[È nato] Simone di Eowyn
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Re: [È nato] Simone di Eowyn
Grazie a tutte ragazze! Ora stiamo cercando di avviare bene l'allattamento, sta andando meglio dell'altra volta, lui è un ciuccione, ma io ho sempre il mio problema di ipersensibilità ai capezzoli e pelle che si lesiona subito, più uno dei capezzoli leggermente piatto... e infatti lì ho già ragadi! Ma ce la faremo!
Appena riesco vi racconto del parto! È stato completamente diverso da come lo immaginavo, è stato intenso e "animalesco" , molto bello!
Appena riesco vi racconto del parto! È stato completamente diverso da come lo immaginavo, è stato intenso e "animalesco" , molto bello!
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Che meraviglia! Auguri
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: [È nato] Simone di Eowyn
congratulazioni Benvenuto piccolino
tomoe- Numero di messaggi : 1484
Età : 44
Località : Ardea - Roma
Data d'iscrizione : 17.03.10
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Ed eccomi qui a provare a raccontarvi di questa nascita...
Erano due giorni che mi sentivo strana, doloretti è contrazioni di braxton che c'erano da due settimane ma che si intensificavano, una fame pazzesca (mezza vaschetta di gelato in una sera!), nervosismo e voglia di stare sola... Ho detto a mio marito di non far venire mia suocera a trovarci perché avevo bisogno di solitudine, ho disdetto certi impegni... verso le 18 del 7 giugno mio suocero chiama e dice che sarebbe passato a fare un saluto nel giro di mezzora. Dico a mio marito che non ce la posso fare ed esco a farmi una passeggiata. Arrivo in centro in paese e mi addentro tra le viuzze per cercare un po' d'ombra, cammino tranquilla quando all'improvviso sento qualcosa scendere nelle mutande, giusto delle gocce ma come quando il sangue mestruale scende giù dopo che ci si alza in piedi da sdraiate. Oh oh... Non è possibile... continuo a camminare pensando che sarà la solita idrorrea... temporeggio... ad un certo punto vado a casa, faccio finta di niente, aspetto che mio suocero se ne vada, metto un assorbente lavabile, ceno e intanto scrivo a L., la mia ostetrica. Mi dice di mettere a letto la bimba e poi chiamarla, che mi avrebbe fatto lo stick per vedere se era liquido. L'assorbente si riempie pian piano, ma potrebbe essere idrorrea, mi è già capitato...
Mi sdraio ad addormentare Viola, che vuole me a tutti i costi e ci mette una vita... ad un certo punto lei fa uno scatto e un accenno di pianto e io sento come un piccolo palloncino che si rompe. Sono le 22. Chiamo L. e intanto cambio più assorbenti...
Quando arriva vede gli assorbenti zuppi e dice che non serve neanche lo stick! Ci chiede quali sono le nostre sensazioni, le nostre necessità del momento. Io ho paura che non parta il travaglio, ho paura dell'induzione, dello scadere delle famose 12 ore. Ringrazio il cielo di avere il tampone negativo questa volta!
L. ci consiglia di andare a dormire, ma io sono troppo agitata... mi fa la moxa, sia per stimolare le contrazioni (credo) che per farmi rilassare. Se ne va a mezzanotte e noi abbiamo uno stato d'animo completamente diverso... Mio marito la accompagna fuori e io mi siedo in giardino a respirare l'aria della sera d'estate, e il profumo di fumo della moxa che sta uscendo dalla finestra... assaporo tutto quanto... mangio altro gelato e mi sento serena.
Dormiamo profondamente per 2 ore e mezza... Poi Viola viene nel lettone, io la abbraccio e la stringo pensando che è la sua ultima notte da figlia unica, e che le prossime notti dovrà dormire senza di me... La annuso...
E partono le contrazioni. Ecco ci siamo. Provo a contare la durata, ma non importa, so che ci siamo.
