[È nata] Viola di Eowyn
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Eowyn
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Re: [È nata] Viola di Eowyn
Tantissimi auguri e benvenuta Viola!
Stelladelmattino- Numero di messaggi : 561
Età : 46
Data d'iscrizione : 22.02.13
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Ho scritto il racconto del parto... 4 pagine in word! XD Non so chi riuscirà ad arrivare in fondo a leggerlo!
La sera del 2 maggio comincio a perdere il tappo del muco… e sento, con un certo brivido di eccitazione, che siamo vicini… Lo dico a mio marito e scherziamo sul fatto che lui aveva prenotato il cambio gomme dell’auto (ne abbiamo una sola) per il 4 maggio e io avevo fatto una mezza scena isterica. “Ecco, come minimo ci farà uno scherzo e nascerà proprio il 4!”
Era da qualche giorno che sentivo qualche indolenzimento al basso ventre, e sentivo che la bambina era più in basso… sento uno strano senso di non avere tutto pronto, e decido di finire di rileggere “Venire al mondo e dare alla luce”, perché ancora non avevo riletto il capitolo sul parto… Mi fa strano perché la sera prima di scoprire che ero incinta avevo iniziato a leggere proprio quel libro… Mi addormento con il libro sul cuscino e uno strano doloretto alla pancia, e dopo mezzanotte mi sveglio perché il dolore era più forte, proprio tipo mestruazioni. Mi accorgo che va e viene: sono contrazioni. Prendo l’app che ho sul telefono e inizio a monitorarle: sono ogni 5 minuti, e durano circa 40 secondi! Mi dico che non può essere, che mica inizia così di botto, al corso ci hanno detto che sarebbero state prima ogni 20-30 minuti e poi pian piano più vicine…
Penso ad un falso travaglio. Verso le 3 si sveglia per caso mio marito e gli dico che voglio fare una doccia, per vedere se si fermano. Faccio 20 minuti di doccia calda, mi lavo anche i capelli (“così se vado in ospedale almeno ho i capelli puliti!” XD), ma le contrazioni non si fermano, anzi. Sono ogni 3 minuti in media, anche se non regolari.
Decidiamo di andare in ospedale per un controllo, tanto mi è impossibile dormire. Verso le 5:30 (del 3 maggio) arriviamo, mi fanno il monitoraggio e le contrazioni sono diventate più irregolari e più distanziate. Però alla visita sono dilatata di 1 cm. Diagnosi: prodromi di travaglio. Mi dicono che vorrebbero ricoverarmi, io non sono convinta ma alla fine dico di sì… Mi portano in camera, dove c’è un’altra ragazza in preda a dolori molto più forti dei miei, e io mi chiedo se diventeranno così, se urlerò anch’io in quel modo… beh, eccome se urlerò!
Nel frattempo le contrazioni si affievoliscono e si distanziano, e io inizio a chiedermi cosa ci faccio lì… mando mio marito a casa a farsi una dormita e un pranzo decente. Alle 15 e mi visitano, e io vorrei chiedere di andare a casa, viste le contrazioni molto irregolari… Sono nel panico perché avevo sentito di una ginecologa di quell’ospedale che aveva fatto lo scollamento delle membrane senza chiedere, così specifico che non lo voglio! Ma la ginecologa è molto carina e comprensiva, e dice che non si può sapere cosa succederà, la sera potrebbe sbloccare tutto come no… Sono dilatata di 2 dita abbondanti (3 cm?), e mi consiglia di camminare avanti e indietro per il corridoio per un po’, e poi pensare se voglio andare a casa o no, sapendo che potrei tornare la notte come anche il giorno dopo… Cammino avanti e indietro e alle 16 torna mio marito e ne parliamo… Gli dico “portami a casa”, ma nel momento in cui ci stiamo pensando seriamente le contrazioni iniziano ad essere più forti, di schiena, anche se sempre irregolari. Restiamo e lui chiama il tizio delle gomme dell'auto per spostare l'appuntamento!
