[E' nata] Adele di Lucyinthesky

che meraviglia leggere questo post. tanti tanti auguri mamma lucy e benvcenuta alla piccola diva Adele. buona vita piccolina!  

Lucy

   

Lucy!!!!! Tante tante congratulazioni!!!! Ultimamente non riesco proprio a collegarmi, ma oggi ce l'ho fatta e per prima cosa sono venuta a cercare l'annuncio e...c'era!!!! Sono strafelice per te. Benvenuta piccola Adele   

Benvenuta piccola Adele! tante congratulazioni a mamma e papà!!!   

Amiche mie, finalmente riesco a trovare un po' di tempo, sopratutto grazie alla fascia imbevuta di narcolettico in cui ho appena infilato la mia ciccina!
Provo a mettere insieme i pezzi, le sensazioni e i ricordi dell'esperienza più unica ed emozionante della mia vita. Meno male che la racconto a voi, altrimenti i ritmi frenetici di adesso farebbero scivolare tante cose e io voglio tenere tutto.

Lunedì 20 gennaio ho compiuto le 41 settimane di gestazione, e già da giorni tutti mi pressano, chiedono, è ancoooora lì? Una simpatia che alcune di voi conosceranno bene. Per scoraggiare i più rompiballe me ne esco con la storia della gaussiana tra 38 e 42 settimane, così se ero fortunata non sapevano manco cosa fosse una gaussiana e smettevano di rompere!
Anche in casa c'è un po' di tensione. Il mio compagno, Claudio, è la persona meno paziente che conosca, una delle cose che più odia è proprio aspettare, quindi devo sopportare anche lui con la sua ansia...a volte mi fa tanta tenerezza, altre lo sbatterei a muro.
Il mio ostetrico, Biagio, l'angelo grazie al quale è andata come speravo, mi dice che non vuole mettermi fretta, ma che dobbiamo fare monitoraggi frequenti perché il protocollo dell'ospedale è quello e bisogna un minimo attenersi, anche se lui è il primo a concordare sulla loro inutilità.
Faccio tracciato e c'è pochissima roba, una sola contrazione di entità decente e un'altra di cui non mi sono quasi neanche accorta.
L'indomani mattina però perdo una prima parte di tappo e mi sale l'euforia, inizio a credere che entro la settimana nascerà!
Il mercoledì mattina iniziamo piacevolmente la giornata con un'applicazione di prostaglandine gentilmente offerte da Claudio e si rivela molto più piacevole delle ultime volte che abbiamo fatto l'amore, nonostante il pancione ormai grande. Spero che questo smuova un po' le cose, ma al secondo tracciato nuovamente calma piatta. Mentre lo facciamo Biagio mi propone di fare lo scollamento delle membrane e io reagisco subito male, non voglio nulla, penso che ancora abbiamo tempo. Claudio ci resta un po' male, si fida molto dell'ostetrico. Continuiamo a parlarne, lui non cerca di forzarmi, sa come me la penso e lo rispetta. Però aggiunge che tra tutti i tipi di stimolazione, questo è l'unico in un certo senso naturale (non farmacologico), mi dice che spesso funziona, che se non succede nulla è costretto a ricoverarmi il fine settimana successivo e non mi conviene. Io ho un po' paura del dolore che potrei provare, ma anche io mi fido di lui e alla fine accetto.
Finito il monitoraggio mi visita ed essendo il collo dell'utero pervio al dito (e il suo dito è una salsiccia!) parte con lo scollamento...che mi fa male male male. Finita l'operazione ho dolori mestruali per due ore abbondanti, e qualche contrazione molto, troppo isolata. Mi aspetto una notte insonne, in cui parte il tutto, e invece dormo bene come non mi capitava da più di un mese. La mia stellina mi ha lasciato dormire bene per l'ultima volta, dato che quella successiva l'avrei passata completamente insonne!
Il giovedì mattina torno in ospedale e rifacciamo lo scollamento, per assicurarci che sia completo, e poi nuovo monitoraggio. Il più piatto di tutti! Appena mi staccano gli affarini parte la prima contrazione. Ci salutiamo con l'impegno di sentirci più tardi. Torniamo a casa, pranziamo e ho contrazioni ogni mezz'ora o poco più. Vado a coricarmi un po' ed inizio ad averle ogni 20, 15, 17, 10 minuti. Un po' riposo, un po' mi sale l'adrenalina.
Chiamo Biagio e decidiamo di vederci la sera a casa dei miei genitori in città (al momento vuota, sia noi che loro abitiamo al mare) perché più vicina all'ospedale. Passo il pomeriggio a sistemare le ultime cose, tra una contrazione e l'altra, faccio la doccia, lo shampoo. Siamo emozionati ma sereni allo stesso tempo, abbiamo aspettato tanto (tantissimo!) questo momento.
Ci spostiamo, con le contrazioni sempre più forti che mi stritolano lo stomaco. Verso le 20 arriva Biagio e mi dice che ancora non sono davvero in travaglio. E dire che io mi sentivo in travaglissimo!