Dopo un'ora, sono le 3.30, vado in bagno senza svegliare nessuno, tiro giù le mutande e... splack. Vedo un grosso grumo di sangue rosso scuro sul pavimento.
Rimango pietrificata.
Per un attimo mi sfiora l'idea che il mio bambino non ce la faccia, provo a pensare a quando l'ho sentito muovere l'ultima volta... Chiamo L., le mando la foto del sangue (nel frattempo ne esce dell'altro). Lei mi tranquillizza e dice che è normale, si chiama marcatura e può capitare più o meno accentuata.
Io sono nel panico finché non arriva e mi fa sentire il cuore del mio piccolo. Nel frattempo si è svegliato anche mio marito ma sta con Viola per tranquillizzarla, che sente la tensione e ha il sonno agitato. Dobbiamo decidere che fare, se andare subito in ospedale o aspettare e iniziare il travaglio in casa (il sangue non sarebbe comunque una controindicazione neanche per il parto in casa!). Io sono ancora scossa e preferisco andare in ospedale, sento che se no non sarei tranquilla. Inoltre le contrazioni si fanno sempre più regolari e forti. Diciamo ai miei di partire, chiamiamo il nostro amico con cui eravamo d'accordo che sarebbe stato con Viola fino all'arrivo dei miei, poi io parto con L. mentre mio marito resta a riaddormentare Viola (che alla fine ci ha messo 40 minuti pur con le gocce di melatonina). Cucciola! Non scorderò mai la sua espressione seria mentre mi dava il bacino per salutarmi.. la mia bimba grande!
Ok, vado avanti domani che il piccolo reclama! :-)
Erano due giorni che mi sentivo strana, doloretti è contrazioni di braxton che c'erano da due settimane ma che si intensificavano, una fame pazzesca (mezza vaschetta di gelato in una sera!), nervosismo e voglia di stare sola... Ho detto a mio marito di non far venire mia suocera a trovarci perché avevo bisogno di solitudine, ho disdetto certi impegni... verso le 18 del 7 giugno mio suocero chiama e dice che sarebbe passato a fare un saluto nel giro di mezzora. Dico a mio marito che non ce la posso fare ed esco a farmi una passeggiata. Arrivo in centro in paese e mi addentro tra le viuzze per cercare un po' d'ombra, cammino tranquilla quando all'improvviso sento qualcosa scendere nelle mutande, giusto delle gocce ma come quando il sangue mestruale scende giù dopo che ci si alza in piedi da sdraiate. Oh oh... Non è possibile... continuo a camminare pensando che sarà la solita idrorrea... temporeggio... ad un certo punto vado a casa, faccio finta di niente, aspetto che mio suocero se ne vada, metto un assorbente lavabile, ceno e intanto scrivo a L., la mia ostetrica. Mi dice di mettere a letto la bimba e poi chiamarla, che mi avrebbe fatto lo stick per vedere se era liquido. L'assorbente si riempie pian piano, ma potrebbe essere idrorrea, mi è già capitato...
Mi sdraio ad addormentare Viola, che vuole me a tutti i costi e ci mette una vita... ad un certo punto lei fa uno scatto e un accenno di pianto e io sento come un piccolo palloncino che si rompe. Sono le 22. Chiamo L. e intanto cambio più assorbenti...
Quando arriva vede gli assorbenti zuppi e dice che non serve neanche lo stick! Ci chiede quali sono le nostre sensazioni, le nostre necessità del momento. Io ho paura che non parta il travaglio, ho paura dell'induzione, dello scadere delle famose 12 ore. Ringrazio il cielo di avere il tampone negativo questa volta!
L. ci consiglia di andare a dormire, ma io sono troppo agitata... mi fa la moxa, sia per stimolare le contrazioni (credo) che per farmi rilassare. Se ne va a mezzanotte e noi abbiamo uno stato d'animo completamente diverso... Mio marito la accompagna fuori e io mi siedo in giardino a respirare l'aria della sera d'estate, e il profumo di fumo della moxa che sta uscendo dalla finestra... assaporo tutto quanto... mangio altro gelato e mi sento serena.