Ad un certo punto sento dei dolori così forti che credo che ci sia qualcuno che mi sta rompendo le ossa della schiena, e l’ostetrica mi dice “certo, è la tua bambina che scende tra le ossa del bacino, va benissimo!”. Mi rincuoro ma i dolori sono forti e riesco a stare solo carponi. Nella stanza trovo una palla da parto e me ne approprio, e l’ostetrica torna e mi trova seduta lì. Mi dice “non ti serve neanche il mio aiuto, riesci a fare da sola, brava, asseconda le posizioni che ti sembrano fare meno male”. Nel frattempo l’altra ragazza è stata portata in sala travaglio con una dilatazione di 4 cm (e io spero manchi poco anche per me!) ed è arrivata una coppia che aveva l’induzione programmata: stavolta i ruoli sono invertiti, sono io che soffro e gemo di dolore ad ogni contrazione, tanto che loro escono (o per non sentirmi o per lasciarmi un po’ di privacy).
Intanto continua a scendere il tappo del muco (ma quanto ce n’è??), ma il sacco sembra ancora integro. Dolori sempre più forti, ma tutto sommato sopportabili, visto che le pause sono lunghe… e purtroppo irregolari… e ancora di schiena… per questo l’ostetrica non crede che sia iniziato il vero travaglio! Io vorrei la vasca, voglio privacy, voglio andare in sala travaglio! Mi propongono di fare una doccia, ma io soffro di claustrofobia e in quella doccia non ci voglio entrare!
Alla fine la convinco a visitarmi: dilatazione di quasi 7 cm!! Mai sentite le famose “contrazioni di pancia che partono dal basso e coinvolgono tutta la pancia”, solo di schiena… e mai regolari! Ma ci sono, finalmente mi fanno l’antibiotico e mi portano in sala travaglio! Ed è libera l’unica con la vasca! Non ci posso credere…
La sala travaglio è stupenda, la vasca, le luci soffuse, un bagno grande, e siamo solo io, mio marito e un’ostetrica giovane e molto carina e gentile, Valeria… sono circa le 8 o 9 di sera, quindi so che lei è del turno della notte e non ci sarà un cambio di turno, sono contenta. Finchè si riempie la vasca aspetto carponi sul lettino, il dolore si sta facendo sempre peggio, ma mio marito è vicino e l’ostetrica anche, mi regola il lettino, mi aiuta a mettermi nelle posizioni che sento migliori. Quando finalmente entro nella vasca mi sembra di essere in paradiso… L’acqua calda, il mio corpo che resta sollevato, i cambi di posizione molto più facili… L’ostetrica mi ha chiesto se volevo tenere camicia da notte o reggiseno, ma io, pensando ai vestiti bagnati che mi si appiccicano addosso, decido di spogliarmi… sono nuda. Queste sono state le ore più belle… dormivo quasi, completamente rilassata, nelle pause tra una contrazione l’altra, mio marito dietro di me, attento che non mettessi la testa sott’acqua, Valeria di fianco che mi regolava la temperatura dell’acqua… mettiamo un cd con musica rilassante che avevo portato… il resto è silenzio e attesa… Durante le contrazioni, via via sempre più dolorose, non riesco a stare sdraiata, mi sollevo e mi metto carponi nell’acqua, e piano piano mi lamento sempre di più, mi sembra che il dolore sia troppo per me, che la schiena mi si stia spezzando, dico che non ce la faccio… ma mi dicono che sono bravissima e ce la farò, e nella pausa mi rincuoro…
Mi rendo conto che il dolore mi sta dominando, e soprattutto la paura del dolore… Allora provo a lasciarmi attraversare dal dolore, senza avere paura, ma non è facile. In certi momenti ci riesco e riacquisto fiducia in me stessa. Cerco di non pensare che, ogni volta che un dolore mi sembra troppo, poi ne arriva uno più intenso ancora… Cerco di vivere il momento, e di godermi il rilassamento nelle pause…
Ad un certo punto Valeria mi fa uscire dalla vasca per visitarmi: orribile, sento un freddo che mi paralizza, non riesco a stare in piedi, mi appoggio a lei e a mio marito che cercano di asciugarmi… inizia di nuovo il travaglio carponi sul lettino, voglio solo tornare in vasca… ma poi Valeria mi dice che la dilatazione è quasi completa, che c’è solo un bordino! Riprendo fiducia tutta di un colpo! Mi dice che io e Viola siamo state bravissime, che procede tutto perfettamente, che la testina di Viola è nella posizione perfetta! Il suo battito non diminuisce durante le contrazioni, ma aumenta. Lei mi sta aiutando.