Le contrazioni sono al massimo ogni 10 minuti, spesso meno, a volta anche ogni 3.
Claudio e Biagio ordinano due pizze e ci ritroviamo tutti e tre attorno un tavolo. Loro che mangiano e chiacchierano della qualunque, io seduta sulla sedia col plaid addosso, appiccicata al termosifone come un vecchina. A stento riesco ad intervenire tra una contrazione e l'altra, più che altro per dare la mia versione dei fatti su certi aneddoti su come è iniziata la storia d'amore!
L'atmosfera è serena, sembriamo tre amici che passano insieme in casa una fredda sera d'inverno. Io li guardo e penso li adoro, questi due uomini saranno il mio sostegno...ma io avrò la forza?
Verso le 23 Biagio mi visita e sono a 6-7 cm di dilatazione, così decidiamo di spostarci con calma in ospedale.
Arriviamo e l'ospedale è immerso nella pace, nessuno nei corridoi. Si avvera quello che sognavo da mesi, un parto in notturna senza la frenesia di visite, controlli, personale medico e pazienti ovunque. In più Biagio mi fa avere una stanza in day hospital anziché in reparto, poi capirò perché. Sistemo le mie cose, mi metto la camicia da notte e mi fanno altri 20 minuti di tracciato. Mi strapperei quei fili a morsi, ma è costretto ad infilare quel pezzo di carta nella mia cartella clinica.
Dopo mezzanotte ci spostiamo in sala parto, quella blu con il soffitto col cielo stellato. Inizio a soffrire sempre più per le contrazioni e provo diverse posizioni, senza che nessuna mi dia reale sollievo. Non c'è abbastanza tempo tra una contrazione e l'altra e non riesco a riposarmi.
La testa della bimba è ancora alta così decidiamo di accelerare i tempi rompendo le acque. Non so che metodo si usi in genere, noi semplicemente facciamo un'ispezione col dito in cui all'arrivo della contrazione devo spingere contro il suo dito. Al secondo tentativo ecco che succede. Un fiume caldo scorre tra le mie gambe e mi accarezza portandomi il sollievo che non riesco a trovare altrove. Ne esce tanto, scivoloso e pulito, e mi sembra già che la mia pancia sia cambiata.
Dopo un po' le contrazioni si fanno sempre più forti e Biagio mi dice che quando ne sento il bisogno posso provare a spingere.
A questo punto inizia una fase nebulosa nella mia testa, che potrebbe essere durata un quarto d'ora come due ore, nella realtà credo un'ora circa, in cui io provo tante posizioni e ogni tanto provo a spingere e tutto mi sembra perfettamente inutile. Stritolo la mano di Claudio, mi aggrappo a lui, mi inginocchio, mi sdraio sulla poltrona, mi metto carponi. In nessuna posizione mi sembra di spingere bene. Mi scoraggio.
Nel frattempo non siamo più solo noi tre ma arrivano i due ostetrici di turno. Una donna, che già conoscevo dal corso pre parto. Dolcissima e fondamentale nell'aiutarmi più tardi. E un uomo, che odio dal primo momento. Non fa che parlare, cerca di fare il simpatico ma quello che dice, e il tono con cui lo dice, mi snervano tanto che arrivo a dirgli “ma quanto parla lei???”.
Cerco di capire se ci sono progressi e Biagio mi dice più volte che la testina sta un po' scendendo ma ancora è alta. Mi dicono di spingere come se dovessi andare di corpo, e io proprio non vorrei farlo, ho paura delle emorroidi. Scema che sono stata, le avevo già, era ovvio che sarebbero peggiorate, potevo rassegnarmi subito e iniziare a spingere bene. Invece sono frenata, mi sento inconcludente, il mio dolore e tutto inutile. Spingo male, mi sforzo con la gola e non è quello che devo fare. Claudio mi aiuta a tirare su la testa, mi incoraggia, ma io continuo a dire che non ce la potrò fare mai. Ad ogni contrazione la pancia assume forme assurde, strizza la mia bimba e senza il liquido intorno mi sembra quasi di intuire il profilo del corpo.
Non sono in me, se ci penso adesso mi sembra di essere al di fuori dalla stanza a guardare questo corpo torcersi senza andare da nessuna parte.
Biagio ammette che così la situazione non si smuove, mi infila un dito per capire meglio quanto spingo e la cosa mi aiuta, mi da talmente fastidio che faccio di tutto per cacciarglielo fuori. Poi mi dice che rischio la lacerazione, che se non spingo bene mi tocca l'episiotomia. Qui mi imbestialisco e gli dico che non la voglio assolutamente, che lo ammazzo se me la fa. Claudio mi prenderà poi in giro, dicendomi che è stata questa minaccia a farmi venire le forze e probabilmente l'ostetrico l'ha detto proprio per avere questo effetto. Poi scoprirò che rischiavo realmente la lacerazione ma che lui, con le sue mani d'oro e salsiccia che non smetterò mai di ringraziare, ha contenuto il mio perineo con garze calde pressate. L'ostetrica donna invece a volte mi aiuta col braccio sulla pancia, a spingere in giù. Ma lo fa molto dolcemente e non mi da affatto fastidio.