Dormiamo profondamente per 2 ore e mezza... Poi Viola viene nel lettone, io la abbraccio e la stringo pensando che è la sua ultima notte da figlia unica, e che le prossime notti dovrà dormire senza di me... La annuso...
E partono le contrazioni. Ecco ci siamo. Provo a contare la durata, ma non importa, so che ci siamo.
Dopo un'ora, sono le 3.30, vado in bagno senza svegliare nessuno, tiro giù le mutande e... splack. Vedo un grosso grumo di sangue rosso scuro sul pavimento.
Rimango pietrificata.
Per un attimo mi sfiora l'idea che il mio bambino non ce la faccia, provo a pensare a quando l'ho sentito muovere l'ultima volta... Chiamo L., le mando la foto del sangue (nel frattempo ne esce dell'altro). Lei mi tranquillizza e dice che è normale, si chiama marcatura e può capitare più o meno accentuata.
Io sono nel panico finché non arriva e mi fa sentire il cuore del mio piccolo. Nel frattempo si è svegliato anche mio marito ma sta con Viola per tranquillizzarla, che sente la tensione e ha il sonno agitato. Dobbiamo decidere che fare, se andare subito in ospedale o aspettare e iniziare il travaglio in casa (il sangue non sarebbe comunque una controindicazione neanche per il parto in casa!). Io sono ancora scossa e preferisco andare in ospedale, sento che se no non sarei tranquilla. Inoltre le contrazioni si fanno sempre più regolari e forti. Diciamo ai miei di partire, chiamiamo il nostro amico con cui eravamo d'accordo che sarebbe stato con Viola fino all'arrivo dei miei, poi io parto con L. mentre mio marito resta a riaddormentare Viola (che alla fine ci ha messo 40 minuti pur con le gocce di melatonina). Cucciola! Non scorderò mai la sua espressione seria mentre mi dava il bacino per salutarmi.. la mia bimba grande!
Ok, vado avanti domani che il piccolo reclama! :-)
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Eccomi...
Lungo il tragitto in macchina le contrazioni si facevano sempre più frequenti e forti, ma in ospedale rallentano di nuovo, probabilmente aspettavo che arrivasse mio marito... dopo il monitoraggio e le mille carte da compilare trovo un ginecologo antipaticissimo che prima mi chiede cosa aspettavo a venire in ospedale una volta rotto il sacco, e poi mi dice che sono fresca come una rosa e che mi manda in degenza e non in sala parto (sono quasi le 5:00 e sono dilatata di 3 cm, e il sacco è rotto solo in alto). Prima però mi fanno un altro monitoraggio, visto che il sangue è sì marcatura e dovuto al collo dell'utero, ma è in quantità superiori alle solite (continua a scendere intanto), quindi da tenere monitorato meglio. Nel frattempo è arrivato mio marito e le contrazioni ripartono sempre più veloci e intense, e le ostetriche mi mandano in sala parto.
Quando stiamo per entrare chiedo della vasca, mi dicono che è occupata ma che se si libera ci spostiamo... e qui mi rendo conto che all'inizio della gravidanza il mio più grande terrore era non poter avere la vasca per sopportare il travaglio, pensavo che la volta prima non ce l'avrei fatta senza. E invece adesso dico ok e scuoto le spalle...ho altri strumenti ora! Mi sento forte.
Dentro la sala parto penso che è proprio una sala bruttina e poco accogliente...ma ho mio marito ed L., e a malapena mi importa di tutto il resto... L'ostetrica dell'ospedale è giovanissima e non molto esperta e alle 8 sarebbe cambiato il turno...ma in quel momento me ne accorgo appena! Le contrazioni sono molto forti, e le affronto in piedi appoggiata sul lettino, la mia posizione tipica anche in gravidanza per lenire i dolori vari. Ricordo che avevo freddo ai piedi e ho chiesto di prendermi i calzini dalla valigia (ero arrivata in ballerine, faceva molto caldo).