Le acque ancora non si sono rotte in basso, forse solo in alto. Torno nella vasca e mi fanno un’altra dose di antibiotico, da cui mi rendo conto che sono passate 4 ore.
Poi, tra una contrazione sempre più forte e l’altra non sento più le pause, mi sento sempre contratta, e realizzo che forse sono nella fase di transizione. Chiedo se il dolore aumenterà sempre di più. Chiedo un anestetico, qualcosa contro il dolore, non ci capisco più niente, ma ovviamente non possono darmi né farmi niente. Valeria continua a dirmi che quando sentirò le spinte andrà meglio, che il dolore sarà diverso perché lo potrò combattere spingendo. Ma le spinte non le sento, non arrivano. Sento solo qualcosa a livello rettale, come un’urgenza di andare in bagno, ma ancora non di spingere, anche se so che forse è la testa che preme.
Non ricordo molto di questa fase, solo che urlavo che non ce l’avrei fatta e poi cadevo in una specie di silenzio sofferente durante le pause che non erano pause… ricordo che volevo che arrivasse la fase di pausa che a volte c’è dopo la transizione, ma non arrivava… Stremata, volevo solo dormire, quasi mi assopivo anche durante le contrazioni…
Non so da quanto durava tutto ciò, ma non progrediva, mi sentivo bloccata nella fase di transizione! Valeria si avvicina e mi dice se voglio provare a farmi rompere le acque, perché forse la testa non scendeva per quello (credo). Acconsento e mi tocca uscire di nuovo dalla vasca. Appena iniziata la visita però le acque si rompono spontaneamente, o meglio, esplodono, altro che un bicchiere, sento un fiume che mi esplode fuori, mi spavento e per la prima volta piango.
Sono sul lettino e a quel punto non mi voglio più alzare, non ci riesco, inizio a sentire delle deboli spinte durante le forti contrazioni. Io che dicevo che non avrei mai partorito sdraiata sul lettino! Valeria mi fa provare più posizioni, di fianco, con mio marito che mi reggeva la gamba, oppure di fronte, con i piedi in basso e la mani aggrappate alle sue, in modo da tirare con le braccia durante la spinta. Ma c’è qualcosa che non quadra: sento di dover spingere ma non capisco quando, le contrazioni diventano brevissime, sempre intense, ma durano una decina di secondi e sono molto distanziate, e io mi sento quasi in dormiveglia, ho paura di aver esaurito le energie, non capisco più nulla. Chiedo che mi venga detto quando spingere, di sentire le contrazioni al posto mio. Mi accorgo di avere il monitoraggio e che il cuore di Viola sta rallentando…
Valeria esce dalla stanza, a chiamare qualcun altro, e io le urlo di tornare, che non so come fare a spingere da sola, sono terrorizzata! Torna con una ginecologa e un'infermiera, e insieme continuiamo ancora così, mi dicono di non spingere e io faccio fatica a trattenermi, poi mi dicono di spingere solo quando c’è la contrazione, e io non capisco ma spingo, svuoto anche l’intestino, ma la testa continua avanti e indietro. Comincio a sentire un forte bruciore in vagina, sempre più giù e sempre più forte. Mi accorgo che per spingere devo urlare, e urlo con tutta la voce che ho, mi aggrappo al collo di mio marito e gli conficco le unghie nelle mani. (poi mi dirà che in quel momento si sentiva vicino a svenire, povero!)