Mi basta una spinta con la nuova forza trovata ed inizio a sentire un bruciore forte in mezzo alle gambe. E' la testina che quasi si affaccia fuori e finalmente capisco che a qualcosa è servito tutto il mio dolore e i miei sforzi. Mi sento un leone, tocco la testa e mi sembra mollissima, che strano! Ma è lei, è la mia Adele e tra poco la vedrò!
Qualche altra spinta e la testa è tutta fuori. Claudio inizia a piangere, io credo anche. Devo spingere di nuovo per il corpicino ma credo di averlo fatto molto male, ho l'impressione che Biagio me la tiri fuori per le ascelle e forse è proprio così. Ma dopo pochi attimi il mio pezzetto di carne urlante è fuori. Scoppiamo a piangere. Inizio a dire in loop “amore mio! amore mio! amore mio!”. Me la poggiano sul petto e sento questo culetto secco e questo esserino scivolosissimo ma pulito. Me la bacio tutta, bacio Claudio che ormai è un fiume in piena singhiozzante. Non ci posso credere che ce l'ho fatta, che ce l'abbiamo fatta!
Quando il cordone smette di pulsare Biagio mette in mano a Claudio le forbici, lui si guarda la mano, non trema, e decide di tagliare. Dopo un po' si portano la bimba in un angolo della stanza a lavare, pesare, vestire e Claudio va con lei. Fa dei video col cellulare che guarderei ogni giorno!
Dopo poco, con contrazioni e spinte abbastanza soft, esce fuori la placenta, chiedo di guardarla e mi sembra enorme! Poi viene la parte più fastidiosa. Non tanto per i due punti di sutura, uno interno e uno esterno per una piccola escoriazione tra le piccole labbra, ma più per la pulizia dell'utero con garze e robe varie. Non ce la faccio più. Ho fatto quello che dovevo fare ed è stato faticosissimo, adesso voglio solo chiudere le gambe, le voglio serrare, intrecciare, mi tremano per tutti gli sforzi fatti e per la posizione.
Dopo un po' la pupa mia è pronta, vestita e avvolta nella mia copertina. Il suo papà deve portarla al nido e io so che lui sta per vivere il momento più bello della sua vita, che ha aspettato per anni. Passerà dal corridoio che porta in neonatologia con la sua creatura tra le braccia e ci saranno i miei e i suoi genitori, felici e commossi a vedere il nostro fagottino per la prima volta. E' un momento che non dimenticheranno mai neanche loro e mi commuovo ad immaginarlo, mentre sono ancora sofferente sul lettino.
Quando finalmente finiscono di pulirmi posso andare in stanza, mi propongono la sedia a rotelle ma mi sento bene e voglio uscire a salutare i nonni. Sono tutti in lacrime e sorridenti. Claudio torna dal controllo pediatrico e ci ritroviamo tutti in stanza. I 4 nonni, la sorella di Claudio e noi 3, la mia nuova famiglia. Mi sento la persona più stanca e felice del mondo.
Dopo un po' vanno via tutti e restiamo solo noi, essendo nel day hospital e non nel reparto degenza, ed essendo solo noi in stanza, può rimanere Claudio anziché mia madre...e questo è un regalo che proprio non mi aspettavo. La prima notte insieme noi tre è qualcosa che non scorderò mai. Non riusciamo a dormire che pochi minuti ma la magia del silenzio di quella stanza, interrotto solo dai mugolii della nostra piccola è la perfetta conclusione della notte in cui abbiamo conosciuto l'amore più grande della nostra vita. Non ce l'avrei mai fatta a vedere Cla andare via e dormire da solo.
E non ce l'avrei mai fatta senza di lui e il sostegno e incoraggiamento di Biagio. Nelle mani di uno sconosciuto non avrei concluso nulla. Ne ero certa già prima e ho avuto la conferma di quanto sia fondamentale, o perlomeno di quanto lo sia stato per me, avere una persona che conoscessi, che mi conoscesse bene e di cui mi fidassi davvero, ad assistermi in quei momenti. Non smetterò mai di essergli riconoscente e di volergli bene.
Scusate se ho scritto così tanto, ci sarebbero tante altre cose da raccontare, ma per il momento ecco la storia dell'arrivo di Adele, nata il 24 gennaio alle 2.52 di notte, 3.050 kg per 51 cm. L'essere umano più bello che io abbia mai visto.

     

Mamma mia come piango e i racconti lunghi sono bellissimi, anzi non sono mai abbastanza lunghi!
Ancora congratulazioni

Oh Lucy   

Lucy