La scelta di avere o non avere figli

Valix, l'unico inghippo di tutto questo lungo discorso è uno..ossia quanto tu dici che "SO COME SONO IO", bè, sappi che dopo il parto tu non sarai più quella di prima.
Sarai diversa, dentro e nelle tue esternazioni...a volte no ti riconoscerai..per questo dico che è un'ingiustizia (in senso buono) che tu pensi a te stessa come ad un monolite immutabile, vedrai che cambiamenti interiori incredibili.

Anche solo per pochi mesi, a causa degli ormoni, ti sembrerà di essere in un altro corpo...Io questa certezza la leggo come un limite, perché pensarci, poi? perché dare energie in questi pensieri? Vivi la tua gravidanza come ti viene, senza aspettative nel bene o nel male, senza confrontarti con le altre..è la tua gravidanza, la vostra strada e non sarà uguale a quella di nessun altro.

Così come sarà il parto ed il puerperio..poi ne riparliamo e se tu sarai rimasta uguale a te stessa ne parleremo come una tua peculiarità, senza giudizio, solo per confrontarci in modo sano e costruttivo.

Questo vorremmo dirti, io, Rossana, Daneb...perchè ci siamo passate..e perché, forse, prima la pensavano così anche noi.

Baci

L'unico momento in cui ho usato energie per capire perché ero "diversa dalle altre" (perdonate l'eccessiva generalizzazione, ma è solo per fare sintesi) è stato quando alla prima ecografia non mi sono emozionata. Dopo di che non ci ho più fatto caso: io son così e pazienza. Troverò anche in questa nuova avventura il mio posto!
Forse a me accadrà tutto di botto, forse solo dopo il parto mi renderò emotivamente ed ormonalmente conto che è cambiato qualcosa.
Per ora io se non sapessi di essere incinta, non mi ci sentirei nemmeno. Non è una cosa positiva o negativa, è così. Forse il fatto di non percepire nulla, in questo non mi dà una spinta a sentirmi diversa dal "monolite immutabile" che da un po' di tempo sono... e forse mi fa pensare che anche dopo ci saranno dei cambiamenti grossi, ma che io sarò sempre io!

A me pare proprio che Valix se la stia vivendo come viene, ha solo voluto condividere qui quello che pensa su se stessa e la sua maternità ma detto questo la vedo anche pronta a cambiare, se così dovrà essere. E' partita già dicendo

valix ha scritto:Premetto che vi autorizzo a tirare su questo topic il giorno dopo al mio parto quando da brava mamma italiana sbugiarderò con i fatti queste parole

questo non mi sembra un voler rimanere fedele a se stessa per sempre. Io l'ho vista come un'analisi dettata da quello che ora sta vivendo e dal fatto che, al momento, non stia sentendo questa gravidanza in maniera forte, come capita forse alla maggior parte delle madri, come ti fanno vedere alla televisione o leggi sui libri o ti raccontano. Forse proprio per questo pensa che anche il dopo sarà così ma in vari punti ha anche fatto intendere che potrebbe cambiare tutto da un momento all'altro anzi, forse se lo aspetta anche un po' infondo...

valix ha scritto:
Intendevo dire per trovare subito un equilibrio che mi permetta di sentirmi a mio agio e quindi di poter dargli il massimo.

Il problema, a mio parere, è che ciò che tu immagini ti farà sentire a tuo agio probebilmente non corrisponde con ciò che farà sentire a tuo agio tuo figlio...
Cmq, io credo che tu abbia tutte le risorse per iniziare a riflettere su certi aspetti della maternità. Non per cambiare idea ed allinearti ad uno standard, ma per trovare il giusto compromesso tra quello che vorrai (ciò che è in linea con le tue legittime idee) e quello che sarà meglio fare per tutti, bambino compreso

Verso i 16/17 anni (a differenza di alcune mie amiche che adorano i bambini) il solo pensiero di rimanere incinta e di dovermela vedere con un marmocchio mi faceva quasi vomitare!! Scusate il temine ma era quello che provavo!! Vedevo i bambini come qualcosa che rovinavano TUTTO! rovinavano i rapporti di coppia e la vita delle madri (ma non dei padri) che li generavano!
Questa era la visione che avevo fino a poco più di un anno fa... non so perchè ma forse è dovuta al mio passato familiare...
Poi non so... il mio modo di vedere un bambino è cambiato inizialmente quando sono diventata zia (di secondo grado però ) di una bambina meravigliosa ed intelligentissima e poi in maniera sempre più significativa quando mi sono messa col mio attuale ragazzo. Non che lui voglia dei figli adesso e nemmeno io, però la stabilità e la sicurezza che mi infonde mi hanno cambiata... ultimamente quindi mi capita di desiderare di mettere su famiglia (mi spavento da sola mentre lo dico ) con lui e di avere un "cucciolo" ( capita soprattutto con l'arrivo dell'ovetto).
Solo che per il momento la cosa è piuttosto irrealizzabile sia per la mia "tenera" età sia perchè ho intenzione di finire gli studi, di trovare un lavoro per mantenermi e soprattutto di maturare un bel po!
Comunque se posso fantasticare mi piacerebbe avere un bambino "fatto da me" e poi adottarne altri. Ma chi lo sa quante altre volte cambierò idea