Intanto ginecologa e ostetrica guardano il battito che rallenta e cominciano a discutere se sia il caso di farmi l’ossitocina. Io dico di farmela, di sbloccare la situazione, ma ogni volta che stanno per decidersi arriva una nuova contrazione e mi dicono che posso farcela da sola. Arrivo ad un punto in cui non so cosa succede, ma mi dico che devo smetterla di aver paura di spingere, del bruciore e delle lacerazioni, che chi se ne importa, la mia bambina deve nascere, che non posso reggere ancora per molto, e lei neppure. Me ne frego delle contrazioni e spingo e basta con tutta la forza che ho! Entro in uno stato che non so spiegare, non me ne importa più niente, neanche del dolore, mi annullo, penso solo a spingere, più forte e più a lungo di quanto mi dicono le contrazioni. Qualche spinta ed esce la testa, un sollievo incredibile, guardo la faccia di mio marito, è incredulo! Un’altra spinta ed esce il corpo, una sensazione che non dimenticherò mai, uno sgusciare di braccia e gambe, esaltazione, sollievo…
E poi mi mettono la bambina sulla pancia, mentre la prendo sento il cordone, che dopo poco smette di pulsare, e Viola urla, urla forse più forte di me poco prima! E poi rilascia una bella quantità di meconio sulla mia pancia! XD ma neanche me ne accorgo… siamo incantati, io e mio marito, da quello che abbiamo fatto, da quel piccolo esserino che piange e che si muove, cerca il seno, cerca di alzare la testa…
Poi ho ricordi vaghi… mi chiedono di farmi un’iniezione per espellere la placenta senza rischiare emorragie, ma io terrorizzata da un altro ago dico di no, che già sto trasmettendo abbastanza agitazione alla mia bimba… la placenta esce in fretta e l’ostetrica ce la fa vedere, ci spiega come funziona… poi mi danno i punti, tanti punti, perché Viola è uscita con la manina sulla guancia…incredibile, pensavo di non essermi lacerata, non ho sentito niente… Poi inizio a tremare, a battere i denti… cerco di tranquillizzare Viola ma non ci riesco, quindi mi limito ad abbracciarla, cercando di non farla scivolare per come si divincola, ha un’energia e una forza incredibili per una cosetta così piccola!
Ecco, diciamo che le due ore di pelle a pelle non sono state come le immaginavo, un po’ per come è stato gestito il tutto dalle ostetriche, che pensavano (forse giustamente) solo a darmi i punti, un po’ per “colpa” mia, che ero talmente distrutta e sconvolta che non riuscivo a rilassarmi e godermi il momento. Non ricordo se Viola ha aperto gli occhi, piangeva così tanto… Ha leccato un po’ il seno, questo sì…
Ricordo quando il papà l’ha portata a fare il bagnetto e poi è tornato, e mentre io facevo colazione siamo rimasti noi tre soli. Lui l’ha presa in braccio come fosse la cosa più naturale del mondo, io invece, pur nell’immensa felicità, avevo paura, di non saperla tenere, di farla piangere come prima… mi sentivo come se vedessi le cose da fuori…era la bambina che era nella mia pancia? Non avrei dovuto sapere automaticamente cosa fare?
Tutto ciò però è sparito nel momento in cui hanno dovuto portarla via per metterla nella culletta termica perché aveva 35.7… Dopo mezzora ho guardato mio marito e ho detto “mi manca, mi manca terribilmente, non ho più la pancia e non è più qui accanto a noi, non so come sta, se piange…” . E lì forse sono diventata mamma davvero, in modo diverso da quando era nella pancia. E siamo andati in neonatologia a starle vicino.
La sera del 2 maggio comincio a perdere il tappo del muco… e sento, con un certo brivido di eccitazione, che siamo vicini… Lo dico a mio marito e scherziamo sul fatto che lui aveva prenotato il cambio gomme dell’auto (ne abbiamo una sola) per il 4 maggio e io avevo fatto una mezza scena isterica. “Ecco, come minimo ci farà uno scherzo e nascerà proprio il 4!”
