[È nato] Dante di Zara!
+49
tomoe
selvynina
Artemide
sefora
Jillian
LucyintheSky
Gummybear
albapiccola
Sguisch
dipkick
Julie
Isis
perelisa
donnasummer
ArdathLilith
Parsley
kikkadori
Eowyn
ettav
mononoke
fiordiloto
Licine
fatina
selene
cinciarello
pandina
Luthien
sere
Sharon
June
manu
Olmi
Silvia Mimosa
angelmoon
ladyLisa
mulan
saradavidemic
luisav
Hythien
goldie
Valy
Jessica
cipollina
mimi
linda
Elisina
lumachina
Tweetier
Zara
53 partecipanti
Pagina 6 di 9
Pagina 6 di 9 • 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
Re: [È nato] Dante di Zara!
congratulazioni Zara benvenuto Dante
tomoe- Numero di messaggi : 1484
Età : 44
Località : Ardea - Roma
Data d'iscrizione : 17.03.10
Re: [È nato] Dante di Zara!
Negli ultimi tempi non ne potevo più della pancia. Non che fosse enorme, ma mi pesava molto faticare anche solo a raggiungermi i piedi per mettermi le scarpe. Parlavo al mio bambino, gli chiedevo se avesse già scelto il giorno del suo compleanno, gli dicevo che noi eravamo pronti ad accoglierlo. Avevo un po' d'ansia d'attesa: il non sapere come sarebbe stata la nostra vita dopo il suo arrivo mi faceva sentire come prima di un esame. Volevo che tutto accadesse per trovarmi in mezzo alla situazione e iniziare a fare qualcosa.
Sapevo che ero in attesa di un bambino non tanto grande, tonico e sapevo anche che sarebbe nato alla fine del mese di febbraio. E così è stato.
E' domenica, io e mio marito facciamo mille progetti per il giorno successivo: la spesa, gli uomini dell'acquedotto che devono venire a sistemare una perdita, l'arrivo delle mie ciabatte nuove ordinate su internet. Alla sera ho delle contrazioni regolari ogni dieci minuti, ma sono leggere, durano un paio d'ore e se ne vanno. Così me ne vado anche io a letto. Alle due vengo svegliata da una contrazione, diversa da tutte quelle provate fin'ora. So che ci siamo, che il momento è arrivato. So che non si tratta di una falsa partenza. Dopo 10 minuti eccone un'altra, mi alzo e mi metto a leggere un passaggio di Venire al mondo e dare alla luce. Dopo un paio d'ore si sveglia anche mio marito, che vedendomi accucciata mi chiede cosa stessi facendo, un genio, proprio. Intanto ora ho contrazioni ogni 5 e poi 4 minuti. Alle cinque di mattina arrivano ogni tre, chiamo le ostetriche, mi faccio una doccia calda. Nel frattempo visualizzo immagini di apertura, mi lascio trasportare dal dolore della contrazione che mano a mano che passa il tempo cresce d'intensità. Sono in profondo contatto con il mio corpo e il mio bambino, che si muove, mi fa capire che lui c'è, è presente, ci vuole conoscere.
Le ostetriche arrivano verso le otto circa. Tutte le imposte sono chiuse, la stufa è accesa. Continuo a travagliare in ginocchio, appoggiata al divano. Dondolo avanti e indietro ad ogni nuova contrazione. Mio marito mi tocca a malapena, non voglio essere accarezzata, provo fastidio. So che c'è, mi incoraggia, è tranquillo. Alle dieci, dopo essermi seduta sullo sgabello da parto, sento un ploc e capisco che ho rotto il sacco. Mi sposto sul water e perdo tanto muco. Da lì le contrazioni si susseguono sempre più forti e sempre più ravvicinate. Tremo durante le pause, stritolo l'asse del water, i miei pensieri si fanno confusi e irrazionali. Le ostetriche mi sono vicine, mi incoraggiano, mi parlano con una cantilena ipnotica. Non mi hanno mai visitata, né lo faranno in seguito, giuro che non avrei potuto sopportarlo, ma sanno a che punto sono.
Ad un certo punto mi dicono che potrei provare panico, terrore, mi dicono che è normale e che sto andando alla grande. Tutto il dolore che provo è nella schiena. Ogni onda sembra che debba spaccarmi il bacino a metà. Vorrei che mi facesse male la pancia, mi dicono di respirare via il dolore, ma non se ne va mica! Come si fa?!?! Rosa mi massaggia energicamente.