Provo il canto carnatico che avevo imparato in piscina, ma senza acqua e con una sconosciuta che mi ascolta non mi riesce tanto bene...ma serve a distrarmi e a dare un tempo alla contrazione.
Ho avuto un momento di paura sentendo le urla di un'altra donna, urla strazianti, acute, di terrore, mi hanno ricordato la fase finale delle spinte, e ho pensato che non potevo farcela ad affrontare di nuovo una cosa del genere... ho detto "ma perché urla così??", volevo che la smettesse, non volevo sentirla! Ma L. mi dice, mentre mi massaggiava la schiena "non preoccuparti, tu non urlerai così". Avevamo parlato di come usare la voce durante il parto, e mi tranquillizzo un po'.
Dopo un po' non riesco più a stare in piedi, chiedo di abbassare il lettino per mettermi in ginocchio, vedo intorno a me che prendono materassini e traverse varie, io riesco solo a concentrarmi sul ritmo delle contrazioni e delle pause, nelle pause chiudo gli occhi e mi abbandono, nelle contrazioni cerco di muovere il bacino... il ritmo si fa sempre più serrato, non so quanto è passato ma sono a 5 cm... solo?? Continuiamo, mi stacco dal lettino e mi appoggio a mio marito, dico che sento spingere nel sedere, ed è Simone che si fa strada. L. continua a massaggiarmi schiena e coccige, durante le contrazioni più forti mi siedo praticamente su una sua gamba e lei fa una specie di contropressione che mi dà sollievo. È sempre più un crescendo in cui le pause durano meno e le contrazioni sono più lunghe e più forti, sento già quasi delle specie di premiti. Non riesco piu a cantare ma emetto dei suoni gutturali durante le contrazioni, che mi aiutano a buttare fuori il dolore. È vero, non sto urlando come quella ragazza o come ho urlato al primo parto, urlo con tono basso, è tutta un'altra cosa!
Vacillo solo quando mi si rompe il sacco, un'esplosione che conoscevo già dal primo parto, data dalla testa che preme. Non so perché questo momento mi spaventa sempre, mi viene da piangere, ma mi riprendo. Qui i miei ricordi sono confusi, sono ormai a 10 cm e sento i premiti, dico che mi sembra che mi scappi la cacca e mi dicono che invece è la testa, ho tanto tanto sonno e vorrei sdraiarmi nelle pause, mi dicono di salire sul lettino ma io non voglio, così mettono un altro materasso a terra, mi chiedo dove sia finita la pausa dopo la fase di transizione, dico che voglio riposarmi ma mi dicono che ormai lo farò dopo la nascita, nel frattempo cambia il turno e arriva la stessa ostetrica che ha fatto nascere Viola, che però in questo momento odio perché disturba le brevissime pause misurando il battito con quel coso freddissimo, ma perché lo fanno così freddo il gel??
Sono in ginocchio ma mi dicono di mettermi più carponi perché serve spazio per accogliere il bimbo... siamo già qui? Sì, è le spinte stavolta le sento eccome, è una sensazione bellissima, so cosa fare, anzi, non posso fare altro! Il dolore é comunque forte e mi viene da mordere il braccio di mio marito, ma mi trattengo e mi limito a conficcargli le unghie! Poi ricordo di rilassare il pavimento pelvico quando sento bruciore, e spingendo sento che mi apro, e il bruciore non lo sento quasi più, sento solo l'urgenza, inevitabile, di spingere, e mi sembra di sentire anche Simone che si spinge con i piedi in cima all'utero!