Era da qualche giorno che sentivo qualche indolenzimento al basso ventre, e sentivo che la bambina era più in basso… sento uno strano senso di non avere tutto pronto, e decido di finire di rileggere “Venire al mondo e dare alla luce”, perché ancora non avevo riletto il capitolo sul parto… Mi fa strano perché la sera prima di scoprire che ero incinta avevo iniziato a leggere proprio quel libro… Mi addormento con il libro sul cuscino e uno strano doloretto alla pancia, e dopo mezzanotte mi sveglio perché il dolore era più forte, proprio tipo mestruazioni. Mi accorgo che va e viene: sono contrazioni. Prendo l’app che ho sul telefono e inizio a monitorarle: sono ogni 5 minuti, e durano circa 40 secondi! Mi dico che non può essere, che mica inizia così di botto, al corso ci hanno detto che sarebbero state prima ogni 20-30 minuti e poi pian piano più vicine…
Penso ad un falso travaglio. Verso le 3 si sveglia per caso mio marito e gli dico che voglio fare una doccia, per vedere se si fermano. Faccio 20 minuti di doccia calda, mi lavo anche i capelli (“così se vado in ospedale almeno ho i capelli puliti!” XD), ma le contrazioni non si fermano, anzi. Sono ogni 3 minuti in media, anche se non regolari.
Decidiamo di andare in ospedale per un controllo, tanto mi è impossibile dormire. Verso le 5:30 (del 3 maggio) arriviamo, mi fanno il monitoraggio e le contrazioni sono diventate più irregolari e più distanziate. Però alla visita sono dilatata di 1 cm. Diagnosi: prodromi di travaglio. Mi dicono che vorrebbero ricoverarmi, io non sono convinta ma alla fine dico di sì… Mi portano in camera, dove c’è un’altra ragazza in preda a dolori molto più forti dei miei, e io mi chiedo se diventeranno così, se urlerò anch’io in quel modo… beh, eccome se urlerò!
Nel frattempo le contrazioni si affievoliscono e si distanziano, e io inizio a chiedermi cosa ci faccio lì… mando mio marito a casa a farsi una dormita e un pranzo decente. Alle 15 e mi visitano, e io vorrei chiedere di andare a casa, viste le contrazioni molto irregolari… Sono nel panico perché avevo sentito di una ginecologa di quell’ospedale che aveva fatto lo scollamento delle membrane senza chiedere, così specifico che non lo voglio! Ma la ginecologa è molto carina e comprensiva, e dice che non si può sapere cosa succederà, la sera potrebbe sbloccare tutto come no… Sono dilatata di 2 dita abbondanti (3 cm?), e mi consiglia di camminare avanti e indietro per il corridoio per un po’, e poi pensare se voglio andare a casa o no, sapendo che potrei tornare la notte come anche il giorno dopo… Cammino avanti e indietro e alle 16 torna mio marito e ne parliamo… Gli dico “portami a casa”, ma nel momento in cui ci stiamo pensando seriamente le contrazioni iniziano ad essere più forti, di schiena, anche se sempre irregolari. Restiamo e lui chiama il tizio delle gomme dell'auto per spostare l'appuntamento!
Ad un certo punto sento dei dolori così forti che credo che ci sia qualcuno che mi sta rompendo le ossa della schiena, e l’ostetrica mi dice “certo, è la tua bambina che scende tra le ossa del bacino, va benissimo!”. Mi rincuoro ma i dolori sono forti e riesco a stare solo carponi. Nella stanza trovo una palla da parto e me ne approprio, e l’ostetrica torna e mi trova seduta lì. Mi dice “non ti serve neanche il mio aiuto, riesci a fare da sola, brava, asseconda le posizioni che ti sembrano fare meno male”. Nel frattempo l’altra ragazza è stata portata in sala travaglio con una dilatazione di 4 cm (e io spero manchi poco anche per me!) ed è arrivata una coppia che aveva l’induzione programmata: stavolta i ruoli sono invertiti, sono io che soffro e gemo di dolore ad ogni contrazione, tanto che loro escono (o per non sentirmi o per lasciarmi un po’ di privacy).