Imploro che smetta tutto, dico che non ce la faccio più, penso BASTA BASTA BASTA. Anna Maria mi ricorda: sai che a questo punto dicono tutte così, vero? La fase di transizione mi manda in tilt, non ho idea di quanto duri, ma mi sembra un'eternità. Non riesco a stare nella pausa, è troppo breve, non la sento nemmeno. Perdo il contatto, il controllo, mi impanico. Nei miei pensieri vaganti mi viene in mente che ad alcune donne si ferma tutto per un po', mentalmente supplico che accada anche a me. Ovviamente non succede.
Mi fanno alzare in piedi, mi aggrappo a mio marito e sento Dante scendere nel canale del parto. Dico: “arriva arriva arriva!” Perdo del liquido che le ostetriche non riescono a capire se sia un po' tinto oppure no. Paglierino, dicono. E poi...poi i premiti. Dolore ma non solo, forse meno di prima. Questa sensazione mai provata in vita, una forza incredibile, il mio bambino che arriva.
Non riesco a tenere i piedi appoggiati a terra, le gambe mi sfuggono. Io, così radicata, che perdo la terra, la mia forza, e non riesco ad usarla per dare alla luce il mio bambino. Mi sposto sul bordo del divano, intanto sono rimasta in canottiera e sudo. Mio marito mi sostiene da dietro le spalle, ma suda anche lui e continuo a scivolare ad ogni spinta. Scoprirò poi che al momento del parto, in salotto, c'erano 27 gradi! Dante ormai è lì, si vedono i capelli, tocco la testina. Ma non riesco a farlo uscire, i premiti ci sono, ma io non riesco a spingere bene, non sono efficace. Rimane lì per un po', sento la sua testina che ruota. Le ostetriche prendono il battito, capisco subito che è troppo lento, lo dico, mi spavento, ho paura di fare del male al mio bambino, di non riuscire a farlo nascere. Perchè non esce, maledizione??? Lo chiamiamo, a gran voce, sia io che mio marito. E il suo cuore, immediatamente, risale. Grazie, Dante. Adesso è proprio ora di farlo nascere, ma io non so come fare. Mi aiuta Anna Maria, facendomi un male cane: con l'olio di mandorle mi unge l'ingresso della vagina e con due dita cerca di dilatarmi. Non riesco a far cedere il mio perineo. Sento come se mi stessero aprendo con un apriscatole. Dante, da dentro, si spinge, mi aiuta, ma non riesco ad approfittare nemmeno di questo regalo. Ad ogni spinta mi esce un verso roco e sordo dalle profondità della gola e poi urlo dal dolore. Fino a che, con un'ultima spinta, Dante finalmente esce, tutto insieme, bagnato e dal profumo di neonato. Sono le 13.
Mi viene subito appoggiato al petto e coperto con un telino caldo. Rosa ripete “E' nato, è nato!”, mentre Vanessa, la giovane ostetrica, si commuove, mio marito anche. Mi bacia. Dante piagnucola, poi fa dei versetti e smette. “E' vivo!” dico. E poi vedo le sue manine, prima ancora del suo viso. Ha gli stessi mignoli storti che ho anche io e ha anche mio fratello. Sei tu. Ti riconosco, allora sei vero. Le contrazioni però continuano ancora, ma come? E in un battito d'ali , senza fatica esce anche la placenta. Io mi sento così sopraffatta da quello che è accaduto, ma l'amore per questo bambino, piano piano nasce in me.
Abbiamo lasciato Dante attaccato alla placenta per due giorni, poi abbiamo tagliato il cordone che si era già mummificato. E' stato un momento emozionante, lui non si è accorto di nulla. Purtroppo ci ha messo 20 ore per attaccarsi al seno e tutt'ora abbiamo qualche problema con l'attacco, ma non molliamo e cerchiamo sempre di migliorare.
La mia terra ha fatto posto all'acqua di questo bambino. Ora non ho più bisogno di tutte le radici che mi tenevano ancorata alla terra. Ora la terra c'è, ma è sul fondo dello stagno, uno stagno racchiuso in Occhi di Bosco.
Sapevo che ero in attesa di un bambino non tanto grande, tonico e sapevo anche che sarebbe nato alla fine del mese di febbraio. E così è stato.