Ad un certo punto, durante una spinta, in tre mi urlano di fermarmi! Stavo per farlo uscire con una sola spinta, ma mi sarei lacerata! L. mi dice di buttare fuori l'aria dalla bocca e così riesco a far passare la contrazione senza spingere. Sento che il mio bambino è lì a metà, mi sento incredibilmente aperta e come se i nostri corpi fossero fusi insieme, vorrei guardare tra le gambe ma non lo faccio perché so che mi potrei impressionare e non voglio rovinare tutto. Mi dicono che anche lui ha tanti capelli.
Due contrazioni, una spinta e esce la testa, un'altra il corpo, le ostetriche lo prendono, io mi rendo conto di avere ancora addosso maglietta e reggiseno e di essere sudatissima, mi alzo in ginocchio, tolgo tutto, mi passano il mio bambino tra le gambe e lo prendo, me lo porto al petto e lo abbraccio...
Lungo il tragitto in macchina le contrazioni si facevano sempre più frequenti e forti, ma in ospedale rallentano di nuovo, probabilmente aspettavo che arrivasse mio marito... dopo il monitoraggio e le mille carte da compilare trovo un ginecologo antipaticissimo che prima mi chiede cosa aspettavo a venire in ospedale una volta rotto il sacco, e poi mi dice che sono fresca come una rosa e che mi manda in degenza e non in sala parto (sono quasi le 5:00 e sono dilatata di 3 cm, e il sacco è rotto solo in alto). Prima però mi fanno un altro monitoraggio, visto che il sangue è sì marcatura e dovuto al collo dell'utero, ma è in quantità superiori alle solite (continua a scendere intanto), quindi da tenere monitorato meglio. Nel frattempo è arrivato mio marito e le contrazioni ripartono sempre più veloci e intense, e le ostetriche mi mandano in sala parto.
Quando stiamo per entrare chiedo della vasca, mi dicono che è occupata ma che se si libera ci spostiamo... e qui mi rendo conto che all'inizio della gravidanza il mio più grande terrore era non poter avere la vasca per sopportare il travaglio, pensavo che la volta prima non ce l'avrei fatta senza. E invece adesso dico ok e scuoto le spalle...ho altri strumenti ora! Mi sento forte.
Dentro la sala parto penso che è proprio una sala bruttina e poco accogliente...ma ho mio marito ed L., e a malapena mi importa di tutto il resto... L'ostetrica dell'ospedale è giovanissima e non molto esperta e alle 8 sarebbe cambiato il turno...ma in quel momento me ne accorgo appena! Le contrazioni sono molto forti, e le affronto in piedi appoggiata sul lettino, la mia posizione tipica anche in gravidanza per lenire i dolori vari. Ricordo che avevo freddo ai piedi e ho chiesto di prendermi i calzini dalla valigia (ero arrivata in ballerine, faceva molto caldo).
Provo il canto carnatico che avevo imparato in piscina, ma senza acqua e con una sconosciuta che mi ascolta non mi riesce tanto bene...ma serve a distrarmi e a dare un tempo alla contrazione.
Ho avuto un momento di paura sentendo le urla di un'altra donna, urla strazianti, acute, di terrore, mi hanno ricordato la fase finale delle spinte, e ho pensato che non potevo farcela ad affrontare di nuovo una cosa del genere... ho detto "ma perché urla così??", volevo che la smettesse, non volevo sentirla! Ma L. mi dice, mentre mi massaggiava la schiena "non preoccuparti, tu non urlerai così". Avevamo parlato di come usare la voce durante il parto, e mi tranquillizzo un po'.