Intanto continua a scendere il tappo del muco (ma quanto ce n’è??), ma il sacco sembra ancora integro. Dolori sempre più forti, ma tutto sommato sopportabili, visto che le pause sono lunghe… e purtroppo irregolari… e ancora di schiena… per questo l’ostetrica non crede che sia iniziato il vero travaglio! Io vorrei la vasca, voglio privacy, voglio andare in sala travaglio! Mi propongono di fare una doccia, ma io soffro di claustrofobia e in quella doccia non ci voglio entrare!
Alla fine la convinco a visitarmi: dilatazione di quasi 7 cm!! Mai sentite le famose “contrazioni di pancia che partono dal basso e coinvolgono tutta la pancia”, solo di schiena… e mai regolari! Ma ci sono, finalmente mi fanno l’antibiotico e mi portano in sala travaglio! Ed è libera l’unica con la vasca! Non ci posso credere…
La sala travaglio è stupenda, la vasca, le luci soffuse, un bagno grande, e siamo solo io, mio marito e un’ostetrica giovane e molto carina e gentile, Valeria… sono circa le 8 o 9 di sera, quindi so che lei è del turno della notte e non ci sarà un cambio di turno, sono contenta. Finchè si riempie la vasca aspetto carponi sul lettino, il dolore si sta facendo sempre peggio, ma mio marito è vicino e l’ostetrica anche, mi regola il lettino, mi aiuta a mettermi nelle posizioni che sento migliori. Quando finalmente entro nella vasca mi sembra di essere in paradiso… L’acqua calda, il mio corpo che resta sollevato, i cambi di posizione molto più facili… L’ostetrica mi ha chiesto se volevo tenere camicia da notte o reggiseno, ma io, pensando ai vestiti bagnati che mi si appiccicano addosso, decido di spogliarmi… sono nuda. Queste sono state le ore più belle… dormivo quasi, completamente rilassata, nelle pause tra una contrazione l’altra, mio marito dietro di me, attento che non mettessi la testa sott’acqua, Valeria di fianco che mi regolava la temperatura dell’acqua… mettiamo un cd con musica rilassante che avevo portato… il resto è silenzio e attesa… Durante le contrazioni, via via sempre più dolorose, non riesco a stare sdraiata, mi sollevo e mi metto carponi nell’acqua, e piano piano mi lamento sempre di più, mi sembra che il dolore sia troppo per me, che la schiena mi si stia spezzando, dico che non ce la faccio… ma mi dicono che sono bravissima e ce la farò, e nella pausa mi rincuoro…
Mi rendo conto che il dolore mi sta dominando, e soprattutto la paura del dolore… Allora provo a lasciarmi attraversare dal dolore, senza avere paura, ma non è facile. In certi momenti ci riesco e riacquisto fiducia in me stessa. Cerco di non pensare che, ogni volta che un dolore mi sembra troppo, poi ne arriva uno più intenso ancora… Cerco di vivere il momento, e di godermi il rilassamento nelle pause…
Ad un certo punto Valeria mi fa uscire dalla vasca per visitarmi: orribile, sento un freddo che mi paralizza, non riesco a stare in piedi, mi appoggio a lei e a mio marito che cercano di asciugarmi… inizia di nuovo il travaglio carponi sul lettino, voglio solo tornare in vasca… ma poi Valeria mi dice che la dilatazione è quasi completa, che c’è solo un bordino! Riprendo fiducia tutta di un colpo! Mi dice che io e Viola siamo state bravissime, che procede tutto perfettamente, che la testina di Viola è nella posizione perfetta! Il suo battito non diminuisce durante le contrazioni, ma aumenta. Lei mi sta aiutando.
Le acque ancora non si sono rotte in basso, forse solo in alto. Torno nella vasca e mi fanno un’altra dose di antibiotico, da cui mi rendo conto che sono passate 4 ore.