E' da qualche giorno che leggo questo topic e ora è venuto il momento di scrivere qualcosa
Per me è sempre stato naturale e normale immaginarmi sposata e con dei figli da giovane.
Così a quasi 24 anni ci siamo sposati e dopo 6 mesi aspettavo Lele. Faccio babysitter a bambini anche molto piccoli da quando avevo 14 anni, ho sempre lavorato con bambini delle elementari e ragazzini delle medie, ho un senso materno molto spiccato, mi ero preparata, sapevo cosa aspettarmi e che mamma non volevo essere (quella che voglio essere lo sto ancora scoprendo ), poi è arrivato Lele.
Ha ribaltato qualsiasi cosa ci fosse di saldo in me e mi ha messo in crisi.
Dopo 6 mesi dalla sua nascita mi sono rivolta al papà psichiatra della mia più cara amica e gli ho detto che avevo paura di fare del male a Lele, lui mi ha rassicurato e indirizzato ad una psicologa con la quale tutt'ora sono in terapia.
L'idea di una famiglia numerosa rimane, ma è più reale di 3 anni fa e soprattutto è frutto di una me diversa.
Sono sicura che anche un secondo figlio mi cambierebbe, perchè l'incontro con un'altra vita non ti può che trasformare.

Quindi Julie confermi che è possibile partire con tutte le idee del mondo che poi inevitabilmente il diventare mamma ti cambierà in modi che nemmeno puoi immaginare. La cosa importante, credo di capire da tutti i discorsi, è essere aperti al cambiamento o almeno non fissarsi troppo riguardo determinati paletti. Ma per il resto lo dimostri tu stessa: una persona può avere il senso materno più spiccato del mondo e desiderare con tutta se stessa un figlio ma questo non significa necessariamente essere pronti o affrontare meglio di un'altra la maternità. Mi spiace per come si è presentato per te questo cambiamento ma sei stata pronta a reagire, non ti sei persa d'animo e stai reagendo ed è l'importante. Ma forse sto andando OT, questo è più un discorso da "sentirsi pronti a fare i genitori" o qualcosa del genere...?!? E' solo che lo vedevo legato al discorso di Valix.

Mi è venuto da scrivere, infatti, dopo tutti i discorsi che sono stati fatti con Valix in questo topic.
Quindi diciamo che Gloria hai riassunto bene quello che volevo dire
Secondo me già quando si accetta o si cerca un bimbo si diventa automaticamente disponibili al cambiamento, poi sarà insieme a lui che si capirà dove andare.

A me l'unica cosa che mi viene in mente dopo aver seguito l'evolversi di questa discussione è proprio questo, che dopo la nascita di un figlio tutto viene ribaltato e si possono avere sorprese sia in positivo che in negativo. Si scopre di avere risorse, attitudini, doni bellissimi, ma anche limiti e difetti che mai si avrebbe immaginato di avere. Prima è tutto teorico, ma è dopo la nascita che inizia la vera avventura...e quello che credevi ti pesasse in realtà non ti pesa, quello che pensavi fosse facile, in realtà per te è difficile...insomma Valix, è troppo presto per pianificare come sarà...è un modo per tarparsi le ali...io non lo avrei detto che avrei allattato mia figlia per quasi due anni..eppure sta succedendo. Questo per dirti che non si sa mai, non mettere dei paletti che potrebbero rovinarti l'inaspettato

Ma ripeto che questo è quello che penso ora, in modo del tutto razionale e senza aver vissuto quel tipo di esperienza.
Poi i paletti che immagino di mettere non sono cose così rigidi: non chiedo di non averlo in giro tutto il giorno, credo che un paio d'ore su 24 potrò permettermele; non dico che non lo terrò in braccio, dico che non sono una persona che se non è necessario preferisce tenere bambini addosso perché hanno bisogno di contatto fisico, se non sta male può stare nel passeggino per andare in giro; non dico che non lo allatterò, ma lavorando lontano uscendo alle 7.30 e tornando (anche con l'allattamento) non prima delle 15.30 la vedo dura.
Sono disposta a ricredermi e so che i primi tempi sono piuttosto totalizzanti, ma non posso accettare di annullarmi per mesi interi né di diventare una persona completamente diversa.