E' domenica, io e mio marito facciamo mille progetti per il giorno successivo: la spesa, gli uomini dell'acquedotto che devono venire a sistemare una perdita, l'arrivo delle mie ciabatte nuove ordinate su internet. Alla sera ho delle contrazioni regolari ogni dieci minuti, ma sono leggere, durano un paio d'ore e se ne vanno. Così me ne vado anche io a letto. Alle due vengo svegliata da una contrazione, diversa da tutte quelle provate fin'ora. So che ci siamo, che il momento è arrivato. So che non si tratta di una falsa partenza. Dopo 10 minuti eccone un'altra, mi alzo e mi metto a leggere un passaggio di Venire al mondo e dare alla luce. Dopo un paio d'ore si sveglia anche mio marito, che vedendomi accucciata mi chiede cosa stessi facendo, un genio, proprio. Intanto ora ho contrazioni ogni 5 e poi 4 minuti. Alle cinque di mattina arrivano ogni tre, chiamo le ostetriche, mi faccio una doccia calda. Nel frattempo visualizzo immagini di apertura, mi lascio trasportare dal dolore della contrazione che mano a mano che passa il tempo cresce d'intensità. Sono in profondo contatto con il mio corpo e il mio bambino, che si muove, mi fa capire che lui c'è, è presente, ci vuole conoscere.
Le ostetriche arrivano verso le otto circa. Tutte le imposte sono chiuse, la stufa è accesa. Continuo a travagliare in ginocchio, appoggiata al divano. Dondolo avanti e indietro ad ogni nuova contrazione. Mio marito mi tocca a malapena, non voglio essere accarezzata, provo fastidio. So che c'è, mi incoraggia, è tranquillo. Alle dieci, dopo essermi seduta sullo sgabello da parto, sento un ploc e capisco che ho rotto il sacco. Mi sposto sul water e perdo tanto muco. Da lì le contrazioni si susseguono sempre più forti e sempre più ravvicinate. Tremo durante le pause, stritolo l'asse del water, i miei pensieri si fanno confusi e irrazionali. Le ostetriche mi sono vicine, mi incoraggiano, mi parlano con una cantilena ipnotica. Non mi hanno mai visitata, né lo faranno in seguito, giuro che non avrei potuto sopportarlo, ma sanno a che punto sono.
Ad un certo punto mi dicono che potrei provare panico, terrore, mi dicono che è normale e che sto andando alla grande. Tutto il dolore che provo è nella schiena. Ogni onda sembra che debba spaccarmi il bacino a metà. Vorrei che mi facesse male la pancia, mi dicono di respirare via il dolore, ma non se ne va mica! Come si fa?!?! Rosa mi massaggia energicamente.
Imploro che smetta tutto, dico che non ce la faccio più, penso BASTA BASTA BASTA. Anna Maria mi ricorda: sai che a questo punto dicono tutte così, vero? La fase di transizione mi manda in tilt, non ho idea di quanto duri, ma mi sembra un'eternità. Non riesco a stare nella pausa, è troppo breve, non la sento nemmeno. Perdo il contatto, il controllo, mi impanico. Nei miei pensieri vaganti mi viene in mente che ad alcune donne si ferma tutto per un po', mentalmente supplico che accada anche a me. Ovviamente non succede.
Mi fanno alzare in piedi, mi aggrappo a mio marito e sento Dante scendere nel canale del parto. Dico: “arriva arriva arriva!” Perdo del liquido che le ostetriche non riescono a capire se sia un po' tinto oppure no. Paglierino, dicono. E poi...poi i premiti. Dolore ma non solo, forse meno di prima. Questa sensazione mai provata in vita, una forza incredibile, il mio bambino che arriva.
Non riesco a tenere i piedi appoggiati a terra, le gambe mi sfuggono. Io, così radicata, che perdo la terra, la mia forza, e non riesco ad usarla per dare alla luce il mio bambino. Mi sposto sul bordo del divano, intanto sono rimasta in canottiera e sudo. Mio marito mi sostiene da dietro le spalle, ma suda anche lui e continuo a scivolare ad ogni spinta. Scoprirò poi che al momento del parto, in salotto, c'erano 27 gradi! Dante ormai è lì, si vedono i capelli, tocco la testina. Ma non riesco a farlo uscire, i premiti ci sono, ma io non riesco a spingere bene, non sono efficace. Rimane lì per un po', sento la sua testina che ruota. Le ostetriche prendono il battito, capisco subito che è troppo lento, lo dico, mi spavento, ho paura di fare del male al mio bambino, di non riuscire a farlo nascere. Perchè non esce, maledizione??? Lo chiamiamo, a gran voce, sia io che mio marito. E il suo cuore, immediatamente, risale. Grazie, Dante. Adesso è proprio ora di farlo nascere, ma io non so come fare. Mi aiuta Anna Maria, facendomi un male cane: con l'olio di mandorle mi unge l'ingresso della vagina e con due dita cerca di dilatarmi. Non riesco a far cedere il mio perineo. Sento come se mi stessero aprendo con un apriscatole. Dante, da dentro, si spinge, mi aiuta, ma non riesco ad approfittare nemmeno di questo regalo. Ad ogni spinta mi esce un verso roco e sordo dalle profondità della gola e poi urlo dal dolore. Fino a che, con un'ultima spinta, Dante finalmente esce, tutto insieme, bagnato e dal profumo di neonato. Sono le 13.