Poi, tra una contrazione sempre più forte e l’altra non sento più le pause, mi sento sempre contratta, e realizzo che forse sono nella fase di transizione. Chiedo se il dolore aumenterà sempre di più. Chiedo un anestetico, qualcosa contro il dolore, non ci capisco più niente, ma ovviamente non possono darmi né farmi niente. Valeria continua a dirmi che quando sentirò le spinte andrà meglio, che il dolore sarà diverso perché lo potrò combattere spingendo. Ma le spinte non le sento, non arrivano. Sento solo qualcosa a livello rettale, come un’urgenza di andare in bagno, ma ancora non di spingere, anche se so che forse è la testa che preme.
Non ricordo molto di questa fase, solo che urlavo che non ce l’avrei fatta e poi cadevo in una specie di silenzio sofferente durante le pause che non erano pause… ricordo che volevo che arrivasse la fase di pausa che a volte c’è dopo la transizione, ma non arrivava… Stremata, volevo solo dormire, quasi mi assopivo anche durante le contrazioni…
Non so da quanto durava tutto ciò, ma non progrediva, mi sentivo bloccata nella fase di transizione! Valeria si avvicina e mi dice se voglio provare a farmi rompere le acque, perché forse la testa non scendeva per quello (credo). Acconsento e mi tocca uscire di nuovo dalla vasca. Appena iniziata la visita però le acque si rompono spontaneamente, o meglio, esplodono, altro che un bicchiere, sento un fiume che mi esplode fuori, mi spavento e per la prima volta piango.
Sono sul lettino e a quel punto non mi voglio più alzare, non ci riesco, inizio a sentire delle deboli spinte durante le forti contrazioni. Io che dicevo che non avrei mai partorito sdraiata sul lettino! Valeria mi fa provare più posizioni, di fianco, con mio marito che mi reggeva la gamba, oppure di fronte, con i piedi in basso e la mani aggrappate alle sue, in modo da tirare con le braccia durante la spinta. Ma c’è qualcosa che non quadra: sento di dover spingere ma non capisco quando, le contrazioni diventano brevissime, sempre intense, ma durano una decina di secondi e sono molto distanziate, e io mi sento quasi in dormiveglia, ho paura di aver esaurito le energie, non capisco più nulla. Chiedo che mi venga detto quando spingere, di sentire le contrazioni al posto mio. Mi accorgo di avere il monitoraggio e che il cuore di Viola sta rallentando…
Valeria esce dalla stanza, a chiamare qualcun altro, e io le urlo di tornare, che non so come fare a spingere da sola, sono terrorizzata! Torna con una ginecologa e un'infermiera, e insieme continuiamo ancora così, mi dicono di non spingere e io faccio fatica a trattenermi, poi mi dicono di spingere solo quando c’è la contrazione, e io non capisco ma spingo, svuoto anche l’intestino, ma la testa continua avanti e indietro. Comincio a sentire un forte bruciore in vagina, sempre più giù e sempre più forte. Mi accorgo che per spingere devo urlare, e urlo con tutta la voce che ho, mi aggrappo al collo di mio marito e gli conficco le unghie nelle mani. (poi mi dirà che in quel momento si sentiva vicino a svenire, povero!)