Dopo un po' non riesco più a stare in piedi, chiedo di abbassare il lettino per mettermi in ginocchio, vedo intorno a me che prendono materassini e traverse varie, io riesco solo a concentrarmi sul ritmo delle contrazioni e delle pause, nelle pause chiudo gli occhi e mi abbandono, nelle contrazioni cerco di muovere il bacino... il ritmo si fa sempre più serrato, non so quanto è passato ma sono a 5 cm... solo?? Continuiamo, mi stacco dal lettino e mi appoggio a mio marito, dico che sento spingere nel sedere, ed è Simone che si fa strada. L. continua a massaggiarmi schiena e coccige, durante le contrazioni più forti mi siedo praticamente su una sua gamba e lei fa una specie di contropressione che mi dà sollievo. È sempre più un crescendo in cui le pause durano meno e le contrazioni sono più lunghe e più forti, sento già quasi delle specie di premiti. Non riesco piu a cantare ma emetto dei suoni gutturali durante le contrazioni, che mi aiutano a buttare fuori il dolore. È vero, non sto urlando come quella ragazza o come ho urlato al primo parto, urlo con tono basso, è tutta un'altra cosa!
Vacillo solo quando mi si rompe il sacco, un'esplosione che conoscevo già dal primo parto, data dalla testa che preme. Non so perché questo momento mi spaventa sempre, mi viene da piangere, ma mi riprendo. Qui i miei ricordi sono confusi, sono ormai a 10 cm e sento i premiti, dico che mi sembra che mi scappi la cacca e mi dicono che invece è la testa, ho tanto tanto sonno e vorrei sdraiarmi nelle pause, mi dicono di salire sul lettino ma io non voglio, così mettono un altro materasso a terra, mi chiedo dove sia finita la pausa dopo la fase di transizione, dico che voglio riposarmi ma mi dicono che ormai lo farò dopo la nascita, nel frattempo cambia il turno e arriva la stessa ostetrica che ha fatto nascere Viola, che però in questo momento odio perché disturba le brevissime pause misurando il battito con quel coso freddissimo, ma perché lo fanno così freddo il gel??
Sono in ginocchio ma mi dicono di mettermi più carponi perché serve spazio per accogliere il bimbo... siamo già qui? Sì, è le spinte stavolta le sento eccome, è una sensazione bellissima, so cosa fare, anzi, non posso fare altro! Il dolore é comunque forte e mi viene da mordere il braccio di mio marito, ma mi trattengo e mi limito a conficcargli le unghie! Poi ricordo di rilassare il pavimento pelvico quando sento bruciore, e spingendo sento che mi apro, e il bruciore non lo sento quasi più, sento solo l'urgenza, inevitabile, di spingere, e mi sembra di sentire anche Simone che si spinge con i piedi in cima all'utero!
Ad un certo punto, durante una spinta, in tre mi urlano di fermarmi! Stavo per farlo uscire con una sola spinta, ma mi sarei lacerata! L. mi dice di buttare fuori l'aria dalla bocca e così riesco a far passare la contrazione senza spingere. Sento che il mio bambino è lì a metà, mi sento incredibilmente aperta e come se i nostri corpi fossero fusi insieme, vorrei guardare tra le gambe ma non lo faccio perché so che mi potrei impressionare e non voglio rovinare tutto. Mi dicono che anche lui ha tanti capelli.
Due contrazioni, una spinta e esce la testa, un'altra il corpo, le ostetriche lo prendono, io mi rendo conto di avere ancora addosso maglietta e reggiseno e di essere sudatissima, mi alzo in ginocchio, tolgo tutto, mi passano il mio bambino tra le gambe e lo prendo, me lo porto al petto e lo abbraccio...
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Grazie Eowyn di questo racconto.... Traspare tanta forza dalle tue parole
Julmax- Numero di messaggi : 1071
Età : 30
Località : Firenze
Data d'iscrizione : 01.09.15
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Tesoro, che racconto stupendo! Grazie!
Coppoletta- Numero di messaggi : 376
Età : 41
Data d'iscrizione : 12.06.13
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Mi hai emozionato Eowyn tanti in bocca al lupo per la vostra nuova vita in 4
Luthien- Numero di messaggi : 7550
Età : 39
Località : Roma
Data d'iscrizione : 12.05.10
Re: [È nato] Simone di Eowyn
Fantastico!!! Un parto da leonessa!!
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
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