Mi viene subito appoggiato al petto e coperto con un telino caldo. Rosa ripete “E' nato, è nato!”, mentre Vanessa, la giovane ostetrica, si commuove, mio marito anche. Mi bacia. Dante piagnucola, poi fa dei versetti e smette. “E' vivo!” dico. E poi vedo le sue manine, prima ancora del suo viso. Ha gli stessi mignoli storti che ho anche io e ha anche mio fratello. Sei tu. Ti riconosco, allora sei vero. Le contrazioni però continuano ancora, ma come? E in un battito d'ali , senza fatica esce anche la placenta. Io mi sento così sopraffatta da quello che è accaduto, ma l'amore per questo bambino, piano piano nasce in me.
Abbiamo lasciato Dante attaccato alla placenta per due giorni, poi abbiamo tagliato il cordone che si era già mummificato. E' stato un momento emozionante, lui non si è accorto di nulla. Purtroppo ci ha messo 20 ore per attaccarsi al seno e tutt'ora abbiamo qualche problema con l'attacco, ma non molliamo e cerchiamo sempre di migliorare.
La mia terra ha fatto posto all'acqua di questo bambino. Ora non ho più bisogno di tutte le radici che mi tenevano ancorata alla terra. Ora la terra c'è, ma è sul fondo dello stagno, uno stagno racchiuso in Occhi di Bosco.
Zara- Numero di messaggi : 3785
Età : 38
Data d'iscrizione : 19.08.12
Re: [È nato] Dante di Zara!
piango dalla gioia...sono felicissima per voi....buona vita.....
kikkadori- Numero di messaggi : 1424
Età : 37
Località : Trieste
Data d'iscrizione : 17.03.13
Re: [È nato] Dante di Zara!
Bellissimo leggerti Zara , un'esperienza intensa e piena di amore e forza da parte di tutti e tre
Ultima modifica di sere il Dom Mar 09, 2014 10:10 pm - modificato 1 volta.
sere- Numero di messaggi : 384
Età : 48
Data d'iscrizione : 01.06.10
Re: [È nato] Dante di Zara!
Che racconto meraviglioso... grazie Zara
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: [È nato] Dante di Zara!
Non sono capace di trattenere le lacrime Zara..grazie per il tuo racconto che emozione..mi chiedo se saró pronta a tutto questo. E stato bellissimo leggerti.. grazie davvero..
nicolecom- Numero di messaggi : 2792
Età : 39
Data d'iscrizione : 16.09.09
Re: [È nato] Dante di Zara!
Non è un racconto...è una poesia questa nascita!
Sono molto emozionata in questo momento, non riesco a dire altro...
Sono molto emozionata in questo momento, non riesco a dire altro...
Ultima modifica di selvynina il Sab Mar 08, 2014 8:02 pm - modificato 1 volta.
selvynina- Numero di messaggi : 3164
Età : 47
Località : Piemonte/Lombardia
Data d'iscrizione : 17.03.10
Re: [È nato] Dante di Zara!
Zara, non so che dire, una meraviglia per le orecchie e il cuore!
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: [È nato] Dante di Zara!
Zara è un racconto meraviglioso mi ha commosso il momento in cui voi avete chiamato Dante e hai sentito il suo cuore battere più forte... sarai una grande mamma
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: [È nato] Dante di Zara!
Zara, che bello il tuo racconto!!!!
Julie- Numero di messaggi : 1252
Età : 40
Data d'iscrizione : 14.11.11
Pagina 6 di 9 • 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
Argomenti simili
» [È nato] Dante di Licine
» (È nato) Elio di Zara
» [E' nato!] 20-05-09 E' nato Simone
» [E' nato!] è nato Angelo!
» [E' nato] Ludovico di Pat
» (È nato) Elio di Zara
» [E' nato!] 20-05-09 E' nato Simone
» [E' nato!] è nato Angelo!
» [E' nato] Ludovico di Pat
Pagina 6 di 9
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.