Intanto ginecologa e ostetrica guardano il battito che rallenta e cominciano a discutere se sia il caso di farmi l’ossitocina. Io dico di farmela, di sbloccare la situazione, ma ogni volta che stanno per decidersi arriva una nuova contrazione e mi dicono che posso farcela da sola. Arrivo ad un punto in cui non so cosa succede, ma mi dico che devo smetterla di aver paura di spingere, del bruciore e delle lacerazioni, che chi se ne importa, la mia bambina deve nascere, che non posso reggere ancora per molto, e lei neppure. Me ne frego delle contrazioni e spingo e basta con tutta la forza che ho! Entro in uno stato che non so spiegare, non me ne importa più niente, neanche del dolore, mi annullo, penso solo a spingere, più forte e più a lungo di quanto mi dicono le contrazioni. Qualche spinta ed esce la testa, un sollievo incredibile, guardo la faccia di mio marito, è incredulo! Un’altra spinta ed esce il corpo, una sensazione che non dimenticherò mai, uno sgusciare di braccia e gambe, esaltazione, sollievo…
E poi mi mettono la bambina sulla pancia, mentre la prendo sento il cordone, che dopo poco smette di pulsare, e Viola urla, urla forse più forte di me poco prima! E poi rilascia una bella quantità di meconio sulla mia pancia! XD ma neanche me ne accorgo… siamo incantati, io e mio marito, da quello che abbiamo fatto, da quel piccolo esserino che piange e che si muove, cerca il seno, cerca di alzare la testa…
Poi ho ricordi vaghi… mi chiedono di farmi un’iniezione per espellere la placenta senza rischiare emorragie, ma io terrorizzata da un altro ago dico di no, che già sto trasmettendo abbastanza agitazione alla mia bimba… la placenta esce in fretta e l’ostetrica ce la fa vedere, ci spiega come funziona… poi mi danno i punti, tanti punti, perché Viola è uscita con la manina sulla guancia…incredibile, pensavo di non essermi lacerata, non ho sentito niente… Poi inizio a tremare, a battere i denti… cerco di tranquillizzare Viola ma non ci riesco, quindi mi limito ad abbracciarla, cercando di non farla scivolare per come si divincola, ha un’energia e una forza incredibili per una cosetta così piccola!
Ecco, diciamo che le due ore di pelle a pelle non sono state come le immaginavo, un po’ per come è stato gestito il tutto dalle ostetriche, che pensavano (forse giustamente) solo a darmi i punti, un po’ per “colpa” mia, che ero talmente distrutta e sconvolta che non riuscivo a rilassarmi e godermi il momento. Non ricordo se Viola ha aperto gli occhi, piangeva così tanto… Ha leccato un po’ il seno, questo sì…
Ricordo quando il papà l’ha portata a fare il bagnetto e poi è tornato, e mentre io facevo colazione siamo rimasti noi tre soli. Lui l’ha presa in braccio come fosse la cosa più naturale del mondo, io invece, pur nell’immensa felicità, avevo paura, di non saperla tenere, di farla piangere come prima… mi sentivo come se vedessi le cose da fuori…era la bambina che era nella mia pancia? Non avrei dovuto sapere automaticamente cosa fare?
Tutto ciò però è sparito nel momento in cui hanno dovuto portarla via per metterla nella culletta termica perché aveva 35.7… Dopo mezzora ho guardato mio marito e ho detto “mi manca, mi manca terribilmente, non ho più la pancia e non è più qui accanto a noi, non so come sta, se piange…” . E lì forse sono diventata mamma davvero, in modo diverso da quando era nella pancia. E siamo andati in neonatologia a starle vicino.
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Me lo sono divorato il tuo racconto quanto amore!!
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Bellissimo il tuo racconto Eowyn!!!
acquarietta- Numero di messaggi : 955
Età : 39
Data d'iscrizione : 30.12.13
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Eowyn, grazie
Sono in lacrime quano poi dici che Viola ti ha aiutata...incredibile.
Sono in lacrime quano poi dici che Viola ti ha aiutata...incredibile.
JuliaK- Numero di messaggi : 357
Età : 39
Data d'iscrizione : 15.07.14
Re: [È nata] Viola di Eowyn
che bel racconto...e che bel parto Eowyn!...ti rispecchia tanto, sei stata bravissima!!!
cinciarello- Numero di messaggi : 5681
Età : 51
Data d'iscrizione : 10.04.10
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Bravissima!!! Che racconto vero e meraviglioso
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Racconto stupendo mi sono commossa Ancora tantissimi auguri
Keira- Numero di messaggi : 583
Età : 34
Località : Roma
Data d'iscrizione : 11.10.15
Re: [È nata] Viola di Eowyn
Eowyn, che nascita! Quando hai raccontato della fase di transizione mi ci sono ritrovata tantissimo
Zara- Numero di messaggi : 3785
Età : 38
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Re: [È nata] Viola di Eowyn
Eowyn una nascita meravigliosa
Sharon- Numero di messaggi : 3597
Età : 36
Località : milano
Data d'iscrizione : 06.06.11
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