giulia attaccata al cordone non è stato semplice, perché non ho espulso subito la placenta e anche una volta sdraita sul futon ero scomodissima, mi faceva male la schiena a livello dei reni, per via della posizione a carponi. Lei poi non si attaccava al seno, anche perché da sdraita i seni mi si aprono un po' e non arrivava al capezzolo. E' stata una fase un po' scomubussolata, ma avevo Giulia tra le mie braccia e contava solo quello. Il papà è andato a chiamare i parenti (avevo spento il telefono e nessuno sapeva cosa stava succedendo), le ostretriche mi hanno fatto alzare dopo aver tagliato il cordone che ormai, dopo 50 minuti aveva smesso di pulsare, e finalmente grazie alla gravità ho espulso la placenta...questa è stata la parte più brutta e dopo aver lasciato andare la placenta, mi sono sentita liberata di un peso.
A quel punto le ostetriche mi hanno messa sul letto e hanno lasciato a me, Giulia e il suo papà un momento tutto per noi. Prima mi avevano spiegato che avendo solo una piccola lacerazione, preferivano non mettermi i punti, ma che avrei dovuto stare un po' a riposo per permettere al perineo di cicatrizzarsi da solo, e mi avevano lavato. Stare con Giulia e il papà è stato dolcissimo...non ho molti ricordi, solo sensazioni.
Alle 15.30 mi hanno fatto salire in casa...ho provato a fare pipì altrimenti mi avrebbero fatto il catetere e io e Giulia siamo andate nel lettone. Mi hanno detto che avevo perso 500 cc di sangue, limite massimo oltre il quale avrei dovuto andare in ospedale, e che per questo avrei dovuto mangiare molte cose col ferro per recuperare, sempre se non volevo l'integratore. Quando le ostetriche sono andate via siamo rimasti noi 3 nel lettone e mentre Giulia si attaccava al seno io e il suo papà abbiamo rivissuto tutte le emozioni fortissime del parto, quasi increduli che tutto fosse andato così bene e così velocemente, che la nostra piccola ci avesse fatto una sorpresa nascendo con più di una settimana di anticipo.
Alle 18.30 sono tornate le ostetriche con la pediatra e abbiamo saputo che Giulia pesava 3 kg e 320 grammi e che stava bene...e da lì è iniziata la nostra avventura. Come vi avevo anticipato, sono rimasta un po' (tanto) emotiva nei giorni successivi...in casa si era creata una bolla legata al parto e ne sono uscita piano piano. Ero pronta a vivere un'esperienza traumatica, in realtà è stata un'esperienza bellissima, sicuramente la più bella della vita, che è stata resa ancora più forte dall'avere accanto il mio compagno.
Ora il pacchetto parto in casa è finito, finite le visite delle ostetriche, quasi finite le medicazioni al perineo...ora c'è Giulia che riempie le mie giornate e io sono fiera di me, per la gravidanza e per il parto, e di noi, come coppia e come nuova famiglia...
uffa- Numero di messaggi : 197
Età : 43
Data d'iscrizione : 27.08.14
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Mamma mia, una favola perfetta grazie per il tuo racconto!
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Mamma mia Uffa, davvero un bel racconto... Mi hai emozionata! Ancor atante congratulazioni a tutti e due a benvenuta a Giulia
Julmax- Numero di messaggi : 1071
Età : 30
Località : Firenze
Data d'iscrizione : 01.09.15
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Racconto emozionantissimo!
Silvia Mimosa- Numero di messaggi : 1350
Età : 37
Data d'iscrizione : 04.06.13
Re: [È nata] Giulia di Uffa
Che emozione, davvero da brividi!
